InfoAut
Immagine di copertina per il post

Vajont: la cupidigia del potere

Nel 2013, a 50 anni dalla strage, uscì la ricostruzione a fumetti di una delle tragedie più annunciate e denunciate della storia italiana. “Il genocidio di un’intera comunità, provocato dalla mano criminale di una classe industriale senza scrupoli”. 

Mercoledì 9 ottobre 1963, ore 22.39, 260 milioni di metri cubi di roccia si staccano dal Monte Toc e franano di colpo nel bacino idroelettrico artificiale della diga del Vajont, al confine tra Friuli e Veneto. La frana provoca un’onda gigantesca di 230 metri. Almeno 50 milioni di metri cubi d’acqua e fango si abbattono, travolgendoli, sui paesi di Erto, Frassen, San Martino, Col di Spesse, Patata, Il Cristo, Casso, Pineda, Longarone, Codissago, Castellavazzo, Villanuova, Pirago, Faè e Rivalta. In pochi attimi perdono la vita 1917 persone, 1450 dei quali nella sola Longarone, che venne completamente distrutta e per la quale si è meritata la Medaglia d’oro al Merito Civile. Bel merito, non c’è che dire, morire perché qualcuno di potente ha deciso che la tua vita vale meno dei propri affari. Si, perché il disastro del Vajont è tutto tranne che un evento improvviso e naturale. Lo si capisce bene rileggendo e ricostruendo quella storia, che porta con se temi e questioni ancora aperti come il rapporto tra territori e grandi opere. Il 9 ottobre del ’97 l’attore Marco Paolini porta in diretta Tv su Rai Due il monologo Vajont, un’orazione civile, narrando al grande pubblico (incollato allo schermo per oltre due ore), questa immane tragedia annunciata. A quella versione della Tv lavorò anche lo scrittore ed autore Francesco Niccolini che da anni ormai vive proprio qui a Livorno.

Rimasto molto legato a quei luoghi per il 50° anniversario del disastro Francesco Niccolini torna a scrivere su la storia di quella diga maledetta curando i testi di un nuovo volume dell’edizioni Becco Giallo (da anni specializzata nella salvaguardia e trasmissione della memoria storica attraverso il fumetto) Vajont. Storia di una diga, illustrato con grande forza espressiva dal ferrarese Duccio Boscoli.

Ci avevi annunciato questo lavoro nell’intervista fatta per il volume Enrico Mattei. La collaborazione con Becco Giallo ci sembra abbia prodotto un altro bel volume. Immaginiamo la soddisfazione.

Sì, sono molto contento. In realtà questa è la mia prima sceneggiatura a fumetti, l’avevo scritta prima di quella su Mattei, e ora che è realizzata, il grandissimo lavoro di Duccio Boscoli come illustratore, mi fa estremamente contento di tutta la fatica, di tutte le ricerche ed è il mio modo più onesto e sentito per rendere il mio omaggio a un popolo – quello di Erto, Longarone e di tutti gli altri comuni della zona – che è stato devastato in modo criminale in nome del profitto e nell’assenza più assoluta di uno Stato.

Questo volume esce per il 50° anniversario della strage. Al di là della commemorazione cosa ci lascia in eredità questa storia?

E’ un’eredità pesantissima. Purtroppo, per quello che vediamo accadere quasi ogni giorno, un’eredità inutile. Basta pensare a quello che è accaduto a l’Aquila, al terremoto, al mancato allarme prima e alla pessima ricostruzione poi. Mi guardo intorno, penso a come un’industria senza anima a ridotto il territorio italiano e la pover agente che ci vive sopra, poi penso a uno stato (stavolta con la s- minuscola) senza spina dorsale, corrotto e complice, che ha lasciato fare. Penso all’Ilva, penso all’Eternit, alla Thyssen, e penso che tutti i morti sono morti per nulla.

Come giustamente scrivi per raccontare e ricostruire le storie “ci devi mettere i piedi dentro”. Su ad Erto sembra che tu abbia lasciato un’impronta profonda

No, è Erto che ha lasciato un’impronta profondissima nella mia vita. Ci trono quasi tutti gli anni, ho lassù amici e persone che sono felice di vedere e – al tempo stesso – mi sento parte di una comunità di sopravvissuti che ha un dolore e un’amarezza dentro che il tempo non risana. Ho visto le persone invecchiare, i bambini crescere, diventare ragazzi e giovani uomini e donne, e tutto questo sento che ormai è parte di me.

Da scrittore a scrittore, hai letto la posizione di Erri de Luca sulla questione No Tav.

Sì, ho letto. In questi anni ho sperimentato cosa è la rabbia, e quanto ti senti impotente di fronte alla violenza delle istituzioni, all’arroganza dei ricchi e alla rassegnazione delle vittime. Voglio continuare a sperare che senza armi, senza aggiungere violenza alla violenza, con la forza della nostra opposizione pacifica ma decisa e massiccia, si possa resistere. Alcuni giorni è difficilissimo sperarlo. Altri giorni la speranza non è ancora spenta. Altri ancora vorrei che la mia protesta si ergesse ancora più alta. Poi penso ai monaci tibetani che si bruciano, penso a Jan Palach, che si diede fuoco a Praga di fronte alla fine della Primavera di quella stagione nuova. Penso che non dobbiamo restare soli, e soprattutto non lasciare che le vittime si sentano sole, prima di tutto abbandonate dalla giustizia e dall’umanità.

a cura di Lucio Baoprati

tratto da Senza Soste cartaceo n.85 (ottobre 2013)

vedi anche

Vajont 9 ottobre 1963. Il vero responsabile è ancora a piede libero

9 ottobre 1963-2007: la tragedia del Vajont 44 anni dopo

da: senzasoste.it

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Culturedi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Culture

XXXIII Festa di Radio Onda d’Urto. 6-23 agosto 2025: tutto il programma!

La Festa di Radio Onda d’Urto si tiene da mercoledì 6 a sabato 23 agosto 2025 in via Serenissima a Brescia! Quella 2025 è un’edizione – la numero XXXIII – speciale perché coincide con i primi 40 anni (1985-2025) di Radio Onda d’Urto!

Immagine di copertina per il post
Culture

Vita e morte di Raffaele Fiore, quando la classe operaia scese in via Fani

Raffaele Fiore ha incarnato l’antropologia ribelle, l’irriducibile insubordinazione di quella nuova classe operaia

Immagine di copertina per il post
Culture

E’ uno sporco lavoro / 2: assassinare i brigatisti non è reato

Andrea Casazza, Gli imprendibili. Storia della colonna simbolo delle Brigate Rosse (nuova edizione), DeriveApprodi, Bologna 2025. di Sandro Moiso, da Carmilla Più volte su Carmillaonline chi qui scrive ha avuto occasione di annotare come siano ormai numerosissime le storie e le testimonianze riguardanti l’esperienza della lotta armata condotta in Italia da formazioni di sinistra di vario genere. […]

Immagine di copertina per il post
Culture

In uscita il manuale di magia No Tav!

È uscito il Manuale di magia No TAV!, firmato da Mariano Tomatis e Spokkio per Eris Edizioni (2025): al tempo stesso una guida illustrata, un piccolo libro di incanti e un fumetto resistente.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alta Felicità 2025: tre giorni di lotta, cultura e partecipazione popolare!

Un’occasione in cui la musica, l’approfondimento politico e la convivialità si intrecciano per dare spazio a pratiche di resistenza, solidarietà e immaginare alternative concrete.

Immagine di copertina per il post
Culture

Leggere la Cina è capire il mondo

Non è semplice, in un periodo di attacco agli atenei e al pensiero non mainstream, trovare studi sulla Cina sottratti al paradigma “noi e loro”.

Immagine di copertina per il post
Culture

«Banditi» per necessità ovvero la Resistenza così come fu

«Una nuova retorica patriottarda o pseudo-liberale non venga ad esaltare la formazione dei purissimi eroi: siamo quel che siamo: […] gli uomini sono uomini»

Immagine di copertina per il post
Culture

Combattere per poter combattere. Storia del pugilato femminile

Nel mondo sportivo attuale la differenza tra ambito maschile e ambito femminile è ancora accentuata sotto molti punti di vista.

Immagine di copertina per il post
Culture

Blackout Fest 2025!

Dal 13 al 15 Giugno a Manituana (Torino)
Torna la festa dell’unica radio libera dell’etere torinese, qui il programma da Radio Blackout.

Immagine di copertina per il post
Culture

L’Eternauta: neve letale su Javier Milei

C’era molta attesa per l’uscita della serie Netflix tratta da L’Eternauta, il capolavoro del fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld, disegnato da Francisco Solano López, e pubblicato sul periodico argentino Hora Cero Suplemento Semanal dal 1957 al 1959, poi ristampato nel 1961 su testata omonima.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Stati Uniti: ambiente e terre pubbliche sotto attacco

La tavolata della ventina di rappresentanti delle Big Oil (le grandi aziende energetiche statunitensi), svoltasi presso la tenuta trumpiana in Florida nell’aprile del 2024, è ormai passata all’incasso

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

To Kill a War Machine. Un documentario su Palestine Action

Palestine Action è un collettivo che da anni porta avanti una campagna di sabotaggi ed iniziative in solidarietà con il popolo palestinese. Di recente il collettivo è stato dichiarato organizzazione terroristica da parte dello stato britannico.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Appello per un campeggio No Base territoriale: 5-6-7 Settembre al presidio di Pace “Tre Pini” San Piero a Grado

Mentre crescono le connessioni tra le nostre lotte, sentiamo l’urgenza di continuare ad organizzarci insieme in un nuovo campeggio al Presidio di pace “Tre Pini”, per trasformare il diffuso rifiuto della base militare e della guerra in opposizione concreta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Si prepara a partire verso Gaza la Global Sumud Flotilla, con il pensiero a Vittorio Arrigoni

Decine di barche con centinaia di persone a bordo, provenienti da 44 Paesi, salperanno da diversi porti del Mediterraneo tra agosto e settembre per raggiungere insieme la Striscia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Strage di giornalisti a Gaza: Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea assassinati da Israele

Questa notte i giornalisti Anas Al-Sharif e Mohammed Qreiqea sono stati assassinati da Israele in un attacco con drone che ha colpito una tenda di giornalisti davanti all’ospedale Al-Shifa nella città di Gaza.