InfoAut
Immagine di copertina per il post

1 Maggio – Contro i rumori di guerra e la crisi del capitale…

AUTONOMIA – RESISTENZA – LOTTA DI CLASSE!

Viviamo tempi di grandi smottamenti sotterranei nel perdurare in superficie di forme politiche abusate e vecchie. La grancassa mediatica non tace giorno senza annunciarci l’ennesimo fatto di cronaca elevato al rango di “rivoluzione” ma guardando l’orizzonte le uniche trasformazioni effettive e continue sono la riduzione costante del salario reale, il restringimento degli spazi di azione collettiva e l’acuirsi delle contraddizioni inter-capitalistiche.

Mentre si estendono le guerre di piccola e media taglia – conflitti regionali e guerre civili incipienti – c’è chi torna a giocare col fuoco. Auto-convincersi che gli equilibri sistemici prevarranno, come sempre è stato negli ultimi 70 anni, perché tutti hanno qualcosa da perdere, significa non avere ben chiaro quanto in profondità sia giunta la crisi e quanto pesanti possono essere certe variabili (a discapito di altre). Nel luglio del 2014 nessuno avrebbe scommesso sulla guerra che stava per scoppiare. Ancora meno erano quelli pronti ad immaginare che tra gli effetti più duraturi e di quel conflitto ci sarebbe stata una rivoluzione in un arretrato paese alle porte dell’Europa che avrebbe cambiato il corso del secolo.

Chi ci dice che la salvezza a tutti i nostri mali sta fuori dall’Euro non ci racconta una balla meno grave di chi si veste da puffo e ci assicura – contro tutte le evidenze – che solo l’Europa ci può salvare. La competizione elettorale in corso Oltralpe, tra una fascista riverniciata a nuovo e l’ennesimo rampollo della borghesia global, è una battaglia di padroni e tra padroni, sul chi deve guadagnarci, politicamente ed economicamente, dall’occupazione del posto di comando della Francia entro la cornice della stessa Unione Europea, iper-capitalista, anti-popolare e securitaria. Dove lo spauracchio terroristico rafforza di converso il restringimento delle libertà e la militarizzazione della sfera pubblica. Non è un caso che gli unici soggetti che restano lucidi e poco inclini a farsi turlupinare siano i giovani destinati a un futuro di precarietà e super-sfruttamento: gli studenti dei grossi centri urbani e le terze-quarte generazioni post-coloniali che vedono la distanza tra la ricchezza che scorre e si accumula e la miseria delle effettive possibilità di trasformazione delle proprie vite.

L’unica variabile effettiva, quella che può davvero cambiare le cose, è la lotta in comune di chi sta in basso, rifiutandosi di agire come pedina manovrata da chi sta in alto, la contro-cooperazione degli uomini e delle donne sfruttate – in casa, al lavoro e nel consumo. Una battaglia a tutta campo, che non si gioca solo nei luoghi della della produzione ma anche sul piano ideologico e immaginario, nella quotidiana contrapposizione ai ruoli che ci vengono imposti, nella costruzione di spazi di libertà e azione collettivi, contro la retorica mediatica incitante al farsi individuo-impresa, competizione allo stato di natura di tutti contro tutti, dove gli unici a perdere siamo sempre noi.

Nel nostro paese questa eterna guerra di classe prende spesso, nei tornanti critici, strane torsioni, fuorvianti rappresentazioni. Tutta la retorica sulla legalità, l’onestà e la sacralità delle istituzioni è mera propaganda volta a garantire la riproduzione dello status quo e l’indicazione di false promesse, sviando l’attenzione dal nodo vero della disuguaglianza sociale e politica che fa sì che chi detiene le condizioni del funzionamento della nostra società incrementa ogni giorno di più ricchezza e potere a discapito di chi deve arrabattarsi per arrivare a fine mese e garantirsi la sopravvivenza. Come spiegare altrimenti la puntigliosità con cui viene perseguito chi lotta, la forza-lavoro che resiste, i poveri che attentano alla proprietà privata mentre si grida al garantismo per chi guadagna sulla morte dell’altrui lavoro e restano intoccabili i grandi evasori/possidenti di grandi patrimoni?

Il media mainstream – e molta della chiacchiera social – continua a rappresentare la realtà come uno scontro di valori, col nemico esterno alle porte o con quello interno che riveste i panni del povero. Assistiamo alla ridicole scaramucce tra i paladini dell’Europa, che vorrebbero insegnare ai proletari come votare, comportarsi, mangiare e chi finge di credere che “il popolo” si solleverà in armi indignato per il salvataggio di Minzolini. Renzi e il Partito Democratico fanno finta che lo scorso 4 Dicembre non ci sia stato un verdetto popolare contro il loro operato, illudendosi di tornare a governare, elargendo bonus ai ceti abbienti e riforme di austerità per tutti gli altri; i 5 Stelle si perdono nelle quisquiglie, incapaci di incidere dove serve (e dove ne avrebbero una qualche possibiltà), prendendosela un giorno con gli immigrati, un altro con le scie chimiche. Tutto sommato, lo spettro dell’ingovernabilità, del pantano immobile del proporzionale è all’oggi l’incubo meno peggiore per gli strati popolari.

Per fortuna, un po’ di aria fresca smuove l’asfittica atmosfera dei palazzi istituzionali. L’esito del referendum tra i lavoratori e le lavoratrici dell’Alitalia è spia di un ben più radicato malcontento tra chi è sfruttato, opponendo un sano principio di dignità e rifiuto ai soliti ricatti del mercato. Centinaia di lotte e vertenze meno visibili ma diffuse su tutto il territorio nazionale incrinano la superficie non pacificata delle relazioni tra sfruttai e sfruttatori. Da mesi un capillare e profondo movimento contro le violenze di genere (#NonUnaDiMeno) si sta sviluppando anche nel nostro paese, criticando l’assegnazione dei ruoli sessuali e il doppio sfruttamento cui sono sottoposte le donne. In Salento, una diffusa resistenza popolare si è sollevata contro l’imposizione di una grande opera (No Tap) irrispettosa dei bisogni del territorio. Sono altrettanti punti di forza da cui ripartire, per resistere a chi ci vuole espropriare di tutto, per riprenderci quello che è nostro!

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.