Mamma, è morto un ribelle. Ciao Freak! [con video inedito]
Ed è proprio nel 1977 che, con l’uscita di “Inascoltabile”, prende il via l’avventura discografica degli Skiantos. “L’avanguardia alternativa non fa sconti comitiva – l’avanguardia è molto dura e per questo fa paura”: niente di meglio di questa rima partorita dallo stesso Freak per descrivere il genio e l’irriverenza della band felsinea. Si sono da sempre descritti come i padri del cosiddetto “rock demenziale”, ma la realtà è diversa, e ben più profonda: nel 1978, quando il punk in Italia non era nemmeno in fase embrionale, gli Skiantos registravano per la Cramps Records (etichetta storica degli anni ’70, che produceva anche Area ed Eugenio Finardi) “MONOtono”, con schitarrate distorte, rullate veloci, sax ubriachi, e, soprattutto, i surreali, (volutamente) dementi testi di Freak Antoni.
Fu una rivelazione – e anche una rivoluzione. Negli anni d’oro del cantautorato italiano, gli Skiantos si presentavano sul palco insultando il pubblico (rigorosamente “di merda”), tirando verdura marcia e, piuttosto che suonare, cucinandosi un bel piatto di spaghetti . Nulla di più demenziale, nulla di più avanguardistico. Freak Antoni, con la sua malinconica ironia, ha seguito la storia del paese Italia dalla fine dei ’70 fino al primo decennio del 21mo secolo, tra problemi adolescenziali (“Sono un ribelle mamma”), austerità (“Gelati”), analisi sociologica (“Italiano terrone che amo) .
E ce lo ha descritto alla sua maniera, seguendo un doppio binario, quello “demente” e quello “avanguardistico”, come dichiarò lui stesso: “Nelle nostre canzoni abbiamo sempre mescolato due livelli, quello alto, escatologico, di impegno politico, e quello basso, scatologico, gergale… Ma la poesia ci insegna che non ci sono parole proibite, è solo la retorica che le divide in auliche o di basso livello. Ed è proprio la retorica, intesa come atteggiamento di supponenza ed ipocrisia, che rende volgari le cose.”
Video inedito dell’ultima esibizione di Freak Antoni, a Bologna, in via Zamboni 38 durante un’iniziativa organizzata dal Collettivo Universitario Autonomo.
Video dell’ultima esibizione assoluta degli Skiantos, al Lab.Crash di Bologna, il 25 maggio 2012
Un’altra bellissima esibizione di Freak al Lab.Crash! di via della Cooperazione 10 (appena occupato, era il 1 marzo 2009) con Alessandra Mostacci, dal titolo “Metropolis”
La poesia di Freak Antoni non ha solo riempito libri ed album, ma, fedele alle parole dello stesso Roberto, ha attraversato i momenti di lotta e di occupazioni che da sempre hanno scandito la storia della Bologna ribelle, della sua Bologna. L’ultimo live degli Skiantos prima del loro scioglimento al Laboratorio Crash, la sua performance teatrale lo scorso 11 dicembre in Facoltà di Lettere occupata in via Zamboni; questi ed altri momenti resteranno indelebili nei ricordi di chi c’era e nella memoria viva di questa città. Di seguito un breve poema di Antoni che, meglio di noi, ci parla della sua arte. Largo all’avanguardia!
PREGHIERA AL DIO ENFATISTA
Signore dell’Enfasi, noi ti preghiamo: suggerisci la giusta iperbole e sostieni il nostro sforzo creativo, rendendolo enfantastico, sarcastico, bombastico.
Sorreggi la nostra arte, partorita nella grande immaginazione ed arricchisci i nostri sogni, esaudendo bisogni e indispensabili Utopie.
Estendi a noi tutti la tua stimolante e salvifica protezione.
Degnati di sorreggere l’Avanguardia e ponila al riparo delle insidie del Mercato che degrada progetti, idee e novità, lusingando l’inventiva, irretendola nella subdola retorica dell’iperprofitto!
Oh Signore dell’Enfasi, dispensatore di geniali intuizioni, noi ti preghiamo di trasmetterci il senso della giusta distanza dal Buon Senso Comune e da ogni forma di retorica: passata presente e futura!
Conservaci eternamente permeabili al dubbio e all’autocritica ed accetta la nostra umile devozione per Te, creatore dell’Enfarte, il pianeta dell’Enfasi che si fa arte.
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