Pubblico impiego. Cobas: dipendenti pubblici hanno già perso tra i 4 e i 5mila euro
I timori di un intervento che torni a bloccare il rinnovo del contratto di lavoro degli statali rimangono. I Cobas in un loro comunicato ricordano che già da tempo “in nome dell’emergenza sono state sottoscritte intese e accordi che hanno messo in ginocchio i lavoratori, distrutto il nostro potere di contrattazione e il potere di acquisto dei salari e delle pensioni. Sempre in nome dell’austerità e del risparmio hanno fatto pagare il debito alle classi lavoratrici, l’economia è ormai in piena recessione, non ci sono più i soldi necessari per gli ammortizzatori sociali, ogni giorno si perdono posti di lavoro”.
I Cobas ricordano che i lavoratori pubblici (3 milioni e 400.000 unità), subiscono i contratti bloccati al 31 dicembre 2009, col congelamento del salario accessorio alle risorse complessive dell’anno 2010, col blocco dell’Indennità di Vacanza Contrattuale, con i tassi d’inflazione nel triennio 2010 – 2012 pari al 7,2%. Hanno perso fino ad ora, mediamente tra i 4.000 e i 5.000 euro pro-capite, con relativa ricaduta sul calcolo pensionistico e TFS/TFR anche perché non è previsto nessun recupero per il pregresso. “Continuare su questa strada, oltre a provocare le conseguenze sopra descritte – continuano – sta portando i dipendenti pubblici ad uno stato di prostrazione e sfiducia che si dovrà tradurre in conflitto con il Governo”.
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