La visita a Kiev di Biden è un chiaro messaggio, la guerra in Ucraina deve continuare, approfondirsi.
Il dato delle Regionali in Lombardia e Lazio conferma la tendenza che si è aperta con le ultime elezioni politiche: un deficit di rappresentanza sempre più allargato. La politica istituzionale ormai interessa per censo e lavora consapevolmente o meno alla soppressione del voto povero.
Il movimento dei Soulevaments de la terre (Sollevamenti della terra) sarà in Italia nelle prossime settimane per incontrare i militanti ecologisti italiani e parlare della prossima mobilitazione del 25 e 26 marzo a Poitou.
L’epilogo della trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro svolge molte funzioni all’interno dell’epica contemporanea ed è a suo modo un altro dei segnali della ristrutturazione dei rapporti politici e sociali nel nostro paese.
Dopo i primi mesi di legislatura “democraticamente” eletta, cerchiamo di fotografare una prima parziale, ma quanto mai necessaria, analisi dei paradigmi, vecchi o nuovi che siano, su cui le istituzioni cercano di costruire la loro attuale legittimità di governo.
Lo pseudo garantismo e la denuncia della deriva autoritaria del governo Meloni finiscono per diventare un’invocazione di arresti, di misure di prevenzione, di più polizia.
Tra tensioni millenaristiche, depressioni croniche e chiusura nel privato, l’epoca che stiamo vivendo a prima vista assomiglia ad un vicolo ceco. Eppure è lapalissiano a sempre più persone che il modo in cui si è organizzata la società umana negli ultimi secoli è insostenibile e dovrà per forza di cose mutare in una direzione o nell’altra.
Oggi la compagine che sostiene la costruzione del Tav Torino-Lione si misura con enormi difficoltà oggettive, determinate dalla stessa assurdità del progetto e dalla strenua resistenza del movimento, ma ciò che li spaventa di più è che il moltiplicarsi delle contraddizioni sistemiche collegate alla messa a profitto dei territori possa minare la stessa idea di modello di sviluppo che si propongono.
Siamo sull’orlo di una tragedia e questa politica non fa altro che tentare di mascherare la crociata ai poveri come un lavoro pedagogico verso le classi meno abbienti. Loro non ci tolgono diritti, ci insegnano a faticare e a lottare per un obiettivo, dicono…
In merito al contenuto l’interpretazione è abbastanza semplice e non serba novità: non c’è nessun provvedimento volto a migliorare le condizioni materiali di vita delle decine di milioni di persone che sono schiacciate tra impoverimento e povertà nella perenne crisi del sistema-paese Italia.