InfoAut
Immagine di copertina per il post

Matteo Messina Denaro o dei tempi andati

L’epilogo della trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro svolge molte funzioni all’interno dell’epica contemporanea ed è a suo modo un altro dei segnali della ristrutturazione dei rapporti politici e sociali nel nostro paese.

Matteo Messina Denaro è stato arrestato in una clinica privata ad otto minuti a piedi dalla Divisione Investigativa Antimafia, è stato arrestato a trent’anni ed un giorno dalla cattura di Riina, trent’anni in cui il nostro paese si è profondamente trasformato.

Il boss del mandamento di Castelvetrano, in provincia di Trapani, è stato uno dei protagonisti di quei convulsi anni successivi alla caduta del muro di Berlino in cui era in gioco la ridefinizione degli assetti di potere nel nostro paese. Le stragi di Capaci e Via d’Amelio del ’92, ma anche gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma a firma “Falange Armata” hanno rappresentato alcuni degli epifenomeni dello sconvolgimento in corso, mentre Mani Pulite operava la ridefinizione del regime politico istituzionale. Le ricontrattazioni interne ed esterne alla borghesia ed ai grumi di potere di cui è innervato il nostro paese si sono manifestati in quella che per certi versi a uno sguardo posteriore è stata una rivoluzione dall’alto.

Trent’anni dopo, l’arresto di Messina Denaro accade in un momento in cui l’Italia è di nuovo in una fase di profonda crisi, ormai strutturale, in cui gli assetti istituzionali, politici e sociali stanno andando nuovamente e rapidamente incontro a trasformazioni epocali. Che “iddu”, come era soprannominato in virtù della sua presunta immanenza con caratteristiche semidivine, si sia consegnato o che sia arrivato il tempo per chi ne proteggeva la latitanza a due passi da casa di tirarlo fuori dal mazzo, cambia relativamente poco. Si percepisce a pelle che qualcosa non quadra.

Il procuratore De Lucia ha parlato di “fette di borghesia” che hanno protetto il latitante, ci pare quanto meno riduttivo. L’epica della mafia e di conseguenza dell’antimafia istituzionale hanno rappresentato per decenni un dispositivo di rilegittimazione dello Stato, di colonialismo interno e di giustificazione dello stato d’eccezione permanente in cui viviamo. Si veda non per ultimo il 41bis oppure l’utilizzo sempre più frequente del reato di associazione a delinquere nei confronti dei movimenti sociali. Ma nel frattempo la liaison tra capitalismo “legale” e criminalità organizzata ha continuato a perpetuarsi e chiunque si misuri con le lotte all’interno di un magazzino della logistica o in difesa di un territorio contro la devastazione ambientale e le grandi opere inutili sa bene di cosa parliamo. Un rapporto che certo si è in qualche grado ammodernato, ma di cui il sistema di sviluppo in cui viviamo ha una strutturale necessità quando si arriva al sodo delle questioni. Lo Stato in questo campo funziona come strumento di regolamento, come mediatore degli interessi, come membrana porosa che accompagna i processi. Come scrive Dario Fiorentino:

“La parabola narrativa intorno alla figura di Matteo Messina Denaro ha seguito una traiettoria particolare all’interno di una tendenza paradossale che, per ironia della sorte o degli osservatori, ha appiattito il registro narrativo relativo alla mafia su quello utilizzato per tratteggiare i contorni della cosiddetta antimafia: sensazionalistico, personalistico, improntato al mito e al simbolismo dell’eroe e dell’anti-eroe, obliterando il contesto sociale, politico, economico all’interno del quale si svolgono le interazioni tra i protagonisti e si stipulano compromessi grigi e inconfessabili.”

Oggi probabilmente Matteo Messina Denaro, ma non la mafia, è semplicemente qualcosa che non serve più, nel suo corpo di carne malato e nel suo corpo metafisico, nell’essere un residuo, un simbolo intermittente, di un assetto di potere che sta venendo sorpassato dagli eventi.

Di seguito alcune delle interviste di Radio Onda d’Urto sulla vicenda:

L’intervista a Enzo Ciconte, sociologo, tra i massimi esperti in Italia di associazioni mafiose, deputato Pci tra il 1987 e il 1992, esponente della Commissione giustizia e consulente alla  successiva Commissione parlamentare antimafia. Ciconte ha scritto anche numerosi libri sul tema, come i recenti “1992. L’anno che cambiò l’Italia” e “Classi pericolose. Una storia sociale della povertà dall’età moderna a oggi, oltre a svolgere il ruolo di docente  universitario in insegnamenti sulla criminalità organizzata in diversi Atenei, da Roma Tre a Pavia. Ascolta o scarica

A seguito dell’arresto di Messina Denaro, è circolato il video della puntata di Non E’ L’Arena del 5 novembre 2022 in cui Biardo (l’uomo che gestì la latitanza dei fratelli Graviano), intervistato da Giletti, presume che arriverà un “regalo al nuovo governo” e che Messina Denaro, molto malato, abbia deciso di fare una trattativa per consegnarsi lui stesso alle autorità. L’arresto in pompa magna del boss mafioso “limita” la riflessione solo da un punto di vista legalitario? Ne parliamo con Ludovica del Collettivo Trinacria di Palermo. Ascolta o Scarica.

Uno speciale a tre voci su Matteo Messina Denaro e il senso del suo arresto. Con noi Marco Bova – giornalista autore di un libro su Messina Denaro, l’avvocato di movimento Davide Steccanella e il sindaco di Favignana – già presidente commissione antimafia – Francesco Forgione Ascolta o scarica

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Editorialidi redazioneTag correlati:

capitalismomafiaMatteo Messina Denarostato

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Le lotte non fanno un passo indietro: nuova occupazione a Milano della rete CI SIAMO di viale Sarca

I fattiIl 19 settembre un incendio divampa nello stabile situato in via Fracastoro 8, dove vivevano 70 migranti della rete Ci siamo, già sottoposti a molteplici sgomberi senza che le istituzioni milanesi fossero in grado di trovare soluzioni abitative per le famiglie e i lavoratori/lavoratrici che da tempo si confrontavano con le difficoltà di trovare […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Sul dibattito verso il 5 ottobre

Fatichiamo a comprendere il dibattito che si è aperto in vista del corteo del 5 ottobre contro il genocidio in corso a Gaza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Attenti al lupo!

Il governo Meloni, coerentemente con i suoi proclami, introduce un disegno di legge che ha lasciato carta bianca alle fantasie dei Ministri Piantedosi, Nordio e Crosetto che prevede nuovi reati e pene più pesanti per chi, come la levata di scudi conclude, “protesta”. E viene immediatamente da chiedersi, sì, ma chi protesta?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Israele fa rotolare il masso della guerra

Il governo israeliano continua imperterrito il suo programma di escalation in Medio Oriente con un attacco che, se fosse avvenuto in qualsiasi paese occidentale, non si sarebbe esitato a definire terroristico.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Guerra in Medio Oriente: non è un se, ma un quando

Chi vuole un ampliamento del conflitto? Chi vuole trasformare la carneficina di Gaza in una guerra regionale?

Immagine di copertina per il post
Editoriali

American way of death

Pochi giorni dopo la sparatoria di Butler che ha causato una ferita all’orecchio di Trump, un morto, due feriti e uno scossone nell’andamento della campagna elettorale più folkloristica di sempre, Trump torna alla carica alla vigilia della convention repubblicana di Milwaukee che lo incoronerà ufficialmente candidato, dicendo “Non mi arrenderò mai, vi amo tutti”. Il […]

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Un sospiro di sollievo, nient’altro

Più che la vittoria dimezzata, per quanto in parte sorprendente, della sinistra in Francia ciò che c’è possiamo festeggiare è la sconfitta del Rassemblement National. Una sconfitta chiara, ed una buona notizia nel breve termine, ma che, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, ci costringe a porci diverse domande.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni in Francia: a che punto è la notte

Le elezioni francesi hanno confermato l’ascesa della destra del Rassemblement National e la fine del regno incontrastato della Macronie.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Elezioni Europee: tra voto di protesta ed astensione l’europeismo liberista e belligerante è sempre più in crisi

Debacle totale per il falco Macron che ha passato gli ultimi mesi di campagna elettorale a spingere sul terreno del conflitto aperto con la Russia. Alexandre De Croo, primo ministro liberale del Belgio è dimissionario e in Germania, il grande malato d’Europa, l’ultradestra di AfD sorpassa i socialisti di Sholz.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ilaria Salis: un voto che (per una volta) serve

Se la campagna per la sua liberazione passa attraverso le urne andremo a cercare dove diavolo è finita la tessera elettorale e faremo la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Cosa è andato storto nel capitalismo?

Questa è una brutta notizia per Sharma, forte sostenitore del capitalismo. Cosa è andato storto?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Comunicato del Movimento No Tav sulle parole del Capitano dei Carabinieri di Susa.

Sabato scorso si è tenuta a Susa una manifestazione No Tav. Manifestazione espressamente organizzata contro SITAF e TELT, sostenitrici entrambe di una grande opera ormai ampiamente corrosa (già prima di nascere) da un cancro chiamato mafia.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

No Tav: sabato 15 giugno manifestazione popolare contro Grandi Opere Inutili e mafie

Che le grandi opere siano terreno fertile per le mafie non è una sorpresa. L’enorme scritta che ormai da 15 anni compare sul fianco del Musinè “TAV= MAFIA”, ne è una testimonianza concreta.

Immagine di copertina per il post
Culture

Altri Mondi / Altri Modi – Conclusa la seconda edizione. Video e Podcast degli incontri

La seconda edizione del Festival Altri Mondi/Altri Modi si è chiusa. E’ stata un’edizione intensa e ricca di spunti: sei giorni di dibattiti, musica, spettacoli, socialità ed arte all’insegna di un interrogativo comune, come trovare nuove strade per uscire dal sistema di oppressione, guerra e violenza che condiziona quotidianamente le nostre vite?

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

TAV = Mafia. Nuove prove del coinvolgimento della ‘ndrangheta nel TAV Torino – Lione.

Negli scorsi mesi è venuta fuori, come succede ciclicamente, una polemica bipartisan sulla scritta che svetta sul Musiné all’ingresso della valle che recita TAV = Mafia. Oggi veniamo a conoscenza attraverso una notizia apparsa sul tg regionale che esistono nuove prove del coinvolgimento delle ‘ndrangheta nelle opere propedeutiche al TAV Torino – Lione.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Armi: verso il libero mercato?

L’intento è ben celato, ma evidente: smantellare la legge n. 185 del 1990, quella che introdusse in Italia “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”.

Immagine di copertina per il post
Culture

Alle radici della Rivoluzione industriale: la schiavitù

E’ considerato come uno dei più noti storici dei Caraibi, insieme a Cyril Lionel Robert James, soprattutto per il suo libro intitolato “Capitalismo e schiavitù”, appena pubblicato in Italia da Meltemi editore.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Al via a Davos il meeting dei super ricchi del mondo: “I vostri sono affari di guerra, crisi sociale e climatica”

Al via la kermesse dei super ricchi mondiali presso l’esclusiva località sciistica di Davos, in Svizzera.

Immagine di copertina per il post
Culture

Il Decreto Crescita e il calcio ordoliberale

La mancata proroga del Decreto Crescita per la Serie A serve solo a dimostrare che il libero mercato del calcio non è tale