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In sostegno ai detenuti di Ivrea, presidio domenica 13

Mentre la direttrice cercava di minimizzare le violenze subite dai detenuti a mezzo stampa, il sindacato di polizia penitenziaria (Sappe) si pronunciava con la solita litania delle scarsità di unità all’interno del carcere e del “difficile lavoro” che gli agenti devono svolgere nel gestire azioni di insubordinazione da parte dei detenuti.

Una prima risposta in solidarietà con i detenuti di Ivrea è stata organizzata nella mattinata di sabato 5 novembre. Un gruppo di solidali si è dato appuntamento sotto le mura del carcere per un volantinaggio e speakeraggio che ha incuriosito e sorpreso i familiari dei detenuti, accogliendo favorevolmente l’iniziativa. Alcuni si sono fermati e hanno lanciato appelli ai propri cari attraverso l’impianto audio per far sentire il supporto e la solidarietà di chi era presente al presidio, rilanciando una nuova iniziativa sotto il carcere che si terrà domenica 13 novembre alle ore 15.

Il volantino distributito sabato 5 novembre sotto il carcere:

Contro la violenza del carcere

La mancanza di diritti all’interno del carcere di Ivrea ha portato una trentina di detenuti a protestare contro l’amministrazione carceraria. In seguito a queste proteste, avvenute il 21 ottobre e continuate nei giorni successivi, la direttrice ha autorizzato l’uso della forza per smorzare le proteste all’interno del carcere.

La testimonianza di un detenuto racconta di squadrette, di uso di idranti, manganelli e scudi contro i detenuti. Cinque fra i detenuti picchiati sono stati letteralmente massacrati di botte. Infatti il giorno dopo sono stati subito trasferiti nel carcere di Novara e Cuneo mentre gli altri sono rimasti nella prigione di Ivrea.

In seguito ai gravissimi fatti successi, la consigliera regionale Francesca Frediani del Movimento 5 stelle ha fatto un sopralluogo presso il carcere. Qui ha incontrato i detenuti che hanno subito i pestaggi i quali affermavano di esser stati anche ammanettati e di esser stati sistemati per due ore, senza vestiti, in un locale soprannominato “l’acquario”, situato al primo piano dell’istituto penitenziario.

La direttrice del carcere difende l’operato dell’amministrazione carceraria affermando che per sedare la protesta, sono stati usati solo scudi contro i detenuti. Ma la violenza all’interno degli istituti c’è ed è una variabile strutturale di controllo e comando del sistema-carcere.

Infatti il carcere di Ivrea non è nuovo ad una serie di inchieste per maltrattamenti e pestaggi: in un anno alla procura di Ivrea sono arrivati almeno 13 esposti di cui 5 i fascicoli aperti contro ignoti per lesioni.

Contro la violenza del carcere e in sostegno ai detenuti del penitenziario di Ivrea, presidio Domenica 13 novembre ore 15 in Corso Vercelli 165.

Tutti e tutte libere!

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