InfoAut
Immagine di copertina per il post

Assemblee femministe in tutto il globo: è stato di agitazione permanente!

||||

Questo finesettimana in tutto il globo assemblee di donne in lotta hanno rilanciato lo sciopero dell’8 marzo.

Questo week end si è svolta l’assemblea nazionale di Non una di Meno. A Bologna, in Spagna e in Argentina le donne in lotta hanno deciso che l’8 marzo del 2019 sarà ancora una volta data di sciopero globale.

Al terzo anno di movimento più di seicento persone hanno partecipato alle assemblee e ai tavoli di lavoro rinnovando la volontà di lotta e mobilitazione. L’obiettivo cardine è quello di sfidare le retoriche dell’impotenza e mettere in campo un attacco alle condizioni della violenza di genere e sociale. Di fronte a una realtà complessa e contraddittoria l’unico attacco chiaro del governo è alle donne: il decreto Pillon, le minacce alla 194, l’assenza totale di servizi e welfare, il ricatto del lavoro, la strumentalizzazione del bisogno di sicurezza, la riaffermazione della famiglia come prigione.. sono tanti i livelli di attacco e si muovono su una retorica ambigua.
Per affrontare queste contraddizioni costruendo partecipazione e lotte il percorso di avvicinamento al corteo nazionale del 24 novembre vedrà la data territoriale del 10 novembre.
 
Quello che è stato con forza affermato è che la responsabilità e la capacità di creare risposte determinate e alternative a questo sistema e a questa vita può venire dalle mobilitazioni intersezionali transfemministe globali. Un processo unico di opposizione e creazione di un’alternativa possibile: per questo da domani sarà stato di agitazione generale!

Riportiamo qui il report dell’assemblea nazioanle di Non una di meno.

 

Abbiamo dovuto fare un grande sforzo di sintesi e questo significa che forse sacrificheremo frasi cariche di potenza, riflessioni e proposte importanti che hanno animato questa due giorni ma certamente troveranno spazio nei report. Ma una sintesi è necessaria per trasformare tutto ciò che abbiamo condiviso in questi due giorni in un processo che sia all’altezza delle nostre aspettative.

Cominciamo dalle date, non perché siano la cosa più importante ma perché stabiliscono una scansione di passaggi, e abbiamo il compito di trasformare queste date in momenti propulsivi e non semplicemente in punti di arrivo. Abbiamo tracciato un percorso che comprende la proposta di un’iniziativa a Verona il 13 ottobre per l’aborto libero, sicuro e gratuito. Mobilitarsi a Verona risponde all’urgenza di intervenire là dove gli attacchi reazionari all’aborto si stanno manifestando in modo eclatante, sapendo che si tratta di una battaglia del femminismo globale. Il 10 novembre ci sarà un’iniziativa coordinata a livello territoriale contro il Ddl Pillon.

Avremo modo di discutere di come organizzarla sui territori, ma questo è un terreno prioritario di iniziativa per noi. Il 10 novembre deve essere catalizzatore verso il 24 novembre a Roma, in un processo in cui dobbiamo avere la capacità di mostrare che quel disegno di legge è una reazione alla nostra pretesa di libertà, di far vedere che è parte di un disegno patriarcale e razzista che fa della violenza una colonna portante della società.

Questo non lo possiamo accettare ed è per questo che la lotta contro il Ddl Pillon e il decreto del razzista Salvini sarà centrale per noi da qui in avanti. Alcune hanno osservato che il decreto Salvini è anche una risposta alla nostra iniziativa politica, vuole impedire le nostre lotte, vuole impedire che scendiamo in piazza, e questo significa che mai come ora, ostinatamente, saremo in piazza e non ci faremo fermare!

Dobbiamo riconoscere che come Non una di meno abbiamo anticipato i tempi. Il Piano femminista antiviolenza, che noi faremo vivere da qui in avanti nelle nostre lotte, contiene risposte alle misure che oggi ci stanno attaccando duramente. La rivendicazione di un reddito di autodeterminazione è già una risposta a un infame reddito di cittadinanza fatto per mettere al lavoro quelli che chiamano poveri, ma in realtà non sono altro che precarie e precari che oggi guadagnano pochi centesimi e domani non guadagneranno nulla, e non riescono a conquistare un salario sufficiente per vivere, e non è un caso che anche il salario minimo sia stato parte del nostro Piano.

Noi non accettiamo di farci moralizzare, di farci trattare come colpevoli della nostra precarietà quotidiana. Rivendichiamo la parola autodeterminazione anche per rispondere a chi, come Pillon, vuole usare la dipendenza economica per riaffermare la famiglia come ordine gerarchico che ci opprime. Noi abbiamo anticipato la rivendicazione di un permesso di soggiorno europeo senza condizioni, slegato dal reddito, dal lavoro e dal matrimonio, perché sappiamo che la libertà di movimento è la condizione per rifiutare e lottare contro il patriarcato e contro la violenza, e quindi non accettiamo che siano maschi, padroni e tribunali a stabilire quali siano i casi “speciali” che meritano la concessione di un permesso di soggiorno.

Questo è il modo per trasformare il nostro piano in una lotta. Lo stato di agitazione permanente che dichiariamo da qui all’8 marzo significa che tutto quello che è venuto fuori dalle aree tematiche vivrà nei territori da qui in avanti. È impossibile fare una sintesi delle moltissime proposte che sono emerse, ma dobbiamo riconoscere che d’ora in avanti saremo presenti nei luoghi di formazione e della salute, nelle strade e sui posti di lavoro, nelle lotte operaie.

Ci saremo, porteremo avanti la nostra iniziativa politica, e lo faremo coltivando intensamente il rapporto di coordinamento tra i territori. Nudm non è soltanto fatta di grandi città: Nudm va oltre i confini delle organizzazioni tradizionali della militanza, ha portato l’iniziativa dove prima semplicemente non c’era.

Sentire, come abbiamo sentito in questa assemblea, “sono diventata femminista l’8 marzo” è un risultato e una sfida, e dobbiamo raccoglierla valorizzando lotte territoriali che appaiono piccole e sono in realtà fondamentali, e anche per questo ricordiamo l’iniziativa antifascista lanciata da Nudm Trieste per il 3 novembre. Non dobbiamo perdere di vista il piano globale: dall’Argentina agli Stati Uniti, dalla Polonia alla Rojava, come le iniziative locali esistono in forza di un processo più ampio, così noi traiamo forza in Italia da un processo globale al quale dobbiamo richiamarci perché ne siamo parte e quello che facciamo ogni giorno è questo processo globale.

Dobbiamo riconoscere che, in un momento in cui è legittimo dire che la libertà di qualcuno si può conquistare solo al prezzo dell’oppressione di qualcun altro, noi siamo l’unico movimento globale a rifiutare espressamente questa logica. Il nostro è un discorso che parte dalla libertà e dalla differenza per darle una forza politica, perché quella differenza stabilisce la linea dello schieramento. Di fronte a un uso sistematico delle gerarchie, che dice che la lotta contro la violenza sulle donne giustifica il razzismo o che alcuni possono godere di un po’ di benessere solo se altri sono esclusi, noi siamo le uniche a prendere chiaramente parola e lo sciopero è la pratica che ci permette di affermare questa posizione. Lo sciopero è lo spazio che permette a chiunque rifiuti di essere violentata, sfruttata e oppressa di essere protagonista e prendere parola.

La discussione su che cosa sia sciopero femminista deve essere perciò portata avanti continuamente e sistematicamente, perché noi lo sciopero femminista lo stiamo imparando nella pratica. Non esiste una definizione o un modello, lo sciopero femminista rompe i modelli. Non riguarda solo la produzione anche se non abbiamo mai rinunciato a entrare nei luoghi di lavoro, ma riguarda anche il lavoro riproduttivo e la riproduzione di tutta la società, perché sciopero significa rifiutare i ruoli e le posizioni che ci vengono imposti e di accettarli a testa bassa.

Dobbiamo pensare che cosa significa dare visibilità al carattere femminista dello sciopero, e questo impegno è associato allo stato di agitazione permanente. Arriviamo all’8 marzo facendo in modo che quell’appuntamento sia imperdibile per chiunque ha deciso che non accetta queste condizioni, per chiunque non accetta la violenza come pratica ordinaria di riproduzione della società, o che non accetta il razzismo praticato in proprio nome. Dobbiamo farlo facendo dello sciopero un momento di esplosione, il momento culminante di questa battaglia. Questo ci permette di essere all’altezza della speranza espressa nell’appello che convocava questa assemblea: che “Non una di meno”, sia, perché può continuare a esserlo, un grido di liberazione per tutte e tutti.

NON UNA DI MENO

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

FEMMINISTANON UNA DI MENONUDM

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Le capacità diagnostiche dell’IA ed il capitalismo dei big data

Il cammino dell’innovazione tecnologica è sempre più tumultuoso e rapido. Lo sviluppo in ambito di intelligenza artificiale è così veloce che nessun legislatore riesce a imbrigliarlo negli argini delle norme. Stai ancora ragionando sull’impatto di ChatGPT sulla società che è già pronto il successivo salto quantico tecnologico. da Malanova.info In un recente studio del 28 […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: in piazza a Roma e a Palermo con la parola d’ordine “disarmiamo il patriarcato”

Un anno dopo le imponenti manifestazioni di Roma e Messina, ieri le manifestazioni nazionali organizzate contro la violenza patriarcale da Non una di meno! erano a Roma e a Palermo.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Verso il 25 novembre: contro i femminicidi e la violenza di genere

L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

NUDM: è morta un’altra studente, non ne possiamo più

Sabato 23 novembre saremo a Roma anche perché desideriamo e pretendiamo una scuola diversa. da NUDM Torino E’ morta un’altra studente, non ne possiamo più. Aurora aveva 13 anni quando, il 25 ottobre, è stata uccisa dal fidanzato di 15 anni, che non accettava la fine della loro relazione.Lo stesso giorno, Sara è stata uccisa […]

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Torino, la mobilitazione contro gli antiabortisti continua: presidio al consiglio regionale

In queste settimane a Torino sono migliaia le persone che si mobilitano per chiedere la chiusura immediata della cosiddetta “stanza dell’ascolto”

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Sui nostri corpi decidiamo noi.

Il 25 maggio in tutta Italia scenderemo in piazza contro l’ennesimo attacco all’aborto svolto da questo Governo, non a caso in contemporanea a fortissimi attacchi verso le persone trans+

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una di Meno: sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. La diretta della giornata

Per l’ottavo anno consecutivo, l’8 marzo sarà sciopero femminista e transfemminista globale.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Assemblea nazionale di Non Una di Meno a Bologna. Sabato la “passeggiata arrabbiata”

Sabato 3 e domenica 4 febbraio 2024 due giornate di Assemblea Nazionale organizzate dalla realtà transfemminista Non Una di Meno, presso le aule universitarie di Bologna.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Mai più zitte, mai più sole!

Non una di Meno torna in piazza.

Immagine di copertina per il post
Intersezionalità

Non Una Di Meno rilancia: mai più sole mai più zitte

Il 16 dicembre Non Una di Meno invita nuovamente a scendere in piazza contro la violenza sulle donne e di genere.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Una marea in tutta Italia contro la violenza di genere.

Ieri, 25 novembre giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne, oltre ai due cortei nazionali indetti dalla rete di Non Una Di Meno a Roma e a Messina tantissime piazze della penisola si sono riempite di decine di migliaia di persone, come a Milano e Torino, iniziative e cortei anche a Genova, Parma, Perugia, […]