InfoAut
Immagine di copertina per il post

La lotta del compagno detenuto Davide Delogu continua

Riceviamo e pubblichiamo questo aggiornamento sulla situazione di Davide Delogu, compagno detenuto, in lotta all’interno del carcere di Agrigento. Ora Davide è impegnato in uno sciopero della fame, atto a denunciare le condizioni di isolamento a cui è sottoposto, nonchè le condizioni di vita inumane a cui i detenuti sono costretti a subire all’interno delle patrie galere.

L’invito a tutti e tutte è quello di continuare a sostenere la corrispondeza verso il carcere di Agrigento, l’invio di libri, cartoline, lettere,ecc. ecc., saranno non solo atti di solidarietà nei suoi confronti e nei riguardi della sua lotta ma anche un modo per mettere in “difficolta” l’amministrazione penitenziaria agrigentina.

Scrivere a:

Davide Delogu, Casa Circondariale Contrada Petrusa 92100 Agrigento

 

Breve resoconto sulla prima udienza del processo a Davide DeloguTribunale di Cagliari 21 aprile 2016

Il processo per la cosiddetta “tentata evasione dal Buncammino” (in realtà per colpire una protesta collettiva di ormai due anni fa), è fissato per le 11. Quando arriviamo Davide è ancora rinchiuso in una stanzetta presidiata. Nell’atrio aspettano i genitori, ai quali è stato concesso un breve incontro di cinque minuti, la nipotina di 3 anni che vede per la prima volta, e un gruppetto di compagne.

Fuori intanto si sono radunate una trentina di persone, è stato appeso uno striscione “Basta isolamento” e volantinato uno scritto in solidarietà con l’amico e compagno. Ragazzi e ragazze molto giovani si aggregano dopo essere stati al presidio sotto il Tribunale dei Minori per il processo alle tre ragazze accusate di “violazione di zona militare” per il corteo antimilitarista del 3 novembre a Sant’Anna Arresi, dimostrando come la solidarietà sia trasversale e come sia possibile e ampliabile un discorso contro la repressione, partendo da situazioni particolari per arrivare a riflessioni più generali sul carcere.

Poco prima di mezzogiorno Davide viene fatto uscire ammanettato. Riusciamo a vederlo, salutarlo, baciarlo, ad avere un minimo di contatto fisico con lui che dispensa sorrisi e si mostra fiero e tranquillo. Lo seguiamo fin dentro l’aula dove gli tolgono le manette. La giudice comunica subito che il processo verrà rinviato per impossibilità dell’avvocato di Davide ad essere presente. Chiede se sono presenti testi, le viene risposto che “sì, è presente il direttore del carcere di Buoncammino” (carcere giudiziario di Cagliari, ora chiuso, al tempo della protesta). Annuncia quindi la nomina di una avvocatessa d’ufficio, suscitando l’immediata reazione di Davide, che comunica la volontà di rifiutarne la tutela e di confermare il suo difensore. L’avv. si alza per uscire, la giudice la ferma poiché “non è possibile ricusare l’avvocato d’ufficio” (dato che in aula non è possibile alcun passo quando la persona accusata sia senza avv.) che a lei (avv.) non rimane che “presentare istanza di rinvio” (per poter conoscere gli atti ecc.) e comunicare all’avv. di fiducia la data della nuova udienza.

La giudice riprende una compagna che scambia sguardi, gesti o forse mute parole con Davide, invitandola a interrompere l’atto fuori luogo e chiedendole il nome per, eventualmente, fare richiesta di colloquio con l’ “imputato”. La giudice si altera, invita Davide a calmarsi mentre viene riammanettato. A questo punto la ragazza dice che farà il proprio nome, ma intanto vuole sapere perché a Davide sono state rimesse le manette, che lui mostra le alzando le braccia. La giudice taglia corto, spiegando che l’udienza sta terminando e che l’imputato dovrà essere condotto fuori dall’aula. Quindi comunica la data per la prossima udienza: 29 dicembre 2016 ore 9,30.

Portano via Davide impedendoci di parlargli. Viene fatto scendere direttamente nei parcheggi sotterranei, ci portiamo all’uscita da questi così Davide riuscirà a vedere buona parte di noi, lo striscione, a sentirci. Qualcun* di noi riesce a parlare con la giudice che dice: di non essere lei a stabilire le date dei colloqui né qui né altrove, che non sa quando Davide sarà ricondotto ad Agrigento e che, per i colloqui, occorre presentare istanza al giudice di sorveglianza competente (quello di Agrigento). Una compagna ricordando quando circa un anno fa era riuscita ad entrare nella stanzetta in cui era rinchiuso Davide dopo un’udienza, di avergli parlato, conclude “ma allora, forse, Davide era ancora un delinquente comune”…

La mamma di Davide lo dice chiaramente: “Davide non è più un detenuto comune, i colloqui anche qui nel carcere di Massama (Oristano) dove è appoggiato, non si possono svolgere nel salone predisposto per tutti, ma in una stanzina in cui, per due ore strappate” a forza di ostinazione e tenacia materne, la madre sofferente di cuore viene costretta nonostante la sua conclamata claustrofobia. “Noi (i genitori di Davide) veniamo sottoposti a una serie di procedure: deposito dei bagagli, fare fila per la perquisizione e solo un’ora di colloquio”…  La madre racconta di avergli portato al colloquio formaggio, pesce e “tottu cosa bona”, ma inutilmente, perché Davide da una settimana ha ripreso a lo sciopero della fame. Protesta nell’unico modo che gli resta, con il suo unico mezzo mezzo: il suo corpo.

Lui ai genitori ha detto che è chiuso in una cella di pochi metri quadri dove non riesce a dormire a causa delle zanzare, del materasso scomodo e delle lenzuola sporche; non può fare il bucato, non ha diritto neanche all’acqua, che deve acquistare; che non può leggere né lettere né libri né riviste, non può guardare la tv e che lo consola solo una piccola radiolina. Gli abusi sono tanti, riporta la mamma, in primis la mancanza di prospettiva con cui lo apostrofano quotidianamente: “Noi non ti trasferiamo!”

Davide lotta a modo suo e a noi non resta che trovare il nostro, con intelligenza, consapevolezza, perspicacia e, se possibile, con altrettanta perseveranza.                                                                                                                                                                                                                           

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

E’ uno sporco lavoro / 2: assassinare i brigatisti non è reato

Andrea Casazza, Gli imprendibili. Storia della colonna simbolo delle Brigate Rosse (nuova edizione), DeriveApprodi, Bologna 2025. di Sandro Moiso, da Carmilla Più volte su Carmillaonline chi qui scrive ha avuto occasione di annotare come siano ormai numerosissime le storie e le testimonianze riguardanti l’esperienza della lotta armata condotta in Italia da formazioni di sinistra di vario genere. […]

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Culture

Leggere la Cina è capire il mondo

Non è semplice, in un periodo di attacco agli atenei e al pensiero non mainstream, trovare studi sulla Cina sottratti al paradigma “noi e loro”.

Immagine di copertina per il post
Culture

«Banditi» per necessità ovvero la Resistenza così come fu

«Una nuova retorica patriottarda o pseudo-liberale non venga ad esaltare la formazione dei purissimi eroi: siamo quel che siamo: […] gli uomini sono uomini»

Immagine di copertina per il post
Culture

Combattere per poter combattere. Storia del pugilato femminile

Nel mondo sportivo attuale la differenza tra ambito maschile e ambito femminile è ancora accentuata sotto molti punti di vista.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta: neve letale su Javier Milei

C’era molta attesa per l’uscita della serie Netflix tratta da L’Eternauta, il capolavoro del fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld, disegnato da Francisco Solano López, e pubblicato sul periodico argentino Hora Cero Suplemento Semanal dal 1957 al 1959, poi ristampato nel 1961 su testata omonima.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alcune riflessioni sulla natura e sulla guerra dei contadini tedeschi

Nel 1525 gran parte dell’Europa centrale è stata infiammata da una rivolta sociale: i contadini si sollevarono contro coloro che governavano le loro vite.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il nuovo Papa: perché chiamarsi Leone?

Son stati scritti fiumi di parole sull’esito inatteso del conclave e anche sulla ripresa di un nome desueto da oltre un secolo Leone, dicendo troppe banalità.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra”, assemblea dei movimenti: lanciata per l’8 novembre una manifestazione nazionale a Roma

E’ iniziata con le parole di Nicoletta Dosio, storica attivista della Val di Susa, l’assemblea nazionale “Guerra alla Guerra”, svoltasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità al presidio di Venaus, Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’esercito israeliano assalta Handala in acque internazionali: equipaggio rapito, nave sequestrata. Attiviste ed attivisti in sciopero della fame

Poco prima della mezzanotte (orario palestinese) di sabato 26 luglio 2025, l’Idf ha assaltato la nave Handala di Freedom Flotilla Coalition.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Più conflitti, meno conflitti di interesse

“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: diecimila in marcia in Valle di Susa. Azioni dirette contro i cantieri dell’alta velocità

Diecimila No Tav hanno marciato sabato 26 luglio 2025, in Valle di Susa, contro l’Alta velocità Torino-Lione.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

San Didero: nella notte a fuoco il presidio dopo la grande giornata di lotta No Tav

Le fiamme hanno distrutto completamente la struttura del presidio che da anni rappresenta un punto di riferimento della resistenza No Tav

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

La marcia No Tav invade i cantieri

Volevamo una grande manifestazione No Tav, e come sempre la realtà ha superato ogni aspettativa!

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Per salvare Gaza e noi stessi, è ora di razionalizzare la speranza

Ormai le volte in cui abbiamo pensato “speriamo” dopo le dichiarazioni di qualche governo o di qualche grande istituzione sono centinaia. di Alessandro Ferretti Abbiamo sperato in una svolta con i pronunciamenti della corte dell’Aja e dell’ICC, con le voci di dissidi Biden-Netanyahu e Trump-Netanyahu, con gli stati che hanno riconosciuto la Palestina, con il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Lavoro: otto giorni di sospensione all’aeroportuale di Montichiari che si è opposto al traffico d’armi

Otto giorni di sospensione dal lavoro per Luigi Borrelli, dipendente dell’Aereoporto di Montichiari, nel quale è anche delegato sindacale USB e responsabile sicurezza, per aver segnalato il trasporto di armi che avviene all’interno dello scalo civile bresciano.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

La rabbia collettiva non ha bisogno di regie – Parte due

Dopo il fallimento del processo per associazione per delinquere, la Questura prova di nuovo a delegittimare le lotte torinesi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pavia: contro riarmo, guerra e genocidio

Come è andata la prima assemblea della rete dei movimenti pavesi