Corteo studentesco a Torino: Boicottiamo la Buona Scuola!
Per questo motivo, studenti, insegnanti e tutto il mondo della scuola aderiranno alla data di mobilitazione nazionale del 13 novembre. La crisi non può essere una scusa per abbandonare le persone più in difficoltà a loro stesse, né lo può essere per fare in modo che l’istruzione, base fondante di una società civile, divenga un privilegio per i pochi che possono permettersene il “lusso”.
E’ necessario continuare a mobilitarsi ed essere sempre più determinati nel rifiutare l’idea che la scuola possa diventare un luogo di profitto e creazione di menti pronte solo a entrare in una fabbrica, come piccoli ingranaggi nel grande meccanismo del capitalismo. Per questo non rifiutiamo solo la Buona Scuola, ma anche il Jobs Act, il Piano Casa e tutto ciò che vuole le persone come robot, non uomini pensanti e in grado di vivere degnamente la propria esistenza senza essere sfruttati né trattati come oggetti.
Le intenzioni del governo sono confermate anche dalla legge di stabilità in cui l’abbassamento delle tasse, che favorisce i più abbienti, viene attuato a costo di ulteriori restrizioni ai fondi degli enti locali e tagli ai servizi fondamentali come istruzione e sanità, portando avanti un vero e proprio processo di redistribuzione di ricchezza dal basso verso l’alto.
Questo è un modello che punta a creare una società che se ne stia a testa bassa mentre le vengono negati sempre più diritti e dove il potere viene sempre più accentrato a chi ne ha già, portando a una profonda verticalizzazione di ogni ambito di studio, lavorativo e sociale.
1) coordinare le azioni di boicottaggio della Buona Scuola – in merito a Comitato di valutazione, preside-manager, aziendalizzazione e cancellazione della libertà di insegnamento e del diritto di critica all’interno delle scuole;
2) lottare contro il meccanismo di sfruttamento minorile legalizzato introdotto a danno degli studenti delle secondarie superiori attraverso l’obbligo di alternanza scuola-lavoro;
3) lottare contro la cronica mancanza di fondi che limitano qualità ed efficacia dell’insegnamento, dello studio e in generale della relazione didattica e peggiorano la vivibilità all’interno delle scuole;
4) lottare per imporre un piano reale di messa in sicurezza degli Istituti scolastici;
5) lottare per l’abolizione di qualsiasi “contributo volontario obbligatorio” da parte delle famiglie e per l’istituzione di borse di studio e contributi per libri di testo per gli studenti in stato di necessità;
6) lottare contro l’ingresso di aziende private sia direttamente nel Consiglio d’istituto sia indirettamente attraverso finanziamenti, sponsorizzazione e donazioni;
7) Lottare per l’aumento dello stipendio degli insegnanti a parità di ore di lavoro;
8) Lottare per l’abolizione dei test invalsi e di qualsiasi test e prova standardizzata che valuti studenti, insegnanti e scuola o che influisca sull’accesso ai gradi d’istruzione successivi compreso quello universitario;
9) lottare per un libero accesso all’Università senza test di ammissione o voti minimi di sbarramento;
10) lottare contro il Job Act e ogni forma di precarizzazione del lavoro giovanile;
11) riattivare la partecipazione in piazza degli studenti e dei lavoratori della scuola e ragionare sulle prossime mobilitazioni di novembre.
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