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Distruggono le scuole, ci svuotano le tasche, ci controllano le vite!

Abbiamo cominciato il 4 ottobre colpendo la sede milanese del Ministero dell’Economia, l’ #11O abbiamo occupato un’altra sede, quella del Ministero delle Infrastrutture e il 5 Novembre, giornata di mobilitazione lanciata da Anonymous in tutto il mondo, abbiamo fatto irruzione all’Hacking Team, sottolineando come il business della sorveglianza globale e del controllo è l’altro pezzo enorme di potere che ci sottrae il futuro e si arricchisce sulle nostre spalle, sulle nostre vite, mentre grazie a crisi e politiche di austerity oramai arrivare a fine mese è un lusso che possono permettersi ben poche famiglie.
ATM: NON TI PAGO!La giornata è iniziata con numerosi picchetti fuori dalle scuole che, nonostante il diluvio, hanno raggiunto largo Cairoli. Lo spezzone di zona Lotto ha sanzionato l’ATM nella stazione di Cadorna, bloccando i tornelli e invitando le persone a non pagare, di fronte ai continui aumenti che vengono fatti sul diritto alla mobilità: l’ennesima farsa di una politica che continua a colpire chi soffre la crisi, mentre ai dirigenti spettano stipendi che sono un insulto a chi vede i servizi pubblici colpiti dai tagli gravare sulle spalle di chi vive la città.
#SOLLEVAZIONE! #ASSEDIAMO I PALAZZI DEL POTERE!Non è un caso che oggi in tutta Italia la parola d’ordine fosse “Assediamo i palazzi del potere”: la #sollevazione cresce e mette le radici nei territori ribelli, non certo disposta a tornare indietro dopo il corteo del #19O. Anche i luoghi del sapere sono parte di quella lotta che insieme si ribella alla crisi del neoliberismo. Que se vayan todos è l’immaginario che unisce le lotte di chi non è più disposto a farsi rappresentare da un branco di politici criminali e ladroni e dai tecnici del sacrificio al servizio della finanza, mentre le maschere di V si diffondono in ogni piazza portandosi dietro la rabbia di chi, privato del futuro, oggi chiede vendetta e lotta per la redistribuzione delle ricchezze e delle risorse.
Le province e le regioni erano l’obiettivo di molti cortei in giro per l’Italia, per puntare il dito contro i responsabili delle politiche di tagli all’istruzione e al welfare.Stipendi da capogiro per politici e dirigenti vari, finanziamenti alle armi e alle guerre, soldi buttati in grandi opere come la TAV utili solo alle speculazioni e ai guadagni di lorsignori: i soldi per la scuola pubblica ci sono!Se hanno dovuto alzare i manganelli e caricare i cortei di studenti (minorenni!) è perchè il potere vacilla di fronte a lotte che sono solidali, dalle scuole ai quartieri popolari, dalle università ai luoghi di lavoro, lotte che non si fanno più rappresentare da niente e nessuno come ha dimostrato il 19 ottobre e che non sono disposte ad alcun compromesso! A quei compagni va tutta la nostra complicità, il nostro affetto e la nostra solidarietà!
GOOGLE E’ GRATIS, LA MERCE SEI TU! STOP WATCHING US!Cosi anche noi abbiamo assediato i palazzi del potere, e abbiamo scelto di farlo occupando la sede italiana di Google, in corso Europa 2, proprio perchè non è solo nella vita reale che i grandi potenti si spartiscono il bottino, ma c’è un intero territorio virtuale, quello della rete, dove i giganti come Google, Facebook, Yahoo ecc incassano enormi guadagni grazie alle nostre connessioni, grazie al fatto che violando la nostra privacy si appropriano dei nostri dati, ne fanno oggetto di speculazione e creano un’economia interamente alimentata dalle nostre relazioni, dalle conversazioni, le chat, le mail, ogni attività che facciamo online, tracciata, venduta, analizzata, trasformata in denaro: lo scandalo del datagate ha messo sotto gli occhi di tutti che in rete si giocano interessi enormi, politici ed economici, attraverso la sorveglianza di massa e il controllo sociale.
STREET & NET UNITED WE STAND!
Unitevi alla sollevazione: abbiamo appena cominciato
#FuckAusterity

Coordinamento dei Collettivi Studenteschi – Collettivo Universitario the Take

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