La prendiamo alta. La crisi senza fine della sinistra ripete i suoi rituali, in Spagna come in Italia. Dopo l’ennesima sonora batosta si fa l’analisi della sconfitta, si dà la colpa al vento che spira forte e qualcuno viene preso dallo sconforto, qualcuno sorride amaramente.
A poche settimane dalla scorsa, un’alluvione ancora più devastante ha colpito l’Emilia Romagna provocando 9 morti ed almeno 13mila sfollati. Le immagini sono impressionanti: intere città sommerse e devastate, territori feriti mortalmente.
Il governo Meloni continua la sua opera di restaurazione neo-liberale per quanto riguarda le politiche economiche e del lavoro.
Negli ultimi giorni l’opinione pubblica occidentale è venuta a conoscenza di una fuga di documenti segreti della NATO che contenevano alcuni elementi di valutazione sullo stato dell’arte del conflitto in Ucraina. A questo primo leak ne stanno seguendo molti altri che, al netto della confusione mediatica, disegnano un quadro piuttosto nitido.
Per chi ha qualche anno in più l’annuncio di Londra di voler inviare proiettili all’uranio impoverito in Ucraina fa subito tornare alla mente la guerra dei Balcani.
Quanto sta accadendo in questi giorni sui mercati finanziari non si spiega unicamente con l’aumento dei tassi da parte della FED, né con le mosse sbagliate dei dirigenti della banca californiana.
La visita a Kiev di Biden è un chiaro messaggio, la guerra in Ucraina deve continuare, approfondirsi.
Il dato delle Regionali in Lombardia e Lazio conferma la tendenza che si è aperta con le ultime elezioni politiche: un deficit di rappresentanza sempre più allargato. La politica istituzionale ormai interessa per censo e lavora consapevolmente o meno alla soppressione del voto povero.
Il movimento dei Soulevaments de la terre (Sollevamenti della terra) sarà in Italia nelle prossime settimane per incontrare i militanti ecologisti italiani e parlare della prossima mobilitazione del 25 e 26 marzo a Poitou.
L’epilogo della trentennale latitanza di Matteo Messina Denaro svolge molte funzioni all’interno dell’epica contemporanea ed è a suo modo un altro dei segnali della ristrutturazione dei rapporti politici e sociali nel nostro paese.