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Non alziamo le mani, questa è una rapina!

 
A seguire alleghiamo il volantino distribuito.

Ma Anche No – No Salvabanche

NON ALZIAMO LE MANI, QUESTA É UNA RAPINA!

22-23 novembre 2015: nella notte il governo Renzi si è furtivamente intrufolato nelle case di 130.000 famiglie, rubando i risparmi accumulati in una vita di lavoro e sacrifici. I soldi rapinati sono serviti per salvare i banchieri amici e padroni del governo, a partire dalla famiglia Boschi. Hanno chiamato il decreto Salvabanche, potevano chiamarlo Ammazzarisparmiatori. Di vittime purtroppo ce ne sono state: alcuni purtroppo si sono suicidati, drammatica ed estrema forma di protesta contro l’insostenibilità dell’esistenza a cui vogliono ridurci. I responsabili di queste morti hanno dei nomi e dei cognomi, quelli dei dirigenti di banca che hanno truffato decine di migliaia di obbligazionisti, quelli dei ministri e dei servi del governo Renzi e del PD.
Ora, dopo l’azzeramento dei risparmiatori di Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, CariChieti e Banca Marche, ecco che il tiro si alza: è da mesi ormai chiaro che la prossima sarà Monte dei Paschi di Siena. Non si tratta più di voci, ma di una realtà concreta: gli obbligazionisti o accetteranno un bail-in di fatto, oppure sarà loro imposto un bail-in formale. In entrambi i casi il risultato non cambia: i loro risparmi verranno rubati per salvare la banca di famiglia del PD.
Non solo, questo governo di ladri ha preparato un ulteriore infame ricatto in vista del referendum: o vince il Sì, o addio risparmi. O la borsa o la vita! E più si avvicina il 4 dicembre, più il governo e i poteri finanziari internazionali che lo sostengono aumentano la pressione del ricatto: adesso si parla di otto banche in procinto di fallire.
Noi invece sappiamo che l’unico modo per riprenderci la nostra vita è difendere la nostra borsa. L’unico modo per farla finita con questa rapina è dire di NO e mandarli a casa.
Proprio per questo tanti risparmiatori hanno cominciato a lottare, contro il furto dei propri soldi e delle proprie vite. In un anno di mobilitazione contro il salvabanche sono stati raggiunti dei primi risultati concreti, certo ancora insufficienti, ma soprattutto un risultato sociale: oggi nessuno può più avere fiducia nelle banche e nei politici che ne sono al servizio.
Questo vale anche per i lavoratori della banca, che dopo essere stati coinvolti nelle vergognose operazioni di truffa, ora vengono scaricati. Si parla di un dimezzamento del personale, a Monte dei Paschi così come in tutto il settore bancario. L’unica strada che hanno è unirsi alle lotte dei risparmiatori contro chi ci riduce alla fame.
Se non vogliamo continuare a farci rapinare, se non vogliamo essere costretti all’alternativa tra subire o suicidarci, dobbiamo riprendere il mano le nostre vite e cominciare a dire di NO. NO al salvabanche (quello che c’è già stato, gli altri che stanno preparando), NO al furto delle nostre vite, NO al governo Renzi.

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