InfoAut
Immagine di copertina per il post

Da Verona a Roma, un altro attacco alle donne

||||

Oggi a Roma il Consiglio Comunale capitolino avrebbe dovuto discutere e votare una mozione anti-abortista proposta da Fratelli d’Italia sulla falsa riga di quella approvata nelle scorse settimane a Verona. Il movimento delle donne come Non Una Di Meno, sull’onda dello stato di agitazione permanente, scende in piazza.

Il modello prolife veronese non è rimasto un caso isolato: ecco a voi la ricetta romana. Oggi il consiglio comunale capitolino non ha raggiunto il numero legale per discutere e votare la mozione promossa da Fratelli d’Italia che prevede la proclamazione di Roma “città a favore della vita” e l’attuazione di politiche incentrate sulla famiglia e sulla natalità. Il consiglio si è riconvocato a domani con lo stesso ordine del giorno, che include la suddetta mozione, che però verrà votata solo nel pomeriggio di giovedì 25 ottobre.

La rete cittadina romana di Non Una Di Meno nel pomeriggio ha convocato un presidio in Piazza del Campidoglio, attraversato da numerose donne, studentesse e lavoratrici, per bloccare i lavori del Consiglio e si è confermata in stato di agitazione permanente riconvocandosi nella stessa piazza per questo giovedì.

Il dato che emerge dalla peculiarità romana, che a differenza del Consiglio veronese vede la maggioranza della giunta pentastellata, è nello scontro politico tra fazioni più simile ai gladiatori nell’arena che a una presa in carico strategica delle politiche sulle condizioni delle donne. La posta in gioco infatti è ben altra e riguarda i giochi di potere interni alla giunta capitolina. I 5 stelle si confermano spaccati al loro interno sulla questione dell’aborto presentando due mozioni contro quella di Fratelli d’Italia mentre il PD e Fassina presentano altre due mozioni contrarie ma diverse per rimarcare le differenze, con l’effetto che abbiamo visto oggi di allungare i lavori e rimandare la discussione. Una parte del M5S vuole invece astenersi dalle mozioni contrarie presentate e forse anche da quella di Fratelli d’Italia senza di fatto opporvisi.

Gli effetti collaterali di questi giochi di potere hanno tuttavia una ricaduta pesante sulle vite delle donne, il cui futuro che si sta delineando, dal DDL Pillon al “caso” veronese, assume tinte sempre più cupe.

Ma di che vita parlano questi politicanti quando fanno appello alle politiche per la vita?
Molte donne e famiglie romane, anche cattoliche, sanno che dietro l’idea di vita di questi sedicenti destri e sinistri della giunta, si cela un disegno politico di questo governo reazionario che vuole ripensare la famiglia, la maternità, l’infanzia ma soprattutto il ruolo della donna nella società, depotenziandolo dalla possibilità di autodeterminarsi in maniera autonoma ma anche collettiva. Questo è chiaro a Roma, dove la priorità è la chiusura dei consultori e degli spazi autogestiti femministi (Lucha y Siesta e Casa Internazionale delle Donne) in linea con l’attacco più ampio al diritto alla casa, piuttosto che un piano di educazione sessuale e all’affettività nei luoghi di formazione, prevenzione e accessibilità alla sanità. Questo depotenziamento non può corrispondere a una sicurezza reale delle famiglie bensì a uno stato di insicurezza e precarietà esistenziale permanente, in cui nulla è dato di ciò che è veramente necessario per le donne e le famiglie e l’unica cosa che viene garantita è la presa in carico da parte dello stato del controllo sulle vite e sulle persone.

Nel panorama politico italiano odierno la condizione della donna non sembra trovare reale respiro e spazio per essere affrontata se non attraverso le lotte.
Una prospettiva femminista in questo senso è trasversale a tutti gli ambiti della vita, dalle scuole ai posti di lavoro, dalle strade alla casa, ragion per cui se il governo colpisce le donne e i loro diritti, siamo tutte e tutti chiamati a scendere in piazza e andare a bussare alla porta di chi ci vorrebbe succubi, per ricordargli qual’è il nostro vero ruolo: ribelli per una vita degna d’essere vissuta.

Lo stato di agitazione permanente continua.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Intersezionalitàdi redazioneTag correlati:

abortoNON UNA DI MENOSIMONE PILLON

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Per Anàs, morto in mare e per tutte le altre vittime dei confini

Lo scorso 9 agosto la comunità lametina si è stretta attorno alla piccola bara bianca contenente i resti di Anàs, bimbo di sei anni annegato in un naufragio e ritrovato nel nostro mare.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto libero, sicuro e gratuito!

Sabato 28 settembre, in occasione della giornata internazionale per l’aborto sicuro, in Piemonte in tant3 ci mobiliteremo su tutto il territorio contro le politiche regionali che da anni sposano obiettivi antiabortisti, retrogradi e lesivi della libertà di scelta.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Pride critico, Pride comodo

Dov’è stato lasciato il “prendere e fare” a favore del “chiedere e aspettare”? Gli oppressi hanno iniziato un ciclo politico in cui si costituiscono come vittima senza agency che cerca di essere protetta. Il presente testo è la traduzione di un articolo di Charlie Moya Gómez pubblicato in castigliano su Zona de Estrategia il 27/06/2024. […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – in dialogo con Fatima Ouassak

Fatima Ouassak è una politologa e militante ecologista, femminista e antirazzista. Il suo ultimo libro Per un’ecologia pirata (tradotto in italiano da Valeria Gennari per Tamu edizioni (2024)) propone un’alternativa all’ecologia bianca, borghese e a cui manca un approccio intersezionale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

RBO al Festival Alta Felicità – In dialogo con Louisa Yousfi

Il termine “Barbari” viene utilizzato da Louisa Yousfi nel suo libro “Rester barbares” allo scopo di mettere in luce una trappola: da una parte il paradigma del razzismo proclamato, quello dell’estrema destra che definisce barbari i soggetti razzializzati e dall’altro lato il razzismo integrazionista, quello per cui occorre essere dei “buoni selvaggi”educati per essere all’altezza dei bianchi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

No agli antiabortisti nelle strutture pubbliche!

Giovedì 11 luglio alle ore 12 si terrà una conferenza stampa davanti all’Ospedale Sant’Anna a Torino (ingresso via Ventimiglia) organizzata dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure – Piemonte.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Le donne africane e la difesa della terra e dei beni comuni

Due articoli tratti dalla WoMin African Alliance, scritti in occasione della Giornata della Terra (22 aprile) e della Giornata internazionale della biodiversità (22 maggio).

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cosentine in lotta per il diritto alla salute

Il collettivo Fem.In Cosentine in lotta nasce nel 2019 e da allora si occupa del tema dell’accesso alla sanità pubblica, del diritto alla salute, con uno sguardo di genere.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Piemonte. La crociata del centrodestra contro l’aborto

Due milioni e 340 mila euro per finanziare le associazioni antiabortiste in Piemonte. Li ha stanziati il governo di destra della Regione Piemonte dal 2022 ad oggi.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Sui nostri corpi decidiamo noi.

Il 25 maggio in tutta Italia scenderemo in piazza contro l’ennesimo attacco all’aborto svolto da questo Governo, non a caso in contemporanea a fortissimi attacchi verso le persone trans+

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. La diretta della giornata

Per l’ottavo anno consecutivo, l’8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista globale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Aborto: il convegno promosso dalla Lega a Montecitorio e’ “l’ennesimo tentativo di normalizzare l’antiabortismo nel nostro paese”

Martedì 23 gennaio, nella sala conferenze della Camera dei Deputati, si è tenuto il convegno antiabortista organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli e promosso dalla Lega.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Mai più zitte, mai più sole!

Non una di Meno torna in piazza.