InfoAut
Immagine di copertina per il post

L’uomo-lupo: il mostro proletario

||||

di Valerio Evangelisti da Carmilla

[Questo testo è stato pubblicato originariamente come introduzione al volume di Luca Barbieri Storia dei licantropi, Odoya, 2011.]

Ancora a metà degli anni Sessanta, il serissimo Grande Dizionario Enciclopedico UTET riportava la voce Licantropia, tra quelle dedicate alla medicina. Ne parlava come di una forma di psicosi legata agli effetti della luna piena, dalla sintomatologia variabile però verificata. In seguito le certezze mediche si attenuarono, e i riferimenti ai lupi anche. Quella che un tempo era detta “licantropia” fu associata alla porfiria, una patologia genetica davvero tremenda. Sta di fatto che se il mito del vampiro è sostanziato da pochi elementi di verifica concreti, quello dell’uomo-lupo ne conosce invece molti, fin dalla notte dei tempi. D’altra parte, il successo cinematografico e multimediale dei vampiri si è appoggiato a trasposizioni letterarie di grande successo (a cominciare dalle opere di Polidori, Le Fanu, Stoker ecc.), mentre quello dei lupi mannari ha piuttosto alle spalle cronache locali, resoconti, dossier di polizia.

Per intenderci, il più noto uomo-lupo dello schermo, Larry Talbot, non nasce da un romanzo che lo abbia a protagonista, come invece accade per Dracula, Carmilla e tanti altri precursori e imitatori. Ha invece una serie di documenti che testimoniano di una paura diffusa, antica e forse basata su esperienze concrete.
L’appeal dell’uomo-lupo sulla letteratura è relativamente recente, e comunque largamente inferiore a quello del vampiro, per una ragione a mio avviso piuttosto evidente. Il licantropo non esercita il richiamo sessuale distorto che connota il suo più diretto rivale, nella famiglia dei mostri. Nemmeno si presta molto a letture mistiche, a differenza di Dracula, interpretabile come una sorta di anticristo. Il lupo mannaro è semplicemente un uomo che scatena la propria forza bruta, consapevolmente a volte, inconsapevolmente nella maggioranza dei casi. A ben vedere, rispetto a questo il fatto che si trasformi in lupo, del tutto o in parte, è in fondo accessorio. Potrebbe comportarsi da lupo anche senza modificare la propria parvenza fisica.
Siamo dunque in presenza del meno sexy dei mostri. Non a caso, la recente saga cinematografica di Underworld ne fa una specie di proletario, a fronte degli aristocratici vampiri; e non dissimile, pur se in forme differenti, è il trattamento che gli riserva l’altra saga del momento, Twilight.

Se Dracula è dunque una sorta di Cristo ribaltato, che invece della vita eterna promette la morte eterna, il licantropo è piuttosto un “povero Cristo”. Non servono con lui crocifissi o acqua benedetta ustionante. Basta nel suo caso un proiettile qualsiasi. D’argento, sì, ma il dettaglio vale solo a nobilitare pagine tristi tratte dalla storia criminale. In realtà, un fracco di legnate sarebbe forse sufficiente.
L’uomo-lupo è eternamente infelice. Larry Talbot, per esempio, si macera nella malinconia, davanti a una malattia che non riesce a controllare. Certi vampiri, della loro condizione di non-morti, mostrano fierezza. Il licantropo no. Se riacquista coscienza delle azioni commesse in stato bestiale, vorrebbe morire. Dracula è creatura semi-divina e semi-infernale. Il lupo mannaro è solo malato, e ne è consapevole. Riaffiora così, con inquietante frequenza, nei racconti popolari. Del popolo fa parte, non diversamente dai Morlocks che, ne La macchina del tempo, Wells descrive come proletari di fabbrica regrediti a condizione bestiale, in un futuro in cui le classi si sono ripartite la superficie e i sotterranei della terra. Ai “lupi” spetta di diritto il sottosuolo, e la ferocia è l’unica arma che possiedono per affermare una loro dignità. Nonostante ciò restano dei perdenti nati, capaci di fare paura ma non di sovvertire alcunché. La gleba della gleba, malata nel corpo e nella ragione.

Ci sono elementi in evidente contrasto con la mia interpretazione. Potrei citare i vexillarii: veterani dell’esercito romano con, sull’elmo e le spalle, testa e pellame di un lupo (o di un orso, o di un leone). Insigniti dell’onore di portare l’aquila della Legione, difesi dagli altri combattenti, punto di riferimento per dove concentrare l’attacco. Una funzione chiaramente nobilissima. Solo che un conto è sommare alle virtù di un uomo quelle di una belva, un altro conto è regredire alla condizione di lupo, tanto da cancellare l’essenza umana. Nel secondo caso l’esito è il precipitare nelle pure tenebre, nella bestialità senza speranza. E poco importa che Freud, nel manto bianco dei lupi sognati da un suo paziente, scorga il candido vello degli agnelli, e i segni di una mutazione in corso. Se trasformazione c’è è irreversibile e, almeno in questo caso, priva di alibi sessuali attendibili.

L’uomo-lupo è pura bestia feroce. Non suscita pietà, sebbene la chieda ogni volta che ha un risveglio di coscienza. Lo attende non un paletto, bizzarra caricatura del legno della croce, bensì un proiettile nel cranio. Rivestito d’argento per contrappasso cromatico: eri nero, il bianco ti ucciderà. Il mostro proletario morirà come merita: un semplice colpo in testa. Tipo gli zombies di tanti anni dopo, appartenenti alla sua stessa, infima, classe sociale.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

culturaLUPO MANNAROproletariatoValerio Evangelisti

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

Dario Paccino: dall’imbroglio ecologico.. alla crisi climatica

Recensione di Louis Perez, pubblicato su La Bottega Del Barbieri

«Oggi diciamo che “l’ecologia senza lotta di classe è giardinaggio” ma se questo è possibile lo si deve anche al lavoro di chi – come Dario Paccino – e come il gruppo che diede vita alla rivista Rosso Vivo aveva già letto presente e futuro».

Immagine di copertina per il post
Culture

Sostieni Radio Blackout 105.250 fm – Torino

Ultimi giorni della campagna di autofinanziamento per Radio Blackout: sosteniamo le esperienze di controinformazione, sosteniamo l’informazione libera.

Immagine di copertina per il post
Culture

Aldo dice 8×5. L’innovazione non porta nuovi diritti

“Rage against the machine? Automazione, lavoro, resistenze”, il numero 65 di «Zapruder» è in distribuzione da qualche giorno.

Immagine di copertina per il post
Culture

Abolire il turismo

Indipendentemente da dove arriveremo, non è possibile che sia più facile immaginare la fine del capitalismo che la fine del turismo. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Miguel Gómez Garrido, Javier Correa Román e María Llinare Galustian (Escuela de las Periferias, La Villana de Vallekas) su El Salto il 21/11/2024 Spain […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 2 — Affinità elettive

Se decliniamo, infatti, il tema della alienazione dentro l’ambito coloniale avremo la netta sensazione di come le argomentazioni lukácsiane abbiano ben poco di datato, e ancor meno di erudito, ma colgano esattamente la questione essenziale di un’epoca. di Emilio Quadrelli, da Carmilla Qui la prima parte Ciò apre qualcosa di più che un semplice ponte tra Lukács e […]

Immagine di copertina per il post
Culture

György Lukács, un’eresia ortodossa / 1 — L’attualità dell’inattuale

[Inizia oggi la pubblicazione di un lungo saggio di Emilio Quadrelli che il medesimo avrebbe volentieri visto pubblicato su Carmilla. Un modo per ricordare e valorizzare lo strenuo lavoro di rielaborazione teorica condotta da un militante instancabile, ricercatore appassionato e grande collaboratore e amico della nostra testata – Sandro Moiso] di Emilio Quadrelli, da Carmilla […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Culture

Lo Stato razziale e l’autonomia dei movimenti decoloniali

Riproponiamo questa intervista pubblicata originariamente su Machina in vista dell’incontro di presentazione del libro “Maranza di tutto il mondo unitevi. Per un’alleanza dei barbari nelle periferie” di Houria Bouteldja, tradotto in italiano da DeriveApprodi, che si terrà presso l’Università di Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza

E’ uscito da qualche mese La bianca scienza. Spunti per affrontare l’eredità coloniale della scienza, di Marco Boscolo (Eris Edizioni). Ne proponiamo un estratto da Le Parole e le Cose.

Immagine di copertina per il post
Culture

Hillbilly highway

J.D. Vance, Elegia americana, Garzanti, Milano 2024 (prima edizione italiana 2017). di Sandro Moiso, da Carmilla «Nonna, Dio ci ama?» Lei ha abbassato la testa, mi ha abbracciato e si è messa a piangere. (J.D. Vance – Elegia americana) Qualsiasi cosa si pensi del candidato vicepresidente repubblicano, è cosa certa che il suo testo qui recensito non potrebbe […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Immaginari di crisi. Da Mad Max a Furiosa

Per quanto diversi siano i film della saga, ad accomunarli è certamente la messa in scena di un “immaginario di crisi” variato nei diversi episodi in base al cambiare dei tempi, dei motivi, delle modalità e degli sguardi con cui si guarda con inquietudine al presente ed al futuro più prossimo.

Immagine di copertina per il post
Culture

Occupazione temporanea del MAXXI: dal mondo dell’arte pro Palestina

Occupazione temporanea del MAXXI – mobilitazioni dal mondo dell’arte
in sostegno della Palestina.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Culture

Il reale delle/nelle immagini. La magia neoarcaica delle immagini tecniche

Il doppio offerto da queste “nuove immagini” a partire dalla fotografia finisce per dare vita ad atteggiamenti “neoarcaici” – come li definisce Edgar Morin (L’Esprit du temps) –, attivando reazioni irrazionali, primitive, infantili proprie dell’Homo demens che, da sempre, contraddistinguono il rapporto tra l’essere umano e le differenti forme di rappresentazione.

Immagine di copertina per il post
Culture

Breve storia del cinema militante

«La storia del cinema militante è legata alla storia dei movimenti di opposizione. Dalla sua rinascita lenta (dagli inizi degli anni Sessanta alla sua fioritura nel 1968), ha riguardato, in Italia come altrove, la nuova sinistra e non la sinistra tradizionale».

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Una «macchinetta» per la critica della formazione

Cultura, formazione e ricerca (DeriveApprodi, 2023) è sicuramente il testo migliore per famigliarizzare con il pensiero di Romano Alquati perché, a differenza degli altri è estremamente chiaro.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi Off – Presentazione di “L’insurrezione immaginaria” e “La guerra capitalista”

Venerdì 21 aprile prima giornata “Off” di Altri Mondi / Altri Modi con una doppia presentazione di libri: “L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura” e “La guerra capitalista. Competizione, centralizzazione, nuovo conflitto imperialista”.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Valerio Evangelisti, lo scrittore-militante di una generazione che reinventò il futuro e i propri eroi

Sandro Moiso, Alberto Sebastiani (a cura di), L’insurrezione immaginaria. Valerio Evangelisti autore, militante e teorico della paraletteratura, Edizioni Mimesis, Milano-Udine 2023 da Carmilla Di solito chi mi denigra mi denigra come autore poco complesso. Temo di essere tra i più complessi che esistano però lo scopriranno dopo che sarò morto. (Valerio Evangelisti) Ad un anno […]

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi: i video degli incontri del secondo weekend di Festival

Il festival Altri Mondi / Altri Modi si è concluso, di seguito condividiamo i video degli incontri del secondo weekend di Festival. Abbiamo parlato di guerra, pandemia, periferie, crisi ecologica, e cementificazione, ma abbiamo anche discusso del ruolo dell’arte, di cosa vuol dire oggi in ogni ambito sognare Altri Mondi e costruire Altri Modi. Qui […]