Primo marzo bolognese
Durante l’incontro, al quale hanno partecipato una delegazione del C.A.S. e di studenti dell’istituto, sono stati assunti alcuni impegni per quanto riguarda le strutture del Fioravanti, ma rimane la volontà di spostare la scuola tramite l’accorpamento. I ragazzi hanno deciso dunque di continuare la lotta ed infatti molti di loro erano presenti al presidio del pomeriggio in piazza Nettuno.
Nel pomeriggio il presidio per lo sciopero contro la legge Bossi-Fini, i ricatto sul lavoro, il razzismo istituzionale, è iniziato alle 15:30. Allo sciopero ha aderito, secondo i dati del Coordinamento Migranti, circa il 90% dei lavoratori stranieri di alcune aziende metalmeccaniche di Bologna, e il 40% dei colleghi italiani. Fra queste aziende troviamo: Bonfiglioli e Md che hanno scioperato per quattro ore, Titan, Euroricambi, Cesab del guppo Toyota per otto ore, mentre alla Mape Spa hanno scioperato solo i delegati. Alla Ducati i lavoratori hanno optato per un’ora e mezza di stop a fine turno.
Verso le 17:30 il presidio si trasforma in corteo passando sotto la Prefettura, e attraversando le vie del centro e della zona universitaria. Decine gli interventi dei migranti e delle migranti, dei lavoratori e delle lavoratrici italiani che accanto ai migranti lottano contro la legge Bossi-Fini. Numerosi le Rsu presenti in piazza, ben visibili lo spezzone delle donne , dei centri sociali e delle realtà cittadine antirazziste, come la Palestra antirazzista Red Rose situata ll’interno delle strutture del Laboratorio Crash.
Al termine del corteo ancora una volta, il laboratorio Hip Hop On the Move del Coordinamento migranti ha dato voce e musica all’intero corteo, dopo avere inaugurato la giornata con la manifestazione degli studenti.
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