A proposito di stabilimenti balneari, sfruttamento sul lavoro e sequestri tardivi
Come ogni anno sul nostro litorale si assiste ad una pantomimica surreale ricorrente come certe feste religiose. Oramai il sequestro di alcune strutture balneari perchè non rispettano nessuna norma basilare è diventato un appuntamento fisso, peccato che tutto ciò prenda corpo sul finire della stagione. Ci sarebbe da riflettere sulla sfacciataggine di certe dinamiche che coinvolgono istituzioni e i nostri fiori all’occhiello del turismo che non sono altro che delle fabbriche di sfruttamento, sofferenze e violazioni di codici e norme.
da Adduùnati
Le voci girano ma tutto tace, si sa che questa cosa avverrà negli ultimi giorni di agosto, si sa che chi lavora in quei posti viene pagato 5-6 euro all’ora senza un minimo di rispetto degli orari di lavoro, si sa che i contratti vengono fatti firmare sul finire della stagione per tenere ulteriormente sotto ricatto il lavoratore, si sa benissimo che certa gente in poco più di un mese incassa cifre astronomiche che gli permetterebbero di pagare i dipendenti come si deve.
Come Collettivo Addunati vogliamo porre una semplice riflessione che sembra sfuggire ad istituzioni e media locali: ma come mai questi controlli non avvengono ad inizio della stagione o nel bel mezzo del culmine della stessa? Quanto sarebbero più efficaci e renderebbero meno dure le condizioni degli stagionali dei controlli volti veramente al loro scopo?
Una comunità consapevole dovrebbe iniziare a porsi questioni del genere per rompere quella retorica dannosa del turismo come bene assoluto di questa terra, ma che in realtà è solo collusione per il guadagno di pochi e fatica e sofferenza di esseri umani che non hanno molte scelte per portare avanti la propria esistenza.
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