Sono 45 gli indagati tra appartenenti alla polizia penitenziaria, medici, funzionari e direttori pro-tempore del carcere di Ivrea nell’ambito di una nuova inchiesta, coordinata dalla procura, in merito ai pestaggi subiti dai detenuti della casa circondariale.
Il processo per associazione a delinquere che coinvolge decine di compagni e compagne del movimento No Tav, del centro sociale Askatasuna e dello spazio popolare Neruda è iniziato. da notav.info La prima udienza, svoltasi il 20 ottobre scorso, ha visto l’entrata in scena di un’ulteriore novità all’interno di questo castello di carte dalle proporzioni enormi […]
La violenza istituzionale assume le forme di vendetta e tortura nei confronti degli anarchici. Il primo dicembre il tribunale di sorveglianza si pronuncerà sul regime detentivo al 41bis a cui è sottoposto Alfredo.
I governi passano i disagi restano le parole e le intenzioni volano i guai aumentano come la tendenza di farci scontare la pena in un sistema illegale. Una contraddizione che non viene risolta …
Nel giro di due giorni un uomo si è tolto la vita ed un altro ha tentato il suicidio nel carcere Lorusso Cotugno di Torino. Si tratta del quarto caso in un anno.
Di seguito pubblichiamo l’ultima lettera che ha inviato Giorgio dal carcere che approfondisce le condizioni di vita dei detenuti e le mobilitazioni che ci sono state negli ultimi mesi.
Dalla chiusura delle indagini emerge quanto i famigliari e i solidali sostenevano da tempo e cioè che Ugo Russo è stato ucciso dal carabiniere fuori servizio mentre era in fuga.
L’epidemia di suicidi nelle carceri non si ferma. Questa mattina un detenuto del Lorusso Cutugno di Torino si è tolto la vita impiccandosi, il giovane era stato arrestato pochi giorni fa per il furto di un paio di cuffie bluetooth.
I detenuti del Blocco B del carcere delle Vallette di Torino, tra cui Giorgio Rossetto, hanno organizzato una raccolta fondi da destinare alla famiglia di Riccardo, il giovane di Montesilvano obbligato a vivere attaccato ai macchinari.
Dal 2002, il 41 bis viene applicato come strumento di repressione politica anche ai condannati per terrorismo ed eversione. Nonostante il regime detentivo sia nato per ragioni emergenziali e con periodi di durata limitati, con il passare degli anni si è naturalizzato e strutturato come misura di carattere stabile.