InfoAut
Immagine di copertina per il post

La resistibile ascesa del neofascismo in Italia e i suoi nemici

||||

Cosa ha portato all’attuale sdoganamento nel dibattito pubblico di linguaggi ed attori neofascisti? Uno sguardo all’indietro di medio periodo originariamente pubblicato per Infoautenglish.

***

Cosa sta accadendo in questo momento in Italia? La gente in Italia è diventata conservatrice – o direttamente fascista – sulla scia dei recenti episodi di attacchi e terrorismo xenofobo e di destra? Poco si può desumere sullo stato del paese dalle cronache e dai corrispondenti del mainstream, che nella maggior parte dei casi lo presentano attraverso le lenti della politica partitica, di élite corrotte, di un’economia stagnante e perfino bancarottiera e di crescenti problemi legati alle migrazioni.

Ma sarebbe un errore madornale attenersi a questa narrazione per capire il contesto della campagna elettorale e l’attuale revival antifascista.

Iniziamo con l’autonarrazione della politica rappresentativa, che sta divenendo sempre più una questione che interessa un segmento sempre più anziano, benestante e ristretto della popolazione – che ricopre il grosso dell’ “opinione pubblica” interpellata e rappresentata dai media mainstream e perfino sui social network.

Negli ultimi cinque anni in particolare, l’affiliazione ai partiti (ed ai sindacati confederali) si è ridotta considerevolmente; il finanziamento pubblico ai partiti è stato bandito, ridimensionando le loro ramificazioni territoriali indebitate e spianando la strada all’influenza di interessi e lobby private e perfino straniere; rispetto ad un’affluenza dell’80% nel 2006, si prevede che non più dei due terzi dei potenziali votanti si rechino alle urne (alcuni affermano che l’asticella potrebbe cadere perfino al di sotto del 50%) il 4 Marzo, e si prevede che fino al 70% dei giovani potrebbe non votare affatto.

Dopo aver chiarito questo contesto bisogna affrontare la narrazione soffocante che da un lato rappresenta un fascismo apparentemente ineluttabile che spunta dal nulla o grazie alle capacità dei propri leader e dall’altro lo rappresenta, al pari dell’antifascismo, come un’ideologia antiquata che alimenta una guerra tra bande. Per comprendere il ritorno del nazionalismo e del fascismo in Italia vanno tenuti in considerazione almeno tre cambi di paradigma.

Il primo è la crisi del debito sovrano nel sud Europa del 2010-2011. Nella sua scia, la posizione inflessibile e predatoria delle burocrazie dell’UE (ultimamente confermata durante l’Oxi greco), approfittando dell’ingordigia e del clientelismo dei politicanti nazionali, ha alienato alcune parti della borghesia nazionale. Queste ultime – in particolare alcune i cui interessi sono stati colpiti dalle sanzioni contro la Russia per la crisi di Crimea del 2014 – hanno iniziato a volgere le spalle all’atlantismo e all’europeismo neoliberale; uno sviluppo con cui fa il pari la riorganizzazione del partito xenofobo della Lega Nord (allora un’entità federalista e regionalista) su basi lepeniste e nazionaliste sotto il proprio nuovo segretario Matteo Salvini.

Il secondo è l’impatto delle migrazioni post-primavere arabe che, sebbene meno considerevoli di stati come il Libano e la Turchia, hanno messo alla prova la tenuta di molteplici piani dello stato italiano – welfare e sistemi redistributivi, identità nazionale, relazioni con l’UE – influenzando conseguentemente il dibattito politico. Nonostante le operazioni NATO in Libia, le responsabilità del complesso militare e di cybersicurezza locale nel perpetuare oppressione, crisi e instabilità in parti dell’Africa e del Medio Oriente; della complicità col regime dell’AKP di Erdogan; e della cooperazione trasversale tra partiti ed organizzazioni criminali nello sfruttamento dell’accoglienza e della manodopera migrante (specialmente nel fiorente settore della logistica), pochi sono stati capaci di rendersi conto della connessione tra guerra, migrazione ed austerità – ed ancora meno ad opporvisi.

L’ultimo è la mutazione compiuta del Partito Democratico (PD) in un’entità neoliberale, securitaria ed autoritaria.

Specialmente dal 2014 in poi, quando il segretario PD Matteo Renzi ha deposto il precedente governo Letta in un golpe di palazzo, che è emersa una responsabilità storica di questa organizzazione nel riammettere l’estrema destra nella politica mainstream. Dopo che i suoi predecessori per la prima volta in 50 anni hanno permesso una memoria condivisa con i fascisti della Seconda Guerra Mondiale ed hanno introdotto posizioni di “legge ed ordine” e di discriminazione nel tentativo di connetterle ad un’identità “di sinistra”, la più recente leadership di Renzi ha effettuato una duplice operazione.

Da un lato, i movimenti più forti in Italia (sul diritto all’abitare, nel mondo della formazione, con i comitati territoriali, dei lavoratori della logistica) sono stati attaccati sia con una legislazione mirata che tramite operazioni di “sicurezza” quasi terroriste. L’uso di celere, idranti, lacrimogeni ed altri mezzi di controllo delle masse è cresciuta esponenzialmente durante il governo del PD, assieme ad altre forme di guerra mediatica e psicologica antisociale. Ad esempio, il cantiere TAV dell’alta velocità in Val Susa è stato militarizzato e dichiarato “sito di interesse nazionale” per contenere e disciplinare i suoi oppositori dal basso; mentre gli sfratti delle occupazioni abitative a Bologna e Roma (e dei malati, degli anziani e dei bambini che vi abitavano), rinforzati da fino a 40 camionette di polizia e pompieri alla volta hanno portato gli attivisti a concludere che “Il PD fa quello che la Lega si limita a sognare di fare”.

Dopo la sconfitta al referendum costituzionale del 2016 e le seguenti dimissioni di Renzi (e dopo la creazione del governo Gentiloni, un tentativo da parte di elite dello stato di blindare ulteriormente neoliberalismo e securitarismo) questo approccio è stato portato avanti ed approfondito dal nuovo ministro dell’interno Marco Minniti. Da ex-sottosegretario alla presidenza del consiglio nel governo D’Alema – storicamente responsabile della mancata concessione di asilo politico al leader curdo Abdullah Ocalan nel 1999, il che portò al successivo arresto di quest’ultimo in Kenya – ha fatto carriera tramite una serie di incarichi di governo e partito concernenti la polizia, i servizi segreti e le agenzie NATO. Da aspirante Gustav Noske, ha dato corso ad una serie di atroci atti contro le classi più povere ed i movimenti: dall’eponimo decreto Minniti-Orlando, che aumenta i poteri di polizia introducendo DASPO urbani o da particolari aree urbane per categorie arbitrarie di persone ed attivisti, alla promozione dell’ex-torturatore del G8 di Genova Caldarozzi ad un’agenzia antimafia; dall’istituzione di campi di concentramento in Libia per fermare l’afflusso di migranti e le enormi retate sul suolo nazionale (quella alla Stazione Centrale di Milano lo scorso anno ha riecheggiato la famigerata operazione Zeus Xenios ad Atene nel 2013) al (fallimentare) divieto contro le manifestazioni spontanee antifasciste a Macerata in risposta all’attentato terroristico lì avvenuto ai primi di febbraio. Quest’impostazione è stata strumentale per difendere un “antifascismo istituzionale” dall’approccio non-conflittuale, memorialistico ed ingenuamente tollerante – permettendo ai fascisti di strada di organizzarsi e finanziarsi in barba alla disposizione costituzionale che glielo proibisce.

Dall’altro lato, anziché concentrarsi in una battaglia perdente contro il crescente Movimento Cinque Stelle populista, Renzi ed i media mainstream attorno a lui hanno incensato Salvini (oltre ad altri partiti fascisti) come il proprio conveniente avversario «impresentabile» ed «utile idiota»: che mai avrebbe potuto vincere effettivamente la propria battaglia nazionalista e retrograda contro la “rispettabile” elite neoliberale, europeista e progressista. Tuttavia, ciò ha permesso all’estrema destra di portare legittimamente nel mainstream la propria narrazione, la propria prospettiva e le proprie proposte irricevibili. In parallelo all’avanzata di rappresentazioni patinate di fascisti ed organizzazioni criminali nelle serie TV e nelle riviste di costume, le autorità hanno permesso in misura sempre maggiore “simboliche” commemorazioni pubbliche del passato fascista: persino al criminale di guerra nazista Erich Priebke è stato tributato un funerale pubblico, ed i resti del defunto re Vittorio Emanuele III – che sostenne Mussolini – sono tornati in patria.

Qual’è, dunque, il risultato di questi processi? Dopo aver anche alienato la propria base più di sinistra, tagliando welfare e servizi e privando di legittimità i propri referenti nei sindacati e nella società civile (nell’azzardo di espandersi a destra e trasformarsi in un partito pigliatutto “naturale” di governo) le imminenti elezioni potrebbero essere l’ultimo atto di un graduale processo di PASOKizzazione del PD – e portare al suo tracollo definitivo, o costringerlo ad una coalizione con il proprio ex-avversario Berlusconi. Ma l’eredità peggiore degli ultimi cinque anni di governi tecnici e del PD (a cui si aggiungono altri fattori esogeni come il fallimento di Syriza e Podemos davanti alla force majeure delle politiche dell’UE) è l’egemonia istituzionale trasversale dell’ideologia della the “ Preferenza Nazionale”. Quest’ultima, sviluppata nella Francia degli anni ‘80 dagli ideologhi di estrema destra del Front National, ruota attorno ad un etnocentrismo e nazionalismo paternalista e “di buon senso” curvato sul “risolvere prima i nostri problemi” e dare precedenza ai nativi a welfare e servizi, in barba allo stato di necessità di ciascuno. In tal modo, questo discorso ostacola la solidarietà tra gli autoctoni e gli stranieri in diverse lotte e movimenti, e crea un “nemico interno” fittizio, in un processo simile a quello esperito dall’Europa negli anni ‘30. Il discorso della preferenza nazionale, ora adottato da tutti i partiti nell’attuale parlamento, dovrà essere il primo obiettivo di una rinnovata strategia antifa postelettorale e di lungo periodo; che dovrà necessariamente integrare il rifiuto e la preclusione di sviluppi autoritari e securitari con una rinnovata presenza in lotte e territori sempre più meticci.

 

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

antifafascismo

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

TRUMP II: La guerra commerciale si fa globale. 

Riprendiamo e traduciamo il contribuito che i compagni di Chuang hanno dato al neonato progetto editoriale “Heatwave”.  Buona lettura. In questo primo contributo al nuovo progetto Heatwave, rispondiamo alle domande di questo collettivo sull’impatto globale delle ultime ondate di dazi americani. La panoramica completa di questa inchiesta può essere letta sul loro sito web, insieme […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

“I padroni del mondo:come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia”

Venerdì 6 giugno presso il CSOA Askatasuna alle ore 19.30 si terrà insieme all’autore Alessandro Volpi la presentazione del libro “I padroni del mondo: come i fondi finanziari stanno distruggendo il mercato e la democrazia” (Laterza, 2024).  D’accordo con l’autore pubblichiamo l’introduzione del libro. Mappe. Esiste un legame evidente fra l’idea che serva una continua […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il posto di Hamas (e di chi chi seguirà o precede) in Palestina

Qualche precisazione sul ruolo del movimento, all’interno di una più ampia cornice di lotta anticoloniale di Lorenzo Forlani, da lorenzoforlani.substack.com Mi sembra sia arrivato il momento, o forse non ha mai smesso di esserlo. Vogliamo parlare di Hamas? E parliamo di Hamas, una volta per tutte, tentando di scrollarci di dosso paranoie, tensioni mai sopite, […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Note preliminari sul «sistema degli Stati»

È generalmente noto che Karl Marx, nel piano del Capitale, prevedesse una sezione dedicata allo Stato – sezione di cui non scrisse nemmeno una bozza.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’uso dei reati associativi per contrastare il conflitto sociale: il processo contro il CSOA Askatasuna (1° parte)

Il processo contro 28 militanti del centro sociale Askatasuna e del movimento No Tav, conclusosi il 31 marzo scorso, costituisce il tassello principale di un’articolata strategia volta a contrastare il conflitto sociale a Torino e in Val di Susa

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Russia: i segreti della resilienza economica

Abbiamo tradotto il testo di Mylène Gaulard, docente di economia presso Università Pierre Mendes France – Grenoble 2, apparso originariamente su Hors-serie in quanto intende mettere a nudo l’enorme distanza tra la narrazione dominante occidentale (e principalmente europea) sul conflitto in Ucraina e la realtà materiale dei rapporti di forza economici e geopolitici che si stanno ridefinendo su scala globale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump 2.0: una svolta epocale?

Un confronto sulla percezione che sulle due sponde dell’Atlantico si ha della crisi in corso è importante, ma deve scontare uno choc cognitivo dovuto alla difficoltà di mettere a fuoco una svolta forse epocale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Blackout: è il liberismo bellezza!

Riprendiamo dal sito SinistrainRete questo contributo che ci sembra interessante per arricchire il dibattito a riguardo del recente blackout iberico. I nodi sollevati dall’articolo ci interessano e rimandando a ragionamenti complessivi sulla fase e la crisi energetica, che animano il nostro sito in questi ultimi tempi. Sembra interessante e da approfondire, il ruolo dei mercati finanziari nella gestione delle reti energetiche nazionali e come questo si intersechi con l’utilizzo di fonti rinnovabili, fossili e nucleari.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

György Lukács, Emilio Quadrelli e Lenin: tre eretici dell’ortodossia marxista

György Lukács, Lenin, con un saggio introduttivo di Emilio Quadrelli e una lezione di Mario Tronti, DeriveApprodi, Bologna 2025 di Sandro Moiso, da Carmilla La recente ripubblicazione da parte di DeriveApprodi del testo su Lenin di György Lukács (1885-1971), accompagnato da una corposa introduzione di Emilio Quadrelli (1956-2024) oltre che da un’appendice contenente una lezione di […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“Remigration Summit”: mobilitazioni antifasciste a Milano (e non solo) contro la presenza di mezza nazisteria europea in Lombardia

E’ la Lega la sponda trovata dai neonazisti europei, (auto)convocati sabato 17 maggio in Lombardia per il cosiddetto “Remigration Summit”, il conclave della nazisteria continentale per “remigrare” – ossia  deportare – tutti i migranti che vivono in Europa. SABATO 17 MAGGIO – Al via oggi, al teatro comunale di via Teatro, 5 a Gallarate, cittadina del Varesotto […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

CORTEO FREE ALL ANTIFAS

1 MARZO, ORE 15, PIAZZA MISSORI MILANO L’estrema destra avanza come esercito di fanteria dell’imperialsimo, noi ci facciamo trovare nelle strade. Sabato 1 marzo attraverseremo le strade di Milano, in solidarietà a Gino e a tutti gli/le antifa.Fuori Gino dalle galere francesi, fuori Maja dalle prigioni di Orban. Fuori gli/le antifa dalle carceri tedesche.Scendiamo in […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Gino Libero! Free All Antifas

Abbiamo appreso che questa settimana il nostro amico e compagno Gino è stato arrestato in Francia, a Parigi, con un mandato d´arresto europeo.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Bologna: migliaia di antifascisti/e in piazza contro Casapound e la Rete dei Patrioti

AGGIORNAMENTO LUNEDì 11 POMERIGGIO – Una ricostruzione delle manifestazioni di sabato 10 novembre, le valutazioni politiche e le mobilitazioni in programma per questa ultima settimana di campagna elettorale in Emilia Romagna, dove domenica 17 e lunedì 18 novembre si voterà per rinnovare Presidente e Consiglio regionale, con Federico della redazione emiliano-romagnola di Radio Onda d’Urto. Ascolta o […]

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Un fronte più salutare che popolare.

Traduciamo un commento da parte del collettivo francese Cerveaux Non Disponible rispetto alle elezioni per dare un quadro il più possibile composito di quali siano gli animi nei movimenti francesi a seguito della decisione di Macron.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Ilaria Salis: un voto che (per una volta) serve

Se la campagna per la sua liberazione passa attraverso le urne andremo a cercare dove diavolo è finita la tessera elettorale e faremo la nostra parte.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Milano: fascisti imbrattano la facciata del COA T28. Domenica 17 settembre iniziativa antifascista in Via dei Transiti

Nella notte tra sabato 9 e domenica 10 settembre alcuni fascisti hanno imbrattato la facciata del Centro Occupato Autogestito T28 di via dei Transiti a Milano.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Germania: cariche e scontri a Lipsia nel corso di una manifestazione antifascista

Citta militarizzata e corteo vietato a Lipsia in occasione di una chiamata antifascista convocata dopo la condanna a Lina a 5 anni e tre mesi implicata nel processo Antifa Ost.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

In qualche modo, da qualche parte. Antifa a Budapest

Lo scorso 11 febbraio una compagna italiana e un compagno tedesco  sono stati arrestati in Ungheria. Da allora si trovano nel carcere di Budapest in condizioni piuttosto difficili e con scarsissimi contatti con familiari e avvocati.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Reconquest a Marsiglia: la polizia reprime una manifestazione antifascista e difende l’estrema destra

Durante una manifestazione contro l’apertura di una sede di Reconquest a Marsiglia, almeno una persona è stata aggredita e tre persone arrestate dalla polizia.