L’assessore leghista alla sicurezza del comune di Voghera ammazza a colpi di pistola un immigrato marocchino
Pare che l’omicidio sia avvenuto durante una lite scoppiata fuori da un bar del centro.
Le ragioni per adesso sono confuse e fumose, ma ci pare di poter azzardare alcune considerazioni.
Da anni ci confrontiamo con le giunte leghista dei vari comuni della provincia comprese Voghera e Pavia.
Conosciamo qual è la considerazione nella quale tengono le vite di uomini, donne, bambin*, anzian*, invalid* migranti.
Questo omicidio è solo la punta dell’iceberg di una violenza istituzionale che viene esercitata sulle persone migranti su questo territorio.
Una giunta, quella vogherese, al centro di pesanti indagini su corruzione elettorale che questi ultimi giorni, per mascherare corruzione e inefficenza e incapacità politica, ha messo in campo rigidi dispositivi securitari quali il divieto di vendita di birre fredde tutto il giorno e il vetro dopo le 17 elaborate proprio dall’assessore assassino.
Non ci interessa la cortina fumogena volta a giustificare quest’omicudio e a criminalizzare il morto.
Perché sappiamo che l’assessore Adriatici teorizzava l’uso delle armi in caso di aggressione e quindi non ci stupisce che in qualche modo abbia voluto dare il buon esempio. Abbiamo tante domande a cui vorremmo venissero date risposte degne di una vita stroncata in questo modo in primo perché Adriatici era al bar con la pistola in una normale sera afosa di luglio.
Per noi le vite nere valgono e lo dimostriamo ogni giorno che ci confrontiamo con i tangheri della lega e di Fdi subendo la loro arroganza e la loro violenza.
Siamo stanch* di subire.
[ Foto corteo di settembre 2020 a Voghera contro la campagna dell’attuale sindaca leghista Garlaschelli quel giorno in piazza con Salvini ]
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