Neofascismo: Morto Stefano Delle Chiaie, punto di contatto tra destra golpista, stato e padronato
Il terrorista neofascista Stefano “Er Caccola” Delle Chiaie, 82 anni, accusato di concorso in strage nell’attentato di Bologna e coinvolto anche nelle inchieste sulla strage di piazza Fontana a Milano, fondatore di Avanguardia Nazionale, è morto all’ospedale Vannini di Roma.
Delle Chiaie è uno dei personaggi chiave dell’intreccio tra neofascisti, pezzi dello Stato, industriali e altri centri di potere, nazionali ma non solo, che furono responsabili dei decenni delle bombe di Stato, tra fine anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta, oltre che uno dei bracci armati del tentato golpe Borghese del 1970: la notte del 7 dicembre 1970, sarebbe stato proprio Delle Chiaie a comandare l’unità composta da neofascisti di Avanguardia Nazionale penetrata nel Ministero dell’Interno.
Fuoriuscito dall’Italia a fine 1970, Delle Chiaie andò prima in Spagna e poi in SudAmerica. In Bolivia partecipò nel 1980 al cosiddetto “Golpe della cocaina”, portando al potere il dittatore Luis Garcia Meza Tejada, con l’aiuto di neonazisti di vari paesi (tra loro anche il criminale di guerra Klaus Barbie, il “boia di Lione”) e di vari gruppi paramilitari, più o meno narcotrafficanti.
In SudAmerica Delle Chiaie per 17 anni ha vissuto – piuttosto comodamente – da latitante, fino al 1987, quando si consegnò alla polizia italiana a Caracas, dove viveva con il suo nome e grazie – furono le sue parole – “a un sussidio in qualità di informatore dei Servizi Segreti”.
Scagionato dai processi italiani in base alla formula…dell’insufficienza di prove, a partire da inizio anni Novanta Delle Chiaie è tornato sulla scena della destra neofascista, tra agenzie di stampa – Publicondor – e altre iniziative para-comunicative e para-culturali, tutte più o meno collegate al tentativo di resuscitare la disciolta Avanguardia Nazionale: cosa poi avvenuta negli ultimi anni, con tanto di blog, manifestazioni pubbliche (poche, in verità, come quella di Roma del 25 aprile 2019 fuori dal Tribunale di piazzale Clodio, assieme a Forza Nuova), incontri e “cene comunitarie”, anche a Brescia.
L’intervista a Saverio Ferrari, Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre.
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