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Quella pubblicità ingannevole sul nucleare

In questi giorni, leggendo i quotidiani e guardando la televisioni, sarà capitato a molti di “incocciare” la pubblicità a favore del nucleare. Travestita da campagna informativa, la pubblicità contrappone due giocatori di scacchi che fanno precedere ogni mossa da un loro punto di vista su alcune questioni legate all’utilizzo dell’energia elettronucleare. La prima mossa è del giocatore antinucleare a cui segue sempre la risposta del filonucleare e per 30 secondi, la durata dello spot, si susseguono affermazioni contrarie e favorevoli: “Sono contrario all’energia nucleare, perché mi preoccupo per i miei figli. Io sono favorevole, perché tra 50 anni non potranno contare solo sui combustibili fossili… Il nucleare è una mossa azzardata per il paese. O forse è una grande mossa”. Fino all’epilogo in cui si scopre che il giocatore sta giocando con se stesso e si congeda lo spettatore con una domanda: “E tu sei a favore o contro l’energia nucleare? O non hai ancora una posizione?”

La pubblicità, come si è detto, è insidiosa perché ad un ascolto superficiale parrebbe bilanciata e informativa. Ma se si fa attenzione basta poco per accorgersi che si tratta solo di un’abile mossa propagandistica. Innanzitutto i colori, il contrario muove il nero, il favorevole il bianco ed è a lui che viene lasciata sempre l’ultima parola, e poi il “contro” trascina le pedine e fa mosse “banali” (sembra anche incerto nei movimenti), mentre il “pro” è deciso e poggia con fermezza i pezzi sulla scacchiera; il tono di voce del contrario appare debole, mentre la risposta del favorevole è sempre determinata. E così via, per concludere con l’epilogo in cui si scopre che “pro” e “contro” sono la stessa persona, altro messaggio diretto a far credere che bisogna superare i pregiudizi che ci sono in noi stessi. Se dal piano delle modalità con cui è stata costruita la pubblicità si passa poi a quello dei contenuti, si vede che siamo di fronte ad un’opera di vera disinformazione. Così il problema delle scorie viene liquidato dicendo che una volta stoccate sono sicure e, in fondo, sono anche poche (salvo dimenticare che nessuno è ancora riuscito a trovare un modo per stoccarle in sicurezza nonostante in 60 anni gli stati nucleari vi abbiamo investito somme ingenti) mentre le fonti rinnovabili vengono liquidate sostenendo che fra 50 anni potrebbero non essere sufficienti (in realtà esiste il rischio che nel giro di poche decine di anni sia il combustibile per le centrali nucleari, l’uranio, ad essere in via di rapido esaurimento). Per non parlare dei problemi accuratamente evitati come gli enormi costi dello smantellamentio delle centrali chiuse e gli effetti sulla salute delle radiazioni emesse dagli impianti atomici durante il loro funzionamento.

Secondo Il sole-24 ore la pubblicità sarebbe costata 6 milioni di euro, sborsati dalla lobby raccolta attorno al forum nucleare, che firma la pubblicità. Dal sito di questo raggruppamento, facilmente raggiungibile con una semplice ricerca su Internet, si apprendono chi sono i finanziatori della campagna: si tratta di 17 gruppi industriali più due sindacati (naturalmente CISL e UIL che ormai non hanno più alcun senso della decenza). Ci troviamo l’ENEL, gruppi nucleari ed energetici francesi (Alstom, Areva, EDF, GDF-Suez, Technip), un altro gigante dell’industria energetica, la Edison, che sembrerebbe italiana ma in realtà è controllata dalla francese EDF, la tedesca E.On, l’americana Westinghouse, gli italo-russi della StratinvestRu, gli italiani Tecnimont e Federprogetti. Fa parte della compagnia anche l’Ansaldo, di proprietà della multinazionale di guerra italiana, la Finmeccanica.

Presidente del forum è l’ineffabile Federico “Chicco” Testa, dal 1980 al 1987 segretario e successivamente presidente di Legambiente, deputato PCI-PDS dal 1987 al 1993 e ora managing director della banca Rotschild, presidente di TELIT, vicepresidente di Intecs, presidente di EVA, consigliere di amministrazione di Allianz e di Idea Capital Funds. Un manager passato nel giro di pochi anni dalle battaglie antinucleari ai molto più confortevoli salotti della finanza filonucleare.

Tutto lascia intendere che quella attuale sia solo la prima fase di una campagna pubblicitaria che ci martellerà occhi e timpani nei prossimi mesi, visto che come ha rivelato Il fatto quotidiano la sola ENEL ha investito 20 milioni di euro nella promozione del nucleare. Ne vedremo delle belle.

Per Senzasoste, Indagator

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