Torino: Perquisizione e denunce al CSOA Gabrio
La caccia alle streghe a Torino non si ferma neanche nel mese di agosto. Oggi un’operazione in pompa magna ha svegliato il quartiere San Paolo, plotoni di poliziotti alla ricerca di qualche piantina d’erba in una guerra ormai dichiarato ad ogni spazio di autonomia e pensiero critico in città da parte della procura. Anche oggi abbiamo assistito al solito atteggiamento strafottente della polizia politica, al solito vandalismo degli agenti dentro gli spazi sociali con insulti ai solidali accorsi sul posto e muri sfondati dentro il centro sociale. Di seguito il comunicato del CSOA. Tutta la nostra solidarietà ai compagni del Gabrio
Proibizionismo d’agosto: di “laboratori della droga” e muri sfondati
L’obiettivo è stato mettere sotto accusa una delle pratiche militanti del centro sociale, l’antiproibizionismo. Sono state infatti sequestrate le piante di marijuana presenti nel centro e gli strumenti per la loro coltivazione. Attività che da anni portiamo avanti apertamente. Siamo consapevoli che praticare coerentemente l’antiproibizionismo significa disobbedire a leggi ingiuste così come sappiamo che tale pratica può portare ad affrontare forme di repressione come quella adottata questa mattina dal reparto mobile della questura di Torino con l’avallo della procura. Siamo d’altronde sicuri che l’autoproduzione sia l’unico sistema per scardinare il sistema delle narcomafie da un lato e del controllo sociale oscurantista dall’altro. L’autoproduzione è condivisione, non spaccio.
E’ stata certamente anche una buona occasione per la questura per mettere il naso nei locali dove si svolgono le numerose attività politiche e sociali del centro.
Nella giornata in cui i principali mezzi di stampa rilanciano le dichiarazioni del magistrato Cantone sull’importanza e la necessità di legalizzare la cannabis per evitare il gioco delle narcomafie è a dir poco paradossale che la procura e la questura di Torino si lancino in una operazione che va a colpire una delle poche esperienze reali in tale direzione. Noi lo sappiamo da anni, non abbiamo bisogno di un magistrato per capirlo.
Il risultato è che nel momento in cui scriviamo un compagno è in questura e un’altro è denunciato a piede libero, compagni ai quali va tutta la vicinanza, amicizia, complicità.
Tutte le attività del centro sociale programmate in questi giorni continueranno regolarmente.
Le compagne e i compagni del CSOA Gabrio
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