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La Uefa contro il Celtic per le bandiere palestinesi allo stadio

tratto da http://contropiano.org

La UEFA ha deciso di aprire un procedimento disciplinare contro il club scozzese  del Celtic di Glasgow per via delle bandiere palestinesi esposte durante il play off di Champions League contro gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva. La UEFA vieta espressioni politiche all’interno di manifestazioni calcistiche, e il caso verrà discusso davanti alla Commissione Etica e Disciplinare del massimo organismo calcistico europeo il 22 settembre.

Le autorità israeliane già prima della partita avevano avviato una campagna intimidatoria contro l’eventualità che i tifosi del calcio riempissero le tribune con le bandiere palestinesi come già accaduto in altre occasioni. Ma i tifosi del Celtic non avevano ceduto al clima intimidatorio e gli spalti dello stadio di Glasgow si sono riempiti lo stesso di   bandiere palestinesi.

La UEFA ha deciso di aprire un procedimento disciplinare contro il club scozzese  del Celtic di Glasgow per via delle bandiere palestinesi esposte durante il play off di Champions League contro gli israeliani dell’Hapoel Be’er Sheva. La UEFA vieta espressioni politiche all’interno di manifestazioni calcistiche, e il caso verrà discusso davanti alla Commissione Etica e Disciplinare del massimo organismo calcistico europeo il 22 settembre.

Le autorità israeliane già prima della partita avevano avviato una campagna intimidatoria contro l’eventualità che i tifosi del calcio riempissero le tribune con le bandiere palestinesi come già accaduto in altre occasioni. Ma i tifosi del Celtic non avevano ceduto al clima intimidatorio e gli spalti dello stadio di Glasgow si sono riempiti lo stesso di   bandiere palestinesi.

L’anno scorso alla Fifa (la federazione internazionale del calcio) era giunta una petizione internazionale che chiedeva l’espulsione delle squadre israeliane dalle competizioni calcistiche a causa delle ripetute violazioni, divieti e ostacoli frapposti ai calciatori palestinesi. La Palestina, che è stata membro della FIFA dal 1998, vuole che l’organo di governo sospenda Israele a causa delle sue limitazioni ai movimenti dei giocatori palestinesi e si oppone alla partecipazione dei campionati israeliani di 5 club situati negli insediamenti ebraici nella Cisgiordania occupata, in quanto illegali secondo la legge internazionale. Alla fine la federazione palestinese aveva ritirato la richiesta di un voto in sede di Fifa (scontentando non poco gli attivisti che si erano dati da fare in molti paesi per questa campagna). Sempre nel 2015  l’UEFA aveva respinto l’offerta israeliana di organizzare gli europei 2020 a Gerusalemme, per “ motivi tecnici”.

Una decisione valutata positivamente da parte di molte associazioni solidali con la Palestina secondo cui “ tenere gli europei a Gerusalemme sarebbe stato come ricompensare Israele per il suo massacro di più di 2.100 palestinesi”.

da: senzasoste.org

 

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