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Prato: dieci giorni di azione ai negozi Liu Jo per sostenere i 22 licenziati IronLogistic

Continua la lotta dei lavoratori licenziati della IronLogistic di Prato, che ora si rivolgono alle committenze dell’azienda chiedendo di non fare affari con chi sfrutta il lavoro. Alcune imprese hanno in effetti già interrotto i loro rapporti commerciali con IronLogistic, ma Liu Jo non è tra queste.

Di seguito il comunicato di lancio per una 10 giorni nazionale di azioni di fronte ai negozi Liu Jo del Si Cobas Prato e Firenze:

4-13 NOVEMBRE • 10 DAYS OF ACTION AI NEGOZI #LIUJO IN TUTTA ITALIA

per sostenere i 22 licenziati #IronLogistics di Prato

Da venerdì 4 novembre a domenica 13 novembre invitiamo tutte le persone solidali con i 22 lavoratori licenziati dalla Iron&Logistics di Prato a protestare davanti ai negozi Liu Jo, brand di alta moda che nonostante lo sciopero che prosegue da settimane continua a portare lavorazioni all’azienda. Dall’inizio dello sciopero abbiamo contattato tutti i brand che fanno stirare e impacchettare i propri capi di abbigliamento alla Iron&Logistics per informarli della situazione di gravissima violazione dei diritti sindacali all’interno dell’azienda e dei licenziamenti illegittimi. L’assemblea dei lavoratori ha deciso di richiamare Liu Jo alle sue responsabilità affinché intervenga nella vertenza per il reintegro di tutti i licenziati. I lavoratori che sono stati licenziati sono gli stessi che fino a ieri hanno stirato, cucito, smistato, caricato e scaricato i loro giubbotti, pantaloni, camicie. Ai brand come Liu Jo la responsabilità di non girarsi dall’altra parte e ripristinare il rispetto dei diritti – tra cui quello di esercizio delle libertà sindacali – nelle proprie filiere di fornitura.

LA RESPONSABILITÀ IN SOLIDO DEI COMMITTENTI ESISTE SE ESISTE LA LOTTA

Nel distretto tessile-abbigliamento di Prato si producono ogni giorno tonnellate di tessuti, vestiti e borse in gravissime condizioni di sfruttamento. Catene di fornitori e subfornitori che spezzettano la filiera in micro fasi di lavorazioni, dove gli operai sono costretti a lavorare fino a 14, 15 ore 7 giorni la settimana per salari da fame.

Il movimento 8×5, che rivendica 8 ore per 5 giorni settimanali e la corretta applicazione del CCNL, negli ultimi 4 anni ha riconquistato pezzo per pezzo attraverso gli scioperi e la lotta i diritti dei lavoratori della filiera, richiamando i committenti, che spesso sono grandi brand della moda, alla loro responsabilità in solido come previsto dalla legge.

C’è chi si limita a dire che “i committenti dovrebbero essere responsabili”, o chi come Confindustria dichiara che “non c’è modo di vigilare effettivamente sulla filiera”.

Noi diciamo che risultati come questo sono stati ottenuti davanti ai cancelli delle fabbriche, con i picchetti, gli scioperi della fame, manifestando davanti ai negozi, costruendo una forza collettiva dove i lavoratori stanchi di subire si uniscono, si organizzano e rivendicano i propri diritti.

Otterremo questo risultato anche nella vertenza #IronLogistics, richiamando #LiuJo alle sue responsabilità grazie al contributo di tutte e tutti nei 10 days of action in tutta Italia dal 4 al 13 novembre, ne siamo certi.

Nessuna vittoria è data se non ci si organizza per conquistarla. E noi continuiamo a farlo fabbrica dopo fabbrica, fino alla vittoria.

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pubblicato il in Sfruttamentodi redazioneTag correlati:

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