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IL BUCO NERO DELLA LOGISTICA EMILIANA: DENUNCE DI CAPORALATO AI MAGAZZINI KAMILA DI PARMA. OPERAIO GRAVEMENTE FERITO ALLA GEODIS DI PIACENZA

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Un vero e proprio sistema di caporalato che si va ad aggiungere alle “condizioni di precarietà e sfruttamento prodotte dal sistema di cooperative, appalti e subappalti”. E’ quanto avviene nei magazzini Kamila di Parma, parte della filiera dell’Alleanza Coop 3.0, denuncia oggi l’Adl Cobas Emilia-Romagna. Per un simile lavoro, hanno spiegato alcuni lavoratori dello stabilimento tramite il sindacato di base, alle persone vengono chiesti centinaia di euro per essere assunti (in una delle cooperative del consorzio SAFRA), per vedersi assicurato il rinnovo contrattuale e per sperare in una stabilizzazione che non arriva quasi mai.

Il racconto di Stefano, sindacalista di Adl Cobas Emilia-Romagna Ascolta o scarica

 

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Ancora dal mondo della logistica, ma andiamo a Piacenza dove il Sicobas denunciano un grave infortunio sul lavoro alla Geodis di Castel San Giovanni. Un lavoratore addetto al magazzino ha rischiato di morire. È stato colpito di striscio da un frigorifero caduto da un’altezza di 8 metri. “Da qualche mese – spiega il sindacato – il S.I.Cobas è in sciopero contro Logidea srl, che lavora in appalto in Geodis. Giusto ieri vi era stato uno sciopero duro davanti al magazzino. Fra ciò che denunciamo, oltre a intimidazioni verso i lavoratori sindacalizzati, anche l’assenza di condizioni di sicurezza, del tutto evidenti. Oggi questo, un morto schivato per miracolo”.

Il racconto di Carlo Pallavicini, responsabile del SiCobas Piacenza Ascolta o scarica

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Abbiamo sentito ancora Carlo Pallavicini nella giornata di mercoledi 15 giugno quando in Prefettura è previsto un incontro su questi temi ottenuto dopo lo sciopero di lunedi. Ascolta o scarica

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Da Radio Onda d’Urto

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