InfoAut
Immagine di copertina per il post

La Fedeli fa e disfa scuola e università e nessuno se ne accorge

||||

Una grossa polemica scatenata sui titoli di studio conseguiti dalla Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha aperto il suo mandato. Il tentativo di renderla un personaggio banale che nel suo mandato non poteva che fare strafalcioni ed essere incapace ha funzionato, tutti ci abbiamo un po’ creduto. Ma nel frattempo la Ministra si è messa a lavoro continuando quel lavoro di riconfigurazione in un nuovo sistema di scuola e università. Solo negli ultimi giorni alcune importanti misure che investiranno la vita di milioni di giovani in formazione sono state firmate dalla Ministra.

Liceo breve
La riforma del liceo breve era già stata minacciata dal premier Renzi con la Buona Scuola, ma è la Fedeli a renderla operativa. 100 classi cominceranno da quest’anno scolastico la sperimentazione del nuovo progetto didattico che termina dopo 4 anni con l’esame di maturità.
Circa 1050 ore annuali anziché 900. Grandi promesse su un innovativo sistema didattico. Grandi promesse su una maggiore possibilità di entrare nel mondo del lavoro.
E la continua ossessione che fa sobbalzare nel sonno tutti i ministri e premier nel nostro Paese, l’ adeguamento a un modello europeo.
Ma la vera parola chiave di questa riforma non è né lavoro, né Europa, né innovazione. È risparmio. Se questa riforma venisse estesa a tutte le scuole produrrebbe un risparmio di circa 1,38 miliardi di euro. Non ci viene difficile allora credere che questo sia il vero intento del governo e della ministra, risparmiare. Se non si stanziano i fondi come può essere possibile un nuovo piano didattico e una formazione professionale? Non che ci sentiamo di rivendicare questo, anzi. Inserirsi nel mondo del lavoro presto o tardi non può che essere una scelta, possibilmente non dettata da una necessità materiale. Se diventa imposizione è un reclutamento. E poi, insomma,questa tiritera della professionalizzazione e inserimento nel mondo del lavoro non ha mai funzionato..

Aspiranti insegnanti… preparate il cash.
È arrivato pochi giorni fa il primo decreto riguardante la nuova invenzione della Fedeli, il FIT. Per ora solo un cumulo di confusione, questo nuovo concorso che sostituirebbe il TFA dovrebbe essere un percorso formativo di 3 anni per gli aspiranti insegnanti. Un percorso sottopagato che non garantirà un posto di lavoro. Ma ancora il decreto di legge sul FIT è solo una bozza.
Invece questo primo decreto approvato il 10 agosto stabilisce che saranno necessari per insegnare 24 cfu in discipline antropo-psico-pedagogiche e nella formaziona alla didattica come prerequisito per accedere al percorso FIT.
Per chi è ancora iscritto all’università, i cfu sono gratuiti, recuperabili come crediti aggiuntivi o curriculari. Chi si è già laureato, invece, dovrà pagare fino a 500 euro per poter conseguire questi crediti presso gli stessi atenei che lo avevano diplomato.
La Fedeli si dice pronta a eliminare le sacche di precariato. In realtà il precariato lo stanno solo spostando da una sacca all’altra, inserendolo in dei percorsi formativi che non finiscono mai, che cambiano ogni anno e che non danno garanzie. E per non essere esclusi bisogna pure pagare…

Approvato il nuovo FFO
Ieri la Ministra ha firmato il decreto di ripartimento del Fondo di Finanziamento Ordinario 2017 da 6,9 mld. Secondo la nota del Consiglio Universitario Nazionale, che approva il provvedimento, viene comunque rilevato un taglio di circa 50 milioni di euro e il trasferimento di circa 100 milioni alla quota di ripartizione premiale dei finanziamenti, i cui criteri sono stati duramente contestati dalle recenti proteste sulla VQR. Inoltre si investirà maggiormente nei cosiddetti interventi specifici ad utilizzo vincolato. Per intenderci: Più soldi in base al merito, più soldi per progetti e utilizzabili solo per questi, tolti al fondo generale dei finanziamenti. Infine la nota del CUN sottolinea come “la prolungata carenza complessiva di risorse disallinea il Paese rispetto alle buone pratiche delle nazioni UE e OCSE e compromette la capacità di perseguire con efficacia l’attività istituzionale universitaria”.

Così la Fedeli fa e disfa scuola e università e nessuno se ne accorge. Lo sciopero degli appelli di settembre chiamato dai docenti universitari per chiedere lo sblocco degli scatti di anzianità, come già evidenziato, può rappresentare un terreno di dibattito e battaglia politica per sollevare il tema del destino del sistema formativo in generale? Siamo convinti che uno sforzo in questa direzione vada fatto…

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Formazionedi redazioneTag correlati:

scuolauniversitàVALERIA FEDELI

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Formazione

VALDITARA NON POTRÀ PATRIARCARE PER SEMPRE! DIMETTITI. VERSO E OLTRE IL 25 NOVEMBRE, PER UNA SCUOLA ED UN’UNIVERSITÀ TRANSFEMMINISTA

Riprendiamo il comunicato di ZAUM: Noi, student3 dei licei e delle università, non possiamo restare in silenzio di fronte alle gravissime dichiarazioni del Ministro “dell’Istruzione e del Merito” Giuseppe Valditara, rilasciate la settimana che precede il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere. Affermazioni che riducono il patriarcato a una “questione ideologica”. Vogliamo […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Leonardo occupata: costruire una prassi per boicottare la guerra

L’Intifada ha annunciato sin dall’inizio dell’anno accademico l’intenzione di proseguire con l’azione di boicottaggio contro Israele e i suoi alleati.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Inizia l’Intifada degli studenti medi

Inizia l’intifada degli studenti medi, oggi ci siamo presi la città! Si preannunciava una grande giornata di lotta e così è stato.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro Stato e dirigent3 tutto e subito all3 student3!

Scendiamo in piazza, il 15 novembre, pochi giorni prima dalla giornata dell3 student3, contro un sistema scolastico devastato da continui tagli ai fondi pubblici, dall’autoritarismo e dalla repressione che tende ad insinuarsi anche nei nostri luoghi del sapere e da una didattica che non pone al centro lo sviluppo del pensiero critico bensì una valutazione numerica.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Polizia a scuola o scuola di polizia?

Di recente il professor Raimo è balzato agli onori della cronaca a causa della pubblica punizione inflittagli dal Ministero dell’Istruzione, tramite l’Ufficio Scolastico Regionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione contro la riforma del pre-ruolo: voci dal presidio al rettorato di Unito

Venerdì 1 novembre si è tenuto un presidio al rettorato dell’Università di Torino in Via Po, organizzato da studenti e studentesse, docenti e soprattutto precari e precarie della ricerca e dell’accademia, contro la cosiddetta “riforma del pre-ruolo” a firma ministra Bernini

Immagine di copertina per il post
Formazione

Argentina: le lotte studentesche crescono in tutto il paese

Affollate marce con fiaccolate a Buenos Aires e La Plata

Immagine di copertina per il post
Formazione

In Val Susa si accende lo sciopero studentesco

Durante la giornata di ieri un grande numero di studentesse e studenti si è riunito in piazza per scioperare contro l’accorpamento tra il Liceo Norberto Rosa e l’iis Enzo Ferrari e la chiusura della stazione di Susa per i lavori della stazione internazionale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Quale democrazia nella scuola?

L’Assemblea, gruppo informale di un centinaio di docenti di una quarantina di Istituti piemontesi, ha redatto un questionario dal titolo “Quale democrazia nella scuola?” con lo scopo di condurre una ricerca tra il personale scolastico circa il cambiamento dei processi democratici all’interno delle istituzioni scolastiche.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Contro presidi padroni e scuole aziende è arrivato il tempo di organizzarsi e lottare!

L’accesso abusivo sarebbe servito, secondo le indagini, per alterare i voti scolastici a discrezione del volere della preside

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Formazione

Scuola: piattaforme di apprendimento e maestri dotati di intelligenza artificiale

Il corso sperimentale si rivolge a venti studenti di età compresa tra 15 e 17 anni che possono frequentare l’università ogni giorno impegnandosi nello studio utilizzando le piattaforme di apprendimento adattivo basate sull’intelligenza artificiale che personalizzano il loro percorso formativo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Contestazione agli Stati Generali della natalità: non siamo macchine per la riproduzione, ma corpi in lotta per la rivoluzione.

Questa mattina la Ministra Eugenia Roccella è stata contestata da un nutrito gruppo di studentesse e di studenti delle scuole superiori provenienti da tutta Italia e da differenti collettivi.

Immagine di copertina per il post
Formazione

La guerra entra in classe

I come Intelligence. Il nome del “progetto” non lascia spazi a dubbi o fraintendimenti.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Genova: protestano studenti e studentesse dell’istituto Pertini-Diaz: “Non vogliamo poliziotti a far lezione qui” 

“Fuori la polizia dalla Diaz”, questo lo striscione comparso martedì mattina, e subito rimosso, sui cancelli dell’istituto Pertini – Diaz a Genova, la scuola dove nel 2001 avvennero i pestaggi polizieschi contro i manifestanti del G8.