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Bologna, Taksim sgomberato a difesa della speculazione immobiliare

Un’esperienza di lotta già nota in città dopo i 9 mesi di occupazione del primo Taksim dell’anno scorso, occupazione effettuata ai tempi nell’ottica della campagna nazionale contro il Piano Casa, l’art.5 di Lupi e Renzi e in generale per il diritto all’abitare, contro gli interessi privati degli speculatori immobiliari.

Una campagna contro il Piano Casa che è ancora più forte quest’anno, e che era alla base anche del ritorno di Taksim in città, con le parole d’ordine della riappropriazione e dell’autorecupero che si erano fatte di carne in uno stabile lasciato all’incuria, ai topi, all’eroina da più di 20 anni.

Questa mattina all’alba gli studenti che a decine alloggiavano nell’occupazione si sono visti accerchiati da uno speigamento ingente di forze dell’ordine, le quali dopo diverse ore di resistenza hanno proceduto allo sgombero, non senza diversi episodi di violenza nei confronti degli occupanti, manganellati e presi a calci mentre resistevano all’operazione poliziesca.

Nel frattempo però un ampio presidio solidale si formava al di fuori dello stabile, aumentando via via la sua consistenza numerica e determinato a non lasciare che lo sgombero venisse effettuato. Bloccando la circolazione su via Irnerio e poi sull’adiacente via de Rolandis, e spingendo la polizia ad effettuare due cariche in successione mentre si svolgeva una sorta di assedio nei confronti dell’operazione poliziesca, cariche che pur facendo diversi feriti non hanno intimorito chi si è schierato al fianco di Taksim.

Una volta che tutti gli occupanti sono usciti dallo stabile, ci si è immediatamente mossi in corteo per comunicare alla città e agli studenti ai primi giorni di lezione quello che era successo. Il corteo si è via via ingrossato ulteriormente, erigendo barricate durante il suo snodarsi e comunicando l’irriducibilità di Taksim a rassegnarsi sul fronte della battaglia per il diritto allo studio e all’abitare.

Particolarmente significativi sono stati i cori e gli interventi di fronte alla Gestim di strada Maggiore, agenzia immobiliare famosa per le truffe compiute a danni di numerosi studenti a cui non venivano ridate centinaia di euro di caparre con motivi pretestuosi. Anche per dare una svolta a questo tipo di situazione è nata l’esperienza di Taksim e i fatti di oggi non fanno che svelarne ancora la pericolosità per chi difende gli interessi di pochi a danno di quelli dei molti.

Il corteo spontaneo ha poi raggiunto in piazza Verdi lo Strike Point, ovvero il presidio permanente che proprio ieri sera era stato approntato dagli studenti in mobilitazione di Bologna; un presidio che fungerà da infopoint continuativo e da sede di iniziative politiche nel percorso verso il 16 ottobre di sciopero sociale che ha già in cantiere il blocco della normalità universitaria in città.

Da qui gli occupanti hanno rilanciato le iniziative e il percorso di Taksim, che ritornerà quanto presto a condurre la sua battaglia!

 

 

Ascolta l’audio registrato con Erica di Taksim su Radio Blackout:

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Per un approfondimento della giornata di oggi scorri i profili Fb di Cua Bologna e Studentato Occupato Taksim!

 

Il comunicato dello Studentato Occupato Taksim: “Non sarà uno sgombero a fermarci!”

Questa mattina è stato sgomberato con la forza da parte della celere lo studentato occupato Taksim. Si trattava di uno stabile lasciato abbandonato da più di 24 anni dalla proprietà (la potente Fondazione Lercaro, palazzinari vaticani) e che grazie al nostro lavoro in pochi giorni stava diventando uno stabile accogliente che avrebbe dato un tetto sulla testa a decine di studenti.

Ma oggi la questura e le autorità cittadine hanno voluto sputare in faccia alla povertà, agli studenti e ai precari che soffrono gli effetti della crisi sgomberandoci e garantendo che lo stabile di via Irnerio torni all’abbandono e al degrado, vuoto e inutilizzato per altri anni, ne siamo certi! Proprio oggi che l’Istat dice pubblicamente che un giovane su due a Bologna è disoccupato e senza reddito le autorità prendono le misure e aggrediscono chi lotta per la dignità.

Studenti e studentesse picchiati e minacciati dalla polizia per ore, cariche violente e manganellate, e corpi pieni di lividi per chi osa riprendersi un pezzetto di ciò che la crisi e l’austerità gli ha strappato via, in questo caso il diritto all’abitare. A questo sopruso abbiamo risposto con giusta e degna rabbia, la rabbia dei poveri che anche Bologna sta conoscendo in questi ultimi mesi. Le condizioni di vita degli studenti stanno peggiorando a vista d’occhio a causa dei costanti tagli al welfare, che dovrebbe essere garantito per tutti quelli che vogliono accedere all’università.

A questo clima si aggiungono anche le politiche speculative dell’università, già in rotta verso costruzione del mega-campus staveco,mentre aumentano le tasse e i costi dei servizi per studenti, i costi degli affitti si fanno più cari e le residenze a disposizione sono poche. Un utilizzo delle risorse sconsiderato e scellerato da parte del rettore Dionigi e dell’uniBo, che preferiscono al miglioramento del welfare la svendita di patrimonio pubblico.

Nulla da togliere anche ad er.go, che è la prima ad essere colpevole di una gestione dei servizi che punta ad arricchire i privati, e non a fare in modo che residenze, mense, libri e agevolazioni debbano essere garantite per tutti ! Rilanciamo quindi l’internità ad un percorso più ampio per i bisogni degli studenti contro i costi della crisi e la gestione delle risorse in università.

Il 16 Ottobre anche noi saremo in piazza per bloccare le facoltà e l’università. Oggi abbiamo dato un primo segnale sul cosa significhi provocare la povertà, quando si organizza e si prende i propri bisogni. Presto altri Taksim torneranno, ma per ora la forza della lotta per il diritto all’abitare vive in piazza verdi tramite lo strikepoint, uno spazio a disposizione degli studenti e delle lotte universitarie per iniziare a contrastare i morsi della crisi.

Non sarà uno sgombero a fermarci. Siamo in tutta la città !

Casa – Reddito – Dignità !

S.O Taksim

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