Montpellier: fascisti coperti dal preside attaccano la facoltà occupata
Nel giorno dello sciopero generale contro le politiche sociali del governo Macron e in particolare, per quanto riguarda la componente giovanile, contro la selezione di ingresso all’Università e i prospettati tagli ai settori culturali, la facoltà di diritto dell’Università di Montpellier, l’UM3, era tra le molte facoltà bloccate e occupate dagli studenti in mobilitazione.
La giornata, che ha visto cortei oceanici in molte città e scontri con la polizia in parecchie occasioni (come durante la mattinata di mobilitazione a Parigi e a Nantes), è culminata a Montpellier con lo sgombero a mano armata della facoltà. Verso l’1 di notte, questa la denuncia degli studenti in mobilitazione e documentata con video e referti ospedalieri, uomini coperti da passamontagna e armati di bastoni, spranghe e pezzi di pallet sono entrati nell’UM3 e l’hanno sgomberata con la forza picchiando selvaggiamente i circa 50 giovani barricati dentro.
Le accuse più pesanti ricadono sul direttore della facoltà, Philippe Petel, che ha aperto loro la porta indicando gli obiettivi da colpire, e sulla polizia che intervenendo poco dopo l’aggressione ha scortato fuori il gruppo formando cordoni di sicurezza contro gli studenti che, una volta sgomberati, sono rimasti davanti alla facoltà cercando di raggiungere gli aggressori, insieme ad alcuni pompieri che hanno partecipato allo scontro con gli aggressori all’interno dell’UM3. Parecchi ragazzi sono stati trasportati all’ospedale; le denunce parlano di almeno tre giovani feriti in maniera grave, diversi altri hanno riportato lesioni minori.
Philippe Petel ha risposto alle accuse sostenendo di non aver chiesto l’intervento dei crumiri ma ha insistito sulla „necessità ineludibile“ di sgomberare e „liberare“ la facoltà occupata. Episodi simili, che hanno coinvolto la polizia e non una „milizia“ come viene definita dal Movimento studentesco francese quella che ha eseguito lo sgombero di ieri sera, erano già avvenuti in svariate città. Il Movimento ha risposto organizzando in tutta la Francia una nuova giornata di mobilitazione in grado di rispedire al mittente con la giusta determinazione la violenza adottata indiscriminatamente per affossare le proteste.
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