Syriza nell’Europa della crisi, tra aspettative e falsi amici
In mezzo a tutto questo agitarsi e prendere le misure, le prime concrete mosse e intenzioni esplicite di Tsipras e del suo Ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis: innalzamento del salario minimo, rifiuto di nuove sanzioni alla Russia, parziale “disarmo delle forze di polizia (per metà base elettorale dei neonazisti di Alba Dorata). Ma il nodo di fondo resta quello del debito: come ricontrattarlo? Per fare cosa? Come ha detto il neo-ministro alle Finanze “la Grecia soffre di debito” e contrarne di nuovo non migliorerà la situazione.
Per commentare gli scenari probabili e i nodi politici di fondo abbiamo interpellato due interlocutori che guardano alla vicenda da due prospettive differenti:
Argiris Panagopoulos, organico a Syriza e corrispondente dall’Italia della rivista Avgi (Aurora, http://www.avgi.gr):
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Raffaele Sciortino, ricercatore sociale indipendente e nostro collaboratore:
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