InfoAut
Immagine di copertina per il post

#AbolishSlaveroo: la lotta dei coursier-e-s Deliveroo a Bruxelles

||||

 

Il food delivery, la consegna del cibo a domicilio tramite app, è una delle direttrici di sviluppo del capitalismo logistico, espressione della crescente rapidità di circolazione delle merci come connessione necessaria fra produzione e consumo. In questa nuova prospettiva, diversamente dalla classica dinamica degli speedy pizza, il profitto è costruito sulla quantità di consegne, da cui solo le grandi aziende multinazionali del settore sono in grado di estrarre enormi quantità di plusvalore. Se il sistema delle app, della sharing economy e dell’immediatezza genera un’infinità di considerazioni sulla ristrutturazione del capitalismo odierno, è importante considerare come esso generi anche un nuovo sistema di relazioni industriali volto alla rottura della contrapposizione fra capitale e lavoro, mascherando il lavoro salariato con una fittizia proprietà dei mezzi di produzione che, come tale, non dà accesso ai diritti salariali, sindacali e di sicurezza sul posto di lavoro. Significativo, in questo senso, l’appellativo con cui queste aziende si riferiscano ai propri fattorini, intesi come parner e non come dipendenti. Nuova frontiera dello sfruttamento, il food delivery negli ultimi tempi è stato oggetto di numerose mobilitazioni, spesso spontanee, che hanno attraversato diverse città europee, da Atene a Parigi passando per Torino.

Dall’ottobre scorso la protesta è sbarcata nel cuore d’Europa. I ciclo-fattorini Deliveroo di Bruxelles sono in mobilitazione contro la decisione dell’azienda di trasformare, entro il 31 Gennaio prossimo, tutti i suoi fattorini in lavoratori autonomi con tetribuzione a consegna, eliminando la possibilità di una paga fissa su base oraria e di essere assunti come dipendenti, seppur di una terza parte (una sorta di agenzia interinale). I fattorini, organizzati nel Collectif des Coursier-e-s/KoeriersKollectief (Collettivo dei fattorini e delle fattorine), hanno dato vita a numerosi scioperi, cortei ed iniziative molto efficaci e partecipate. Mentre scriviamo si sta tenendo un tavolo tra i fattorini, l’azienda ed il Ministero del Lavoro del Belgio, strappato con quasi 72 ore di occupazione della sede aziendale Deliveroo a Bruxelles. Nei prossimi giorni si comprenderà la reale disponibilità dell’azienda britannica a congelare la deadline del 31 Gennaio ed aprire alle richieste dei coursiers.

Abbiamo intervistato Daniele, ciclo-fattorino di Deliveroo, che ha preso parte attivamente alla mobilitazione.

Da quanto tempo vivi a Bruxelles e come ti sei avvicinato a questo lavoro?

Vivo a Bruxelles da 9 anni, ho sempre avuto una grande passione per la bici e da 4 anni faccio il ciclo-fattorino. Precedentemente, come molti miei colleghi, lavoravo per una piattaforma chiamata Takeiteasy; al fallimento di questa, in molti ci siamo trasferiti a Deliveroo.

Quanti fattorini Deliveroo ci sono in Belgio?

Sebbene l’azienda parli con convinzione di 3000 lavoratori che prestano i loro servizi alla piattaforma, non è possibile fare un calcolo preciso. Proprio a causa della politica aziendale per cui i fattorini “non sono lavoratori, ma imprenditori di sé stessi”, non è chiaro quali siano i criteri con cui vengano definiti i “lavoratori” Deliveroo, se chi lavora 30 ore settimanali sia considerato alla stregua di chi ne lavora 5, poiché le stime potrebbero variare notevolmente. In ogni caso, una valutazione plausibile potrebbe essere una forbice variabile tra 2000 e 3000 fattorini, la maggior parte dei quali operativi nell’area della capitale Bruxelles.

Qual’è la tua tipologia di contratto? Quante ore lavori a settimana e qual’è la retribuzione media mensile?

Io sono dipendente della Smart, un’agenzia interinale cui Deliveroo ha appaltato l’assunzione di una parte del personale. Il nostro contratto è inquadrato nella tipologia Logistica e Trasporto. La retribuzione è fissata a 9,48 euro/ora (minimo salariale in Belgio per la categoria) + bonus produttività e rimborsi spese per usura bicicletta ecc. Non esiste una base oraria fissa, la quantità di ore lavorate dipende da una serie di criteri di “competitività” sul lavoro che la app dell’azienda utilizza nel suo algoritmo: velocità, quantità di ordini eseguiti, disponibilità oraria, zone coperte. Più sei veloce, più sei efficiente, più lavori. Il funzionamento dell’algoritmo è secretato: non è possibile conoscere esattamente il suo funzionamento. Ci tengo comunque a precisare che la mia è solo una delle tipologie di contratto dei fattorini Deliveroo.

Quante e quali altre tipologie di contratto esistono?

Vi sono 5 statuti diversi, con diversi inquadramenti e retribuzioni. Oltre ai dipendenti Smart vi sono i lavoratori autonomi con paga oraria, retribuiti 11 euro/ora + un bonus per ogni consegna; i lavoratori autonomi a cottimo, pagati 7,25 euro a consegna; gli studenti, 5 euro a consegna + bonus e rimborsi spese; inoltre, da pochi mesi esiste una nuova tipologia contrattuale, che utilizza la piattaforma p2p, istituita dalla cosidetta “Loi De Croo” (Legge De Croo), dal nome dell’attuale Ministro belga alla cooperazione e sviluppo, agenda digitale e servizi postali, Alexander De Croo. Questa legge, che riguarda, oltre Deliveroo, numerose piattaforme come AirBnb, Menu Next Door, Uber, dal 1 Marzo 2017 ha modificato la tassa sul reddito generata dalla sharing economy. Prima spettava a ciascun fornitore dichiarare il suo reddito, che veniva tassato al 33% come reddito autonomo. Con questa nuova regimentazione viene applicata una tassa del 10%, ma è la piattaforma che utilizza la prestazione a trattenerla e versarla alla fonte. Ad esempio, sulla consegna di un fattorino, dall’importo versato si deduce la propria commissione, quella dell’app di delivery ed il 10% di imposta, quindi si paga il resto al fornitore che riceve un importo netto. Questa tassa del 10% viene applicata solo se il reddito annuo non supera i 5100 euro. Con una retorica molto simile a quella usata in Italia per i voucher, seppur nella diversità del provvedimento, questa nuova tipologia contrattuale viene enunciata come un incentivo alla flessibilità ed alla legalità, utile a far emergere lavoro nero ed evasione fiscale, ma si traduce in una nuova direttrice di sfruttamento.

slaveroo 2

Quando e perché è iniziata la mobilitazione? Qual’è il soggetto promotore?

La mobilitazione è stata lanciata dal Collectif des Coursier-e-s/KoeriersKollectief, di cui faccio parte, che nasce già 4 anni fa. Ad Ottobre 2017 il collettivo si è attivato contro la decisione di Deliveroo di rompere l’accordo con Smart entro il 31 Gennaio 2018, trasformare tutti i suoi dipendenti in lavoratori autonomi ed eliminare, anche per gli autonomi già presenti, la retribuzione su base oraria per passare ad una retribuzione esclusivamente a cottimo. Il provvedimento, annunciato con entusiasmo dall’azienda che afferma di volersi “battere per la flessibilità e la maggior retribuzione dei lavoratori”(!), è stato facilitato dall’approvazione della Loi De Croo, attraverso cui Deliveroo spera di poter assumere un gran numero di persone, soprattutto giovani, che cercano il famoso “lavoretto” e dunque non hanno grosse pretese salariali e di sicurezza. E’ iniziata così una campagna di mobilitazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema, considerato che questa tipologia di problema sul posto di lavoro non riguarda solo Deliveroo ma purtroppo presto si estenderà anche ad altre aziende e settori.

Quali sono le vostre rivendicazioni?

Nell’immediato, la possibilità di scegliere se essere dipendenti di Smart o lavoratori autonomi; nel lungo termine, l’assunzione di tutto il personale da parte di Deliveroo; una base oraria unica garantita per tutti i lavoratori, sia dipendenti che autonomi; trasparenza dell’algoritmo di assegnazione degli ordini; l’istituzione di un comitato di concertazione permanente tra Deliveroo ed i lavoratori.

In che forme si è sostanziata la mobilitazione? Che livello di partecipazione avete riscontrato?

Negli ultimi mesi ci sono stati numerosi scioperi, cortei in bicicletta, volantinaggi, sostenuti anche dalla solidarietà dei fattorini di altre città del Belgio e non solo. Durante le giornate di sciopero siamo spesso riusciti a bloccare l’applicazione, provocando un ingente danno economico e d’immagine all’azienda, dunque la partecipazione è stata senz’altro buona. Magari non tutti i fattorini hanno partecipato attivamente alle mobilitazioni, ma molti hanno trovato la loro forma di protesta, chi non andando a lavorare, chi prendendo gli ordini e poi non consegnandoli, chi consegnando gli ordini nel luogo errato. In un primo momento Deliveroo ha provato a sminuire affermando, per bocca del manager della regione Benelux Mathieu de Lophem, di non voler incontrare “un piccolo gruppo di persone cerca di confondere i nostri corrieri partner, commettere atti di vandalismo e intimidazione”. Successivamente, visto il livello di mobilitazione e la comparsa del caso sui media, l’azienda è stata costretta ad incontrarci e riconoscere il Collectif come interlocutore legittimo. Tuttavia, negli incontri finora tenutisi, Deliveroo ha fatto muro su tutte le richieste.

Quali sono i prossimi appuntamenti?

Grazie ad un’occupazione di quasi 72 ore della sede di Deliveroo a Bruxelles siamo riusciti a strappare un incontro con l’azienda alla presenza del Ministero del Lavoro, che finora aveva latitato. Vedremo cosa succederà, sebbene i presupposti, data anche la brevità di tempi, siano tuttaltro che positivi. Perciò, nel caso il tavolo non abbia esito, siamo pronti ad una nuova mobilitazione permanente fino alla scadenza del 31 Gennaio.

slaveroo 3

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Bisognidi redazioneTag correlati:

RIDERS

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Cambiamo davvero Quarticciolo!

Sabato 1 marzo un corteo popolare attraverserà il quartiere di Quarticciolo a Roma per ribadire l’importanza di difendere un’esperienza reale e dal basso che si contrappone all’abbandono e alla retorica delle istituzioni.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA?

Pubblichiamo il comunicato delle famiglie dello Spazio popolare Neruda: MA NON SIETE STANCHI CHE VENGA RIPORTATA SOLO LA VOCE DELL’ACCUSA? Certamente sì: per questo, alla Signora Bulian, autrice del servizio di Quarta Repubblica andato in onda il 27/01,che ci ha posto questa domanda, abbiamo dato i nostri riferimenti per contribuire al suo lavoro. Questo nonostante […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Serbia: le proteste contro il governo costringono alle dimissioni il premier Vučević

Il 1° novembre scorso una pensilina della stazione ferroviaria di Novi Sad è crollata, provocando la morte di 15 persone.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Argentina: Famiglie allevatrici del nord neuquino: pilastri della sovranità alimentare, ostaggi di un’economia che li maltratta

In pochi luoghi del mondo si mantiene la transumanza, pratica ancestrale di produttori e animali che si spostano cambiando campi secondo il periodo dell’anno. I contadini del nord neuquino sono un emblema di questa vita e protagonisti della sovranità alimentare. Ma affrontano l’abbandono governativo, l’avanzata dei possidenti sulle terre e l’assenza di prezzi giusti.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Napoli: operai GLS, prima licenziati poi caricati e sgomberati dalla polizia. La conferenza stampa di denuncia

Conferenza stampa di denuncia da parte dei lavoratori GLS di Napoli sostenuti dal sindacato di classe Si Cobas, a seguito delle cariche e dello sgombero del presidio avvenute mercoledì ai danni del picchetto al magazzino GLS di Gianturco.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Lo chiamavano Tepepa, ti ricorderemo così

Ieri ci ha lasciato a 86 anni Tepepa, tra i più noti e longevi rapinatori di banche del torinese. Ennio Sinigallia, questo il suo vero nome, ha passato oltre metà della sua vita in carcere. Il suo ultimo arresto è avvenuto quando Tepepa era ormai ultraottantenne, una vera e propria vendetta nei confronti di uno […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendiamo Quarticciolo dal modello Caivano

Il 23 dicembre scorso il governo ha approvato un decreto che individua sei periferie in Italia in cui esportare il modello Caivano. Sono stati stanziati 180 milioni di euro in tre anni ed è previsto un commissario straordinario a cui è affidato il compito di individuare gli interventi strutturali necessari in determinati quartieri: sgomberi, polizia […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Addio a Gianfranco Manfredi, cantautore del ’77

Questa notte se ne è andato Gianfranco Manfredi cantautore, sceneggiatore e voce musicale del movimento del ’77. La sua “Ma chi ha detto che non c’è” ha interpretato lo spirito di quegli anni e rimane una delle canzoni fondamentali del canzoniere dei ribelli. Manfredi è stato anche un prolifico autore nel mondo del fumetto firmando […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

In ricordo di Franco Piperno: una voce che continua a risuonare

Oggi, 17 gennaio, alle ore 18, Radio Ciroma aprirà i suoi microfoni per un momento speciale, dedicato alla memoria di Franco Piperno, uno dei suoi fondatori e figura ispiratrice per generazioni. da Radio Ciroma Sarà una trasmissione intessuta di ricordi, testimonianze e contributi di chi ha avuto il privilegio di condividere un tratto del cammino […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Ciao Franco! Un ricordo di Claudio Dionesalvi

Lunedì notte se n’è andato Franco Piperno. Calabrese, militante, dirigente politico dell’autonomia, fondatore di Potere Operaio, esule, docente di fisica e amante tanto di ciò che si muove in terra quanto di quel che resta fisso in cielo. In diretta con il compagno Claudio Dionesalvi – un ricordo e qualche considerazione, alla luce della idee […]

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Algoritmi spia

Servizio di consegna cibo Glovo: tracciamento della posizione privata dei corrieri e altre violazioni

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Sciopero dei rider di Deliveroo a Pisa

Nella serata di sabato 8 aprile a Pisa, davanti alla stazione centrale, un numero non inferiore a 35 rider di Deliveroo ( quasi il 90 %) ha proclamato uno sciopero spontaneo per protestare contro il continuo abbassamento delle tariffe legate alle tratte.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Processo Riders vs. Glovo: decisione rinviata

Il tribunale avrebbe dovuto decidere se il lavoro svolto dai riders va riconosciuto come subordinato e se l’algoritmo risulta discriminatorio nei confronti di chi sciopera. Ma la decisione è stata rinviata a data da destinarsi da parte del giudice.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Firenze: ancora un rider morto sul lavoro, è ora di dire basta

Sebastian Galassi, 26 anni, è morto a Firenze alle 21.30 del primo ottobre 2022 nel corso del tragitto di lavoro, una strage continua che come dice Vito Totire della Rete Nazionale Lavoro Sicuro non è casuale ma determinata dalla “diffusione di attività lavorative ad altissimo tasso di costrittività che assomigliano più allo schiavismo che ai […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Riders Just Eat in sciopero: basta salari da fame e sfruttamento

Riprendiamo dalla pagina del SI Cobas le riflessioni sullo sciopero interregionale dei riders di Just Eat di sabato… Una prima e importante giornata di sciopero interregionale si è svolta ieri, 22 Gennaio, nelle principali città del Nord Italia. I riders di Just Eat, organizzati con il SI Cobas, hanno deciso di condurre una prima giornata […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

RIDERS: 18 A PROCESSO PER AVER CHIESTO I PROPRI DIRITTI

Alla sbarra per aver chiesto i propri diritti. E’ quello che accadrà a 18 riders, il 12 gennaio a Milano. “Il giorno 13 aprile 2018 abbiamo supportato le rivendicazioni di lavoratori e lavoratrici di Deliveroo, entrando con loro nella sede degli uffici della multinazionale a Milano” “scrivono sulla pagina Facebook “Rider in Lotta” – “Il […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Guerre di Rete – Assange a rischio estradizione

Riprendiamo da Guerre di Rete, la newsletter di Carola Frediani, la puntata di questa settimana, che tratta della possibile estradizione di Assange e di altri interessanti temi… Buona lettura! E poi che ne è di FinFisher. Riconoscimento facciale in Italia. Diritti dei rider.   ASSANGEEstradizione più vicinaJulian Assange, il fondatore di Wikileaks, potrebbe essere estradato […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Misure cautelari per due riders bolognesi in lotta

Condividiamo il comunicato di Riders Union Bologna sulle misure cautelari che sono state comminate a due riders della città emiliana per i fatti del 7 novembre 2020.   Misure cautelari per la manifestazione del 7 novembre 2020: giù le mani da chi lotta per la giustizia sociale! Il 7 Novembre dell’anno scorso, nel pieno della […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Il regno di Uber scricchiola

Dieci rider di Torino sono riusciti a far riconoscere dal tribunale del lavoro di Torino la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato alle effettive dipendenze di Uber e ottenere il pagamento delle differenze retributive parametrate al CCNL del terziazio VI livello. Continua invece a Milano il procedimento penale per caporalato a carico dei responsabili […]

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Dalle strade di Atene…

Il 15 settembre scorso Efood, una delle principali compagnie di food delivery in Grecia, ha mandato un messaggio ricattatorio ai lavoratori e le lavoratrici in cui veniva imposto il passaggio ad un contratto da collaboratore autonomo (freelancer), pena la perdita del lavoro… una musica già sentita in giro per il mondo ma che in Grecia […]