Le madri di Plaza de Mayo: noi non scordiamo il marzo del 1976
Le madri di Plaza de Mayo hanno levato la propria voce contro i media impegnati a ritrarre unanimemente un’Argentina in festa per l’elezione del nuovo Papa e hanno ricordato come Bergoglio all’epoca della dittatura di Videla si fosse rifiutato di riceverle perché rappresentava una Chiesa ampiamente collusa col regime.
Questo quanto ha dichiarato Hebe Bonfadini, una delle leader delle “Madri”. “Le madri ormai da molti anni, ovvero da quando hanno dato il via alla loro lotta, collaborano solo con sacerdoti del terzo mondo. Abbiamo una lista di 150 sacerdoti assassinati dalla dittatura e di questi la Chiesa ufficiale non si è mai preoccupata e non ha mai reclamato per i loro corpi. Le madri parlavano della Chiesa ufficiale quando nessuno lo faceva. Questa è opprimente ma quelle del terzo mondo sono invece liberatrici. Abbiamo rapporti sono con loro e per il Papa che hanno nominato abbiamo solo da dire una cosa: Amen”.
Nel 2007 le Madri di Plaza de Mayo scesero in piazza contro l’allora cardinale Bergoglio, che non si era mai degnato di riceverle “Bergoglio rappresenta il fascismo, rappresenta la dittatura”, hanno detto. “Noi donne non scordiamo un altro marzo. Il 24 marzo 1976: in Argentina un golpe militare instaura una dittatura che durerà ben 7 anni durante i quali migliaia di persone sono arrestate, torturate, uccise, scomparse, “desaparecidos”.
(da Contro La Crisi)
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