InfoAut
Immagine di copertina per il post

À la guerre comme à la guerre

Da qui il moltiplicarsi dei più o meno goffi tentativi di regolamentazione della verità che, per quanto non facciano il conto, ancora prima che delle condizioni sociali presenti, con gli stessi meccanismi dell’economia digitale, restano però interessanti cartine tornasole per capire cosa turba i sonni della democrazia liberale. Dopo Francia e Germania, anche in Italia è stata dunque presentato in Senato un disegno di legge per “prevenire la manipolazione dell’informazione on-line, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica”. Del progetto è prima firmataria la verdiniana Adele Gambaro ma la proposta ha ricevuto largo sostegno da senatori degli schieramenti più disparati, una prospettiva quindi bipartisan come dice il gergo. Dopo il general generico e dovuto elogio di internet (“uno strumento meraviglioso”) con cui esordisce il progetto, si chiarisce subito quali sono le legittime virtù che si possono riconoscere allo strumento in sede democratica, ossia quella di “calmierare” (sic!) le incresciose “distanze tra classi sociali”. Per quanto riguarda la “denuncia di atroci crimini” essa è invece appannaggio dell’internet dei “paesi oppressi da regimi totalitari”. Proseguendo tra una “sensazione diffusa” (per chi?) che al giorno d’oggi la “disinformazione prevalga sull’informazione”, il proposito di evitare un “uso distorto del web” (provate a sostituire al termine web parole come libro o giornale per vedere l’effetto che fa) e l’allusione terrificante alla possibilità di determinare de jure la “linea che separa […] esprimere le proprie opinioni a scopo persuasivo” rispetto a “disinformazione e manipolazione”, il documento arriva infine alla proposta di legge vera e propria. Tralasciando gli aspetti decorativi quali l’istituzione nelle scuole di una non meglio precisata “alfabetizzazione mediatica” (ovviamente “nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili” che sappiamo essere cosi ampie) e l’eterno refrain sul diritto all’oblio, il succo della proposta riguarda essenzialmente chi può dire cosa. Innanzitutto, quindi, la questione dell’anonimato da combattere con tutti i mezzi anche per evitare il sottrarsi, attraverso l’alias digitale, al ricatto esplicito che colpisce ogni forma di contrapposizione anche solo accennata. È proprio l’anonimato sociale infatti ad essere al centro del progetto di legge. Se un primo gruppo di infrazioni riguarda in effetti chiunque diffonda notizie “false, gravi o esagerate” (che verrà punito con un’ammenda fino a 5’000 euro) è quando esse si dovessero configurare come parte di più generali “campagne” che hanno l’obiettivo di “recare danno agli interessi pubblici”, in particolare quando potrebbero “turbare l’ordine pubblico” o “diffondere immotivato panico” che si prevedono invece le sanzioni più dure ossia una reclusione non inferiore a dodici mesi. È insomma la ricaduta pratica delle “notizie” a suscitare l’interesse del legislatore, a riprova che quando esse escono dalla sfera dell’opinione per scendere sul terreno dei rapporti sociali non possono più essere considerate legittime.  Non è quando le “notizie” sono “false” che pongono un problema ma quando “sono in grado di creare nella coscienza collettiva una sensazione di pericolo e di sfiducia” quando insomma le “campagne d’odio” sono volte “a minare legittimi processi democratici”. Il registro da mobilitazione per la patria tipicamente guerresca non è frutto del caso. Quest’ultima fattispecie di reato sarebbe infatti regolato dall’introduzione di un nuovo articolo denominato 265bis che trasla le disposizioni dell’articolo 265. Quest’ultimo punisce “chiunque, in tempo di guerra, diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico”. Insomma, una legge contro il disfattismo di guerra viene riproposta nel 2017 per regolare la parola sul web: la democrazia formale scende in trincea contro il suo stesso elettorato per evitare sbandamenti del soldato-cittadino.

Come dicevamo, questo genere di tentativi legislativi non svelano solo una democrazia formale ormai scevra di ogni complesso ma anche la loro evidente inefficacia nel raggiungere l’obiettivo prefissato. Scomodiamo il barbone di Treviri per dire che il fiume d’odio che i nostri salmoni incravattati cercano di risalire scorre in realtà al contrario (altrimenti la storia marcia sulla testa avrebbe detto lui) il che assimila questi patetici tentativi a una frenetica quanto inconsapevole nuotata in direzione della temutissima foce. Ed è tanto meglio così. Ma dal momento che sappiamo che “anche le immagini nebulose che si formano nel cervello dell’uomo sono necessarie sublimazioni del processo materiale della loro vita” cominciamo a chiederci: a quali interessi corrisponde una tale rappresentazione del mondo?

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Più conflitti, meno conflitti di interesse

“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Che fine ha fatto la battaglia per l’Acqua Pubblica?

Pubblichiamo un aggiornamento sulle attività del Comitato Acqua Pubblica Torino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Il Movimento No Tav era, è e sarà sempre al fianco della resistenza palestinese: sosteniamo la Global Sumud Flotilla!

Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

Immagine di copertina per il post
Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’assemblea nazionale “Stop al genocidio. Fermiamo il sionismo con la resistenza” si terrà al cinema Aquila

Alcuni giorni fa il sindaco Gualtieri aveva vietato l’utilizzo di una sala del cinema Aquila di Roma per l’assemblea nazionale convocata dalle organizzazioni palestinesi in Italia. Ora il passo indietro. LA LOTTA PAGA – L’ASSEMBLEA SI TERRÀ AL CINEMA AQUILA IL 14 SETTEMBRE ALLE ORE 10.00 Dopo la conferenza stampa di lunedì 8 settembre davanti […]