InfoAut
Immagine di copertina per il post

Con Esselunga aumenta la grande distribuzione a Livorno

Oggi (23 dicembre) arriva dallo stesso Nogarin con tono trionfale la notizia che aprirà a Livorno nella zona ex Fiat di viale Petrarca un supermercato Esselunga di 4mila metri. E qui c’è subito la prima cosa che non torna: basta fare una semplice ricerca in rete per scoprire che un negozio di quelle dimensioni (4mila metri) non è affatto considerato un “piccolo” supermercato (tanto per avere un’idea di misura, l’ultimo negozio aperto a Livorno dalla Coop a Porta a Mare ha una superficie di vendita di 800 metri quadri, e in città ce ne sono tantissimi di varie insegne anche di molto più piccoli). 4mila metri è invece una dimensione che rientra, seppur nella fascia più bassa, nella categoria ipermercato, ossia quella tipologia che Nogarin nel dibattito pre-ballottaggio aveva categoricamente escluso potesse arrivare a Livorno, perché un punto cardine del programma 5 Stelle (non solo a Livorno) è proprio l’opposizione ai grandi centri di distribuzione. La domanda sorge spontanea: che “c’azzecca” Esselunga con la filiera corta e i centri commerciali naturali?

 

Esselunga vs Coop

L’infinita questione Esselunga ha diviso i livornesi per anni in un dibattito tutto consumistico di bassissimo livello dove i “tifosi” della Coop si contrapponevano a quelli di Esselunga in un misero derby da guerra fredda tra sinistra e destra (come se colossi commerciali di quel calibro potessero essere oggi riconducibili a determinate aree politiche…) in cui, per qualcuno, Esselunga e solo Esselunga (perché?) sarebbe stato l’operatore che avrebbe salvato la concorrenza e fatto abbassare i prezzi a tutti gli altri. Una leggenda che se cavalcata porterebbe a voler esigere in città anche altri nuovi operatori in continuazione per riempire i quartieri di supermercati in nome della divinità chiamata “concorrenza”.

In questa guerra di opinione c’era invece chi (e Senza Soste da sempre è tra quelli) poneva la questione dei modelli di sviluppo e si interrogava sul ruolo della Gdo (Grande Distribuzione Organizzata) nei territori, su quali conseguenze provoca, su come modifica le abitudini di consumo e di vita della popolazione (si pensi alle aperture domenicali e festive), su che tipo di lavoro porta, su come tratta i propri dipendenti, sulla quantità di alimenti che vengono gettati via quotidianamente, sulla quantità complessiva di rifiuti prodotti i cui costi di smaltimento (in termini sia economici che sanitari) vengono scaricati sulla collettività, così come i costi del trasporto di merci da grandi distanze che questo tipo di distribuzione presuppone. Senza considerare l’impatto prodotto dalla polarizzazione della grande distribuzione tra Porta a Mare, Porta a Terra e Nuovo Centro, che crea e creerà la desertificazione progressiva del centro cittadino. Un sistema che in altre città e altri paesi è studiato da oltre 20 anni e come conseguenza ha proprio quello della perdita di valore delle zone del centro e il progressivo deterioramento dei legami sociali in quartieri sempre più simili a dormitori. Fa sorridere che poi ci si stupisca che nei centri cittadini aprono solo parrucchieri cinesi, negozi di cianfrusaglie, phone center o negozi di cibo di bassa qualità (kebab o fast food). Un quartiere o una zona desertificata da attività commerciali storiche e spazi socio-culturali vede la fuga degli abitanti storici e lascia il posto ad attività di minore qualità e minore ricchezza spesso legata a migranti e fasce più povere della popolazione che necessariamente si spostano dove il costo di case e fondi è minore.

Insomma, c’era (e c’è ancora) chi al posto del dibattito Coop-Esselunga ha sempre preferito che si parlasse di grande distribuzione sì-grande distribuzione no, propendendo per il no, ossia per un non aumento della presenza di supermercati e ipermercati nel territorio (ce ne sono già a sufficienza). E un po’ ci speravamo nel fatto che una forza come il M5S che ha come proprio brand il superamento del bipolarismo (in questo caso commerciale) e delle alternative forzatamente imposte da una cultura superficiale, potesse affrancarsi dalla banalità di questo scontro e proporre un’altra prospettiva. Invece no, Esselunga diventa una bandierina da esibire come una discontinuità rispetto al passato, come un arrivo virtuoso nella nostra città, quando invece è semplicemente un colosso della Gdo che viene per trarre profitti da questo territorio (così come la Coop del resto, alla quale chi abitualmente ci legge ben sa che non abbiamo mai fatto sconti per il centro di potere che rappresenta).

 

Lavoro, quartiere e compensazioni

Su tutto il resto degli annunci il tempo ci dirà se si riveleranno verità o meno. Ad esempio i 200 posti a tempo indeterminato: se saranno tutti full-time sarebbe un bello schiaffo alla Coop che invece ha quasi tutti part-time, ma sarà vero che Esselunga viene con queste intenzioni? Quando si parla di lavoro nel settore del commercio, tra l’altro, i conti si fanno a saldo: quanti posti di lavoro saranno persi negli altri negozi dei quartieri Colline e Coteto e nei supermercati vicini (Penny viale Petrarca, Coop via Anna Frank e Coop via Toscana) e quante chiusure di attività ci saranno contemporaneamente?
Esiste poi la questione compensazioni (non chiamiamola moneta alternativa o locale per favore). Nogarin dice che Esselunga è pronta a rinunciare alla fidelity card come compensazione all’impatto negativo sul quartiere. Tanti livornesi sono clienti delle Esselunga di Pisa e Firenze proprio per le fidelity card, che rappresentano una delle principali armi di competizione di Esselunga. Possibile che ci rinuncino?

Sulla moneta locale vale la pena spendere qualche parola in più, visto che da elemento di ricostruzione di una rete di solidarietà e protezione sociale sul territorio (tra l’altro centrale nel programma 5 Stelle che da sempre promuovono gli Scec, una versione che è già abbondantemente edulcorata in quanto è legata alla partecipazione di esercizi commerciali e interviene al livello del consumo anziché dello scambio orizzontale di beni e servizi), viene trasformata da Nogarin in una specie di compensazione al danno che l’ipermercato provocherà alle attività di quartiere.

Per quanto riguarda le compensazioni inoltre è necessario anche un ragionamento più ampio. Se veramente si realizzerà lo schema dell’approvigionamento dei supermercati toscani Esselunga dal polo ortofrutticolo livornese e dal mercato ittico, saremmo in presenza di una novità che indubbiamente segna una discontinuità rispetto al passato. Una cosa non fatta da altre ammininistrazioni e da altre catene della Gdo che invece propongono sempre una presenza “di rapina” del territorio e non invece una presenza per una sua valorizzazione e tutela. Staremo a vedere quale impatto di posti di lavoro avranno questi annunci, se si concretizzeranno. Intanto prendiamo atto che l’arrivo di un ipermercato presuppone la necessità di “compensazioni” per il territorio (sul modello rigassificatore per intenderci), e si riconosce in sostanza la loro assoluta negatività e l’esigenza di un risarcimento alla comunità.

Una discontinuità questa che però, in quanto appunto potenzialmente storica, ci lascia per il momento molto perplessi sulla sua reale fattibilità e sostenibilità visto che Esselunga è solitamente competitiva sui prezzi non certo grazie alla valorizzazione delle attività territoriali ma, come tutti i grandi marchi, su grossi contratti di approvvigionamento sia in Italia che all’estero.
Ad oggi, per tutte queste perplessità, ci limitiamo dunque a registrare la notizia dello sbarco di un altro superstore a Livorno (aspettando Nuovo Centro e Porta a Mare), e a dire che non ne sentivamo assolutamente il bisogno. Purtroppo quando per decenni si concede il monopolio ad una sola azienda della grande distribuzione, poi quando ne arriva un’altra sembra il bengodi della libertà, della concorrenza e dei prezzi più bassi. Come sempre le responsabilità sono di chi amministra oggi, ma anche di chi l’ha fatto ieri.

da senzasoste

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

esselungagrande distribuzione

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il cambiamento climatico è una questione di classe/1

Alla fine, il cambiamento climatico ha un impatto su tutti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il coltello alla gola – Inflazione e lotta di classe

Con l’obiettivo di provare a fare un po’ di chiarezza abbiamo tradotto questo ottimo articolo del 2022 di Phil A. Neel, geografo comunista ed autore del libro “Hinterland. America’s New Landscape of Class and Conflict”, una delle opere che più lucidamente ha analizzato il contesto in cui è maturato il trumpismo, di cui purtroppo tutt’ora manca una traduzione in italiano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Controsaperi decoloniali: un approfondimento dall’università

n questo momento storico ci sembra inoltre cruciale portare in università un punto di vista decoloniale che possa esprimere con chiarezza e senza peli sulla lingua le questioni sociali e politiche che ci preme affrontare. Sempre più corsi di laurea propongono lezioni sul colonialismo, le migrazioni e la razza, ma non vogliamo limitarci ad un’analisi accademica: abbiamo bisogno dello sguardo militante di chi tocca questi temi con mano.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Stati Uniti: soggetti e strategie di lotta nel mondo del lavoro

L’ultimo mezzo secolo di neoliberismo ha deindustrializzato gli Stati Uniti e polverizzato il movimento operaio.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’intelligenza artificiale. Problemi e prospettive

L’Ai attuale è una grande operazione ideologica e di marketing, confezionata per aumentare il controllo delle persone e restringere il margine di libertà digitale” (1) Intervista a Stefano Borroni Barale, da Collegamenti di Classe L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Esselunga di Firenze: qualcosa si muove

A due settimane dal crollo nel cantiere per la costruzione di un nuovo negozio Esselunga nel quartiere di Rifredi, che ha provocato la morte di cinque operai, la popolazione locale continua a mobilitarsi

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Firenze: crollo in un cantiere Esselunga. Cinque operai morti, lunedi sciopero sindacati di base

L’azienda committente e la ditta appaltatrice del crollo nel cantiere Esselunga a Firenze sono gli stessi degli incidenti avvenuti nel cantiere di un altro supermercato del gruppo lombardo della Gdo a Genova, nella zona di San Benigno

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Lottare per difendere le aree verdi dalla cementificazione è di vitale importanza per preservare il nostro futuro

Il problema principale degli ultimi decenni è che la velocità con cui stiamo saccheggiando la natura non lascia il tempo a quest’ultima di rigenerarsi, disegnando, così, geografie di una distruzione che va accelerandosi, materializzando il concetto dell’Antropocene, l’epoca segnata dal massimo impatto dell’uomo sull’ambiente.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

EsseNon – Sgomberata la Laboratoria Ecologista in difesa del parco

Riprendiamo di seguito il comunicato di EsseNon sullo sgombero della ex-caserma La Marmora occupata pochi giorni fa contro l’ennesima costruzione di un centro commerciale e la cementificazione di uno dei pochi parchi di quell’area di Torino.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

Torino: come continua la lotta EsseNon

Il comitato EsseNon, nato per difendere una delle poche aree verdi presenti nella zona e contestare l’ennesima svendita di terreni alla grande distribuzione, non si è fermato, ma continua nel suo percorso.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

EsseNon: un primo traguardo, ora salviamo il parco!

Riprendiamo dalla pagina facebook di EsseNon la riflessione sull’annuncio che è stata trovata una soluzione per evitare che il centro culturale Comala chiudesse a causa della costruzione della nuova Esselunga. La lotta però è ancora lunga… In questi giorni la notizia riportata dai giornali cittadini è che gli spazi di Comala non subiranno modifiche e […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

EsseNon: Esselunga specula, sfrutta e cementifica

Condividiamo il comunicato di EsseNon sull’iniziativa che alcuni giorni fa è stata messa in campo da attivisti e attiviste per sensibilizzare rispetto al progetto che incombe sull’area Ex Westinghouse.   Ieri mattina come comitato Essenon ci siamo ritrovatə all’Esselunga di Corso Traiano, per continuare la nostra lotta contro il progetto sull’area Ex Westinghouse, che prevede, […]

Immagine di copertina per il post
Bisogni

TORINO: IN TANTE E TANTI ALLA CRITICAL-MASS DEL COMITATO “ESSE-NON”

Sabato 29 gennaio 2022 – In bici per le vie di borgo San Paolo, a Torino, per dire no alla realizzazione del maxi-centro commerciale nell’area dell’ex Westinghouse. Almeno trecento persone hanno partecipato alla critical-mass del comitato EssenNon, di cui fanno parte diverse sigle ambientaliste, l’associazione ‘Comala’, studenti e varie realtà sociali. Attiviste e attivisti si […]