Abuelas de Plaza de Mayo: ‘Abbiamo trovato un altro nipote, il 109’
Ad aprile di quest’anno, Pablo è stato contattato da membri di Abuelas e circa un mese fa ha volontariamente acconsentito di fare l’esame immunogenetico che è riuscito a determinare, per il 99,99 per cento, la sua appartenenza al gruppo familiare Athanasiu Laschan.
I suoi genitori
Frida Laschan Mellado nacque il 10 agosto 1947 in Cile. Ángel Athanasiu Jara, il 15 settembre 1954, anche lui nel paese transandino. Ambedue erano militanti del Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (MIR). Frida, durante il governo dell’Unione Popolare di Salvador Allende, ebbe un incarico nella Corporazione per la Riforma Agraria (CORA).
Nel marzo del 1974, dopo il colpo di stato guidato da Augusto Pinochet, Frida subì la persecuzione politica. Di fatto, nel settembre del 1973 aveva già trascorso alcuni giorni nel Commissariato della città di Lautaro e poi a Santiago del Cile. Successivamente, già liberata, andò in esilio a Buenos Aires, dove si ritrovò con Ángel – che tempo prima era scappato in Argentina – e ambedue cominciarono a militare nel PRT-ERP.
Vissero otto mesi nella Capitale Federale e dopo si trasferirono a San Martín de los Andes, Neuquén, fino alla metà del 1975. Di fronte agli avvertimenti che venivano sorvegliati, Ángel e Frida, già incinta, decisero di tornare a Buenos Aires.
Il 29 ottobre 1975 nacque il loro figlio, Pablo Germán. Nell’aprile del 1976, la coppia e il piccolo furono sequestrati nell’hotel nel quale vivevano durante una operazione effettuata dalle forze di sicurezza nell’ambito del Plan Cóndor.
Il caso
Pablo Germán fu registrato come figlio proprio, con data di nascita 7 gennaio 1976, da una coppia sposata con stretti legami con il regime civico-militare, è così che il suo sottrattore oggi si trova detenuto nell’ambito di una causa per crimini di lesa umanità.
Dal sequestro di Ángel, Frida e Pablo, le famiglie Athanasiu e Laschan effetuarono diverse denuncie e viaggiarono anche a Buenos Aires per rintracciare i giovani scomparsi e il bebè. Li cercarono infruttuosamente nelle carceri, negli asili e negli orfanatrofi.
Nel 1982, Abuelas de Plaza de Mayo fece la denuncia per la loro scomparsa – fu una delle prime dell’Associazione – di fronte alla Corte Federale Numero 1, attualmente presieduta dalla giudice María Romilda Servini de Cubría.
Ad aprile di quest’anno, di fronte alle informazioni che indicavano che potesse essere figlio di scomparsi, e con la collaborazione della Direzione per i Diritti Umani del Ministero per la Sicurezza della Nazione, la nostra istituzione ha avvicinato il giovane per invitarlo a lasciare un suo campione genetico.
Ieri, finalmente, è stato comunicato a Pablo Germán dalla Commissione Nazionale per il Diritto all’Identità (CONADI) che è figlio di Frida y Ángel.
Continuiamo ad aspettarli
Oggi, esattamente un anno dopo che abbiamo annunciato la restituzione dell’identità del nipote 106, Pablo Gaona Miranda. Dopo quella della figlia di María de las Mercedes Moreno, tristemente, dobbiamo comunicare che la gravidanza di Mirtha Noelia Coutouné non arrivò a termine.
Sono 109 i casi risolti grazie alla perseveranza della lotta, ma ci sono ancora centinaia di famiglie che aspettano l’incontro con i nipoti e le nipoti rubati dal terrorismo di stato.
Il tempo passa, molte delle nostre compagne di lotta vanno sparendo senza l’allegria dell’abbraccio. La ricerca è sempre più urgente. Per questo, a chi dubita della propria origine, noi Abuelas gli diciamo che è ora il momento per risolvere la propria identità, che non aspettino più. Sapere chi sono e da dove vengono gli toglierà un peso da sopra e gli allevierà tutto questo dolore che portano dentro da più di 30 anni, dall’istante preciso in cui furono brutalmente separati dai loro veri genitori.
Dal muro di Abuelas de Plaza de Mayo
08-08-2013
Rebelión
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