InfoAut
Immagine di copertina per il post

Grilli (per la testa) dei grulli

La dichiarazione è di quel fulgido esperto di psicologia criminale da settimanale femminile, oltre che di democrazia e di tolleranza, che è il camerata Ignazio La Russa, il mostriciattolo sopravvissuto ad anni di antifascismo militante. Ed il riferimento, com’è facilmente prevedibile di questi tempi, è a Beppe Grillo ed al suo Movimento, “colpevoli” di aver armato la mano dell’attentatore di Palazzo Chigi.
Che Grillo&C. siano al centro degli attacchi spregevoli, imbecilli e calunniosi di quella mandria di quadrupedi senza cervello e con le corna che si è schierata senza esitazioni a sostegno del Governo, della Casta e dello Stato non è certo una novità.
Basta fare un piccolo passo indietro e ricordare quello che è stato detto e scritto in occasione del 25 aprile dai pennivendoli e dagli ascari di regime scopertisi “antifascisti doc” dopo decenni di calunnie contro la Resistenza e contro i partigiani.
Oggi, tutti con il dito puntato (per il momento solo il dito) contro il “comico ligure” (e Bersani cos’è? Il noto” benzinaio piacentino”? E Monti? Il celebre “vampiro della Bocconi”?…) per le dichiarazioni rilasciate sul 25 aprile.
Che, per Grillo &C., “è morto”.
Non fosse mai stato detto!
La neo-presidente della Camera, la “compagna” Boldrini, dal palco della celebrazione di Milano tuona non contro i fascisti di ieri e di oggi, ma contro chi nega che “la festa della Liberazione è tutt’altro che morta”. Gli ex partigiani pensionati raccolti per l’occasione a Marzabotto, se la prendono personalmente con il leader del Movimento5Stelle: secondo il Corriere della sera del 26 aprile (pag.15), Riccardo Lolli, 89 anni (quasi un coetaneo dunque di quel giovinotto di NATOlitano, che la Resistenza deve averla vissuta come un dramma personale, se si tien contro dei suoi precedenti nei giovani universitari fascisti), il “più vecchio partigiano della Brigata Stella Rossa”, che combatteva sull’Appennino bolognese intorno a Marzabotto, dichiara, contando sulla compiacenza che gli è dovuta per via dell’età non più… garibaldina, che le parole di Grillo “mi hanno fatto molto effetto, se c’è un mezzo morto quello è lui con i suoi che lo seguono. Grillo e i suoi devono capire che l’unica strada da seguire è quella della democrazia”. Di rincalzo, forse anche per gli effetti delle probabili abbondanti libagioni di lambrusco commercializzato dall’ANPI locale, un altro ex-partigiano della Stella Rossa, Franco Fontana, osserva, giusto per restare in argomento, che “la botte dà il vino che ha. Grillo non arriverà mai da nessuna parte perché i suoi sono solo voti di protesta. Per me, più che un pagliaccio è un dittatore…” (cfr. La Repubblica, edizione web di Bologna, 26 aprile).
Degne e scontate conclusioni, per i vispi vecchietti. I cui discorsi avranno fatto sicuramente gioire un noto antifascista militante della Brigata Lepre di A.O. come Bersani. Il quale, avendo militato da giovane in Avanguardia Operaia, sa cosa vuol dire trattare come meritano i fascisti.
Ma cosa ha veramente detto Grillo, a parte la banalità che il 25 aprile è morto se non altro perché (a nostro parere) è a dir poco un paradosso celebrare la vittoria su qualcuno che sta periodicamente al governo senza aver avuto bisogno di condannare e rinnegare il proprio passato?
Ecco alcune delle ragioni elencate da Grillo a sostegno della sua tesi.
Nella nomina a presidente del Consiglio di un membro del Bilderberg (Letta, ndr) il 25 aprile è morto. Nella grassa risata del piduista Berlusconi in Parlamento. Nell’informazione corrotta; nel tradimento della Costituzione; nei disoccupati, nelle fabbriche che chiudono, nei tagli alla Scuola e alla Sanità;  nelle ingerenze straniere; nella perdita della nostra sovranità monetaria, politica, territoriale; nei processi mai celebrati allo statista Berlusconi; nel milione e mezzo di giovani emigrati in questi anni per mancanza…
Alla fine di un elenco molto più lungo di quello che abbiamo trascritto, Grillo conclude: “Se i partigiani tornassero tra noi si metterebbero a piangere”.
Ecco, consentiteci di dissentire nettamente dal noto “fascista del web” (definizione data da Bersani a Grillo il 25 agosto 2012): se tornassero, i partigiani (quella naturalmente della tendenza rivoluzionaria sconfitta dai “partigiani costituzionalisti e democratici” i cui epigoni pare seguitino a fare strage di bottiglioni di lambrusco) non si metterebbero certo a piangere: si metterebbero di nuovo a sparare!

Non si erano ancora esaurite le polemiche sollevate dalla dichiarazione di Beppe Grillo che arrivava una notizia a dir poco illuminante dalla “rossa” Toscana. Riferiva della decisione del Comune di Pisa di intitolare una strada a Giuseppe Niccolai, “persona che con fatti e con parole, ha sempre manifestato e rivendicato il suo orientamento dichiaratamente fascista, prima e dopo la caduta del regime” (dal comunicato dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana).
Una raccomandazione: non riferite la notizia  a Riccardo Lolli e a Franco Fontana.
C’è infatti il rischio che riprendano a bere…

Eugenio Colombo

 

da ilbuio

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il laboratorio della guerra. Tracce per un’inchiesta sull’università dentro la «fabbrica della guerra» di Modena

Riprendiamo questo interessante lavoro d’inchiesta pubblicato originariamente da Kamo Modena sul rapporto tra università e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Più conflitti, meno conflitti di interesse

“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

STOP RIARMO “Se la guerra parte da qua, disarmiamola dalla città!”

Riprendiamo e pubblichiamo il documento uscito sul canale telegram del percorso @STOPRIARMO che a Torino ha organizzato una prima iniziativa qualche settimana fa. Il documento traccia un quadro composito del sistema guerra nei vari ambiti della produzione e della riproduzione sociale oltre a lanciare alcuni spunti rispetto a ipotesi di attivazione.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Robert Ferro – Dove va l’Europa? Crisi e riarmo nel cuore dell’Unione

Dal welfare al warfare, dall’automotive al carroarmato, dall’«Inno alla gioia» di Beethoven alla «Marcia imperiale» di Dart Fener. Nel cambio di tema che fa da sfondo all’Europa, l’imperialismo colpisce ancora. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Raffaele Sciortino – L’imperialismo nell’era Trump. Usa, Cina e le catene del caos globale

Che cos’è l’imperialismo oggi, nell’era di Trump? da Kamo Modena Non è una domanda scontata, né una mera speculazione teorica; al contrario, siamo convinti che sia un nodo fondamentale, tanto per chi vuole comprendere il mondo, quanto per chi mira a trasformarlo – partendo, ancora una volta, da dove si è, da dove si è […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Dal margine al centro: ripensare il/i Sud tra giustizia sociale e territoriale

Parlare del margine, per Jacques Derrida, significa, in realtà, parlare del centro.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I Costi Planetari dell’Intelligenza Artificiale

“Artificial Intelligence is neither artificial nor intelligent.” – Kate Crawford, Atlas of AI

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Mimmo Porcaro – L’Italia al fronte. Destre globali e conflitto sociale nell’era Trump

La tendenza alla guerra delle società capitalistiche è diventato un fatto innegabile, lo vediamo sempre più concretamente; ed è una dinamica che arriva a toccarci sempre più direttamente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Taser: due persone morte nel giro di 24 ore dopo essere state colpite dalle pistole elettriche

Un’altra persona è morta dopo essere stata colpita con il taser dai carabinieri: si tratta di un uomo di 47 anni di origini albanesi che è deceduto a Sant’Olcese, sulle alture di Genova, nella serata di domenica. 

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra nelle università

Assemblea nazionale universitaria, 13-14 settembre, Pisa

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Aggiornamenti su Alfredo Cospito e proposta contro il blocco della posta

Per rompere l’isolamento a cui l’anarchico Alfredo Cospito* è sottoposto tramite il blocco praticamente totale della corrispondenza, rilanciamo qui la chiamata a mandargli cartoline e lettere…

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Francia, 10 settembre: bloccare le periferie delle grandi città per fermare il Paese?

Dall’inizio di luglio, la data del 10 settembre e lo slogan «blocchiamo tutto» circolano massicciamente. Si formano gruppi, si organizzano assemblee, si discute sui modi migliori per impedire il piano di austerità di Bayrou.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Porti, ferrovie e nuove basi: così il governo Meloni sta militarizzando l’Italia

Il governo accelera sulle infrastrutture militari: nuovi porti, ferrovie e basi in tutta Italia, mentre cresce la protesta contro il traffico di armi

Immagine di copertina per il post
Formazione

Guerra alla guerra: come organizzarci nelle scuole?

Nei contesti che attraversiamo occorre ripartire dalla concretezza del rifiuto per sabotare e opporsi realmente alla ristrutturazione, definendo con l’esperienza pratiche di conflitto riproducibili per bloccare sul nascere la guerra.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

L’11 settembre No al summit della guerra a Roma!

È stato annunciato dal Sole 24 Ore il primo “Defence Summit”, appuntamento programmato dal giornale di Confindustria per l’11 settembre a Roma.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vicenza – Corteo 13 settembre: “No more bases”

Il corteo è stato organizzato in occasione dell'”Italia-America Friendship Festival” organizzato dall’amministrazione e dalla National Italian American Foundation (NIAF) in occasione dei per i 70 anni di presenza delle basi militari in città.