Paolo Diop: la necessità di scelte coerenti
Luca Traini, autore della tentata strage di Macerata, era come tutti sappiamo un esponente della Lega, di cui è stato candidato a consigliere comunale. Amico della Lega lo è senza dubbio anche Paolo Diop, militante di colore di origine senegalese del Movimento Nazionale per la Sovranità, alleato di Salvini alle ultime elezioni nazionali.
Lo stesso Diop, proprio vicino a Macerata (Civitanova Marche) a suo dire è stato vittima lo scorso sabato di un pestaggio mentre passeggiava insieme alla fidanzata, condito da insulti razzisti, che gli ha procurato diverse lesioni.
Ricordiamo le parole di Salvini appena dopo gli spari di Traini: è l’immigrazione incontrollata a portare allo scontro sociale. Di che si lamenta allora Diop? Dal punto di vista del suo leader politico, ogni nero in quanto nero può essere abbattuto sulla base dell’esasperazione dovuta ai flussi migratori.
Ma l’ira di Diop non si ferma qui: “Le donne non si toccano soprattutto la mia – tuona Diop in un post su Facebook – Questa volta non ve la farò passare”.
Non poteva perdere, il nostro coraggioso negro da cortile come l’avrebbe definito Malcolm X, l’occasione di dare una spruzzatina di sessismo ad una vicenda che se non fosse derivata da odio razziale ci farebbe sghignazzare compiaciuti del destino toccato a questo miserabile.
La donna ovviamente non si tocca, perchè incapace di difendersi da sola e necessitante di protezione. E figurarsi se è “la sua”, il suo bell’oggetto di arredamento, ad essere vittima. Quale affronto per un vero maschio come lui!
Ad ogni modo Diop ha un compito importante: non vediamo l’ora che la faccia pagare a tutti i leghisti e ai suoi compagni di ordinario razzismo. E che poi prenda la giusta e coerente decisione: essere conseguente alla sua malsana idea di mettere fine all’esasperazione sociale, e levarsi il prima possibile di torno…
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