Ciao cari,
sono in isolamento disciplinare per una settimana. Mi volevano mettere in isolamento con cella “liscia” (senza nulla), ma mi sono legato al blindo con una cintura e non hanno voluto portarmi con la forza, quindi resto in sezione con blindo chiuso. Pretendevo di sapere i motivi del divieto d’incontro con Andrea, ma soprattutto che venisse tradotto in sezione invece che rimanere ai “transiti” (PTB). I “Transiti” sono fatti per rimanerci due o tre giorni al massimo e quindi ad eccezione dei momenti in cui c’è qualche nuovo arresto sono completamente vuoti e comportano pertanto, rimanendovi a lungo, una solitudine quasi perenne.
Mi chiamano dal capoposto, dopo tre giorni d’insistenza, e questi   dice di non dovermi spiegazioni e minaccia sanzioni disciplinari.  Allora  gli urlo in faccia e non rientro in cella. Passa poco tempo e  vengo  mandato dal sovrintendente capo, il quale usa toni inaccettabili.  Lo  insulto pesantemente, molto pesantemente. Dice isolamento, io mi  siedo  sul corridoio degli uffici, sul pavimento, e dico che non mi  sposto se  non posso prendere personalmente la mia roba. Salito in cella  preparo la  roba e gli dico di chiamare i rinforzi perché non vengo  sulle mie  gambe, poi mi lego con la cintura al blindo. Ore e ore di  attesa.  Sembrava dovessero “sballarmi” in un altro carcere. Alla fine,  riesco a  sapere per vie traverse che Andrea andrà in sezione. Allora mi  slego e  aspetto. Poi a sera mi comunicano che resterò in isolamento  per una  settimana. Vedremo il consiglio disciplinare, per ora c’è un  rapporto  che comprende anche l’accusa di resistenza. L’aria la faccio  da solo in  un cortiletto molto piccolo con i muri alti.
  
Michele»
Fonte: macerie @ Luglio 15, 2014






















