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Nicoletta Dosio: “Liberate gli antifascisti arrestati”

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Dalla pagina facebook di Nicoletta, storica attivista notav, compagna e amica di Giorgio il giovane cuoco arrestato ieri per aver partecipato al corteo antifascista di Piacenza

Sera. Sono circa le venti. Una serata come tante, tranquilla, un po’ sonnolenta, di quest’inverno che non vuole finire. 
Alla Credenza il forno è acceso e Giorgio al lavoro come sempre, a sfornare pizze e battute.

Ma all’improvviso tutto cambia: entrano otto individui, in borghese, due mascherati; c’è anche una donna. Senza qualificarsi né presentare mandati, prendono Giorgio e se lo portano via, così com’è, in maglietta e grembiule: tutto in pochi minuti, resta appena il tempo di allungargli una felpa. 
Intanto ad intasare via Fontan si sono materializzati mezzi e uomini armati; anche gli accessi alla via e al centro storico sono presidiati.
Giorgio viene imbucato in un’auto e portato via. Terminata la battuta di caccia, i cacciatori scompaiono, in un lampo, e tutto torna uguale, la strada deserta. 
Qualche passante sorpreso entra a domandare che cosa è successo. Sul banco sono rimaste pizze da infornare, la pala abbandonata, una mestolata di conserva.
Piu tardi compare un filmato diffuso dalla polizia di stato: ululi di sirene, una squadretta di uomini neri che spinge su per le scale di un edificio cittadino una figurina bianca, in maglietta e grembiule: Giorgio, il volto serio ma non impaurito, l’unica sembianza umana in mezzo ad una schiera di robot.

Per la Credenza e per chi lo conosce Giorgio è un figlio e un compagno generoso, colpevole di essere antifascista, antirazzista, NO TAV, solidale sempre, vile mai: questa per il potere è la vera, imperdonabile colpa.

Ora Giorgio è in carcere, insieme a Moustafa, un altro compagno arrestato a Piacenza.
In tanti anni di lotta abbiamo sperimentato sulla nostra pelle e sui luoghi di vita e di lavoro la violenza del capitale e degli uomini che lo proteggono, con le armi e con la legge.
Contro i fascismi e i razzismi vecchi e nuovi non servono parole, ma fatti, prima che sia troppo tardi.
La Costituzione nata dall’Antifascismo e dalla Resistenza vieta “ la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma” del partito fascista: siamo dalla parte degli antifascisti che a Piacenza hanno manifestato fedeltà concreta a questo principio.

Vogliamo Giorgio e Moustafa liberi subito.

L’antifascismo non si arresta, si pratica e si rivendica!

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pubblicato il in Antifascismo & Nuove Destredi redazioneTag correlati:

CORTEO ANTIFA PIACENZA 11/02/18piacenza

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