InfoAut
Immagine di copertina per il post

La strage di Bologna del 1980 e l’infondatezza della pista palestinese


Condivido con piacere [anche noi!_ndr.] questo pezzo di Sandro Padula, ex militante delle Brigate Rosse e attualmente in regime di semilibertà.
Sono parole doverose le sue, sia per la gravità e l’infondatezza di questa nuova delirante tesi accusatoria sulla strage di Bologna,
sia come risposta all’articolo di Andrea Colombo uscito il 2 settembre su “Gli Altri”, settimanale diretto da Piero Sansonetti: un articolo vergognoso, al quale non si può non dare una risposta.

 

La strage di Bologna del 1980 e l’infondatezza della pista palestinese.
di Sandro Padula

Verso la metà di agosto, quando si è saputo che due cittadini tedeschi, Thomas Kram e Christa Frohlich, erano stati iscritti sul registro degli indagati per la strage di Bologna del 1980, alcuni vecchi depistatori si sono ubriacati a suon di champagne e, fra un bicchiere e l’altro, non hanno potuto far altro che scambiare lucciole per lanterne.
Dopo un lungo periodo di raccolta di informazioni sui due tedeschi in relazione alla pista palestinese,la Procuradi Bologna doveva iscriverli nel registro degli indagati come condizione preliminare per poter decidere, cosa che avverrà in futuro, se riscrivere o meno la vicenda del più grave crimine politico compiuto durantela Prima Repubblica.

Per questo motivo, a differenza di quanto ritiene Andrea Colombo sul settimanale “Gli Altri” del 2 settembre, non è affatto vero che “l’indagine su Thomas Kram e Christa Frohlich” renderebbe “più fragile la sentenza contro i Nar”. Se furono deboli le prove d’accusa contro i neofascisti dei Nar (e indiscutibili, preziosissime e fondamentali le prove contro i ben più pericolosi e criminali depistatori di Stato interni al Sismi), quelle contro i due tedeschi sono del tutto inesistenti.
L’iscrizione di questi ultimi sul registro degli indagati non significa di per sé chela Procuradi Bologna possieda qualcosa in più rispetto alle ipotesi fatte in questi anni sulla pista palestinese e di “sufficiente per avviare ufficialmente l’indagine”. Lo stesso Andrea Colombo sa benissimo che la pista palestinese “non è solida come hanno cercato di spacciarla i commissari di centrodestra della Mitrokhin”. Auspica, di conseguenza, che le indagini abbiano “qualcosina in più”, ad esempio a proposito di un incontro che sarebbe avvenuto nell’ottobre 1980, aBudapest, fra Carlos e i due tedeschi, ma così facendo si rivela più maldestro di quei commissari. Quella eventuale riunione non rende affatto “più corposa” la pista palestinese rispetto ad una strage di Bologna avvenuta …. due mesi prima!

Colombo non è nuovo a queste confusioni sui tempi.
Alcuni anni fa scrisse un libro in cui ipotizzava che la strage del 2 agosto 1980 sarebbe stata organizzata per far uscire subito di galera il palestinese Saleh, arrestato a Ortona nel 1979 mentre stava trasportando un missile. Colombo pensava che Saleh fosse uscito di prigione poco tempo dopo l’eccidio. Adesso, sapendo che quella sua ipotesi era del tutto falsa, cambia versione. Secondo il suo attuale approccio, la strage del 2 agosto 1980 sarebbe stata organizzata da un gruppo collegato al Fplp diretto dal dottor George Habbash e avallata da quest’ultimo allo scopo di vendicare l’arresto di Saleh. Ma pure questo movente non regge.

Il piduista e faccendiere del Sismi Francesco Pazienza, condannato con sentenza definita per depistaggi sulla strage di Bologna, in una intervista pubblicata sul quotidianoLa Repubblicadel 30 gennaio 2009 dichiarò che durante la campagna presidenziale statunitense del 1980 aveva contribuito alla vittoria di Reagan (insediatosi alla Casa Bianca il 20 gennaio 1981) perché diede ai reaganiani l’informazione secondo cui il fratello del presidente in carica Jimmy Carter aveva dei buoni rapporti con George Habbash.

In altre parole, traducendo il significato implicito delle parole di Pazienza, nell’agosto del 1980 George Habbash non era per nulla interessato a far compiere o ad avallare degli attentati in Italia perché, oltre a ai tradizionali rapporti diplomatici  con il nostro paese, aveva delle buone relazioni tattiche con gli Usa di Carter.
Su questo punto non insiste neppure il deputato di Fli Enzo Raisi, cioè l’ex commissario di centrodestra della Mitrokhin che alcuni anni or sono depositò nella Procura di Bologna i documenti che stanno all’origine dell’attuale iscrizione dei due tedeschi sul registro degli indagati.

Raisi ritiene che per dimostrare la validità della pista palestinese bisognerebbe puntare solo ed esclusivamente sull’ipotesi dello “scoppio accidentale”: “loro stavano trasportando l’esplosivo, come facevano sempre, che scoppiò per caso” (intervista a Raisi del 20 agosto pubblicata su “Il Resto del Carlino”). L’unica spiegazione rimasta alla pista palestinese sarebbe quindi quella relativa allo scoppio accidentale. Questa ipotesi, d’altra parte, risulta antitetica rispetto ad ogni minima valutazione di carattere tecnico-scientifico. Vediamo perché.

La strage di Bologna del 2 agosto 1980 fu causata dalla deflagrazione di una valigia piena di circa20 chilogrammidi “Compound B”, un esplosivo di fabbricazione militare, per altro in dotazione ad istituzioni comela NATO, che non scoppia da solo o per un “incidente”.
Il “Compound B” ha bisogno di un innesco per poter scoppiare, cioè di un qualche tipo di marchingegno meccanico o elettronico per la detonazione, e di qualcuno che lo abbia inserito preventivamente. Infine, tanto per dimostrare la totale infondatezza della pista palestinese rispetto alla strage di Bologna, è necessario ricordare che nella storia della Prima Repubblica l’uso criminale del “Compound B” ha sempre avuto una precisa matrice politica reazionaria.

Come si è saputo alla fine del 1995 grazie ad una perizia ordinata dalla Procura di Pavia, il “Compound B” fu l’esplosivo che, collegato in precedenza ad un congegno meccanico da alcuni esperti dei servizi segreti militari italiani, il 27 ottobre 1962 uccise il dirigente dell’Eni Enrico Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista William Mc Hale.

In sintesi: l’arma, il movente e la matrice politica della strage di Bologna non hanno letteralmente nulla a che fare con i palestinesi.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Bolognastrage di Bologna

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il Segretario di tutte le guerre

a visione che Hegseth porta dentro l’amministrazione Trump è quella di un’America che può tornare «grande» solo riconoscendo la guerra come sua condizione naturale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il significato dell’ascesa cinese

Riprendiamo e traduciamo da marxist.com questa interessante analisi di Kenny Wallace sul significato dell’ascesa cinese.  Buona lettura! Questa nazione, che appena due decenni fa era ancora immersa nel sottosviluppo, è oggi impegnata in una titanica rivalità con gli Stati Uniti, nella quale riesce a mantenere la propria posizione. Nel frattempo, l’imperialismo americano, di gran lunga […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Trump all’attacco dell’America Latina con la scusa della “guerra alla droga”

La tensione nei Caraibi ed in America Latina si fa sempre più alta. Alcune note per comprendere quanto sta succedendo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gaza, un futuro di controllo della AI che ci riguarda

Se andiamo a leggere i piani di controllo dell’ordine pubblico prefigurati per la nuova amministrazione di Gaza, vediamo come questi convergano sulla previsione di un modello di sicurezza basato sull’integrazione di Intelligenza Artificiale (IA), robotica avanzata e sorveglianza aerea.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Un opuscolo su riarmo, genocidio e logistica della guerra

Ripubblichiamo un opuscolo realizzato dall’assemblea cittadina torinese STOP RIARMO.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Colonialismo accelerato: un piano contro la Palestina

Qual è la logica del piano Trump su Gaza? La costruzione di spazio meticolosamente controllato e depoliticizzato, cioè pacificato, per la circolazione, il consumo e la produzione del capitale.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: corteo “Show Israel Red Card” contro la partita della vergogna tra Virtus e Maccabi Tel Aviv

Ieri, venerdì 21 novembre, corteo a Bologna contro la partita della vergogna, quella di basket tra Virtus e Maccabi Tel Aviv prevista alle 20.30 al PalaDozza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bologna: “Show Israel the Red Card”. Il 21 novembre la manifestazione contro la partita di basket Virtus-Maccabi Tel Aviv

Venerdì 21 novembre a Bologna è prevista la partita di basket di Eurolega tra Virtus e Maccabi Tel Aviv, la cui curva è nota per le sue idee suprematiste e razziste.

Immagine di copertina per il post
Formazione

Mobilitazione studentesca in decine di città contro il riarmo per scuola e formazione

Contro l’escalation bellica, per la Palestina e non solo, ieri, venerdì, è stato sciopero studentesco in decine di città italiane

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Difendere i padroni. Un commento sulla norma affitti brevi, l’organizzazione delle lotte e l’inasprirsi dei conflitti abitativi a Bologna

Due dirette sulla questione abitativa in Italia, tra le mistificazioni del dibattito pubblico sugli affitti brevi e l’inasprimento del conflitto sulla casa a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Bologna: sfratto violento con cariche di polizia per fare spazio ad un B&B di lusso

Violento sfratto in via Michelino 41, Bologna, dove due famiglie con bambini piccoli sono state cacciate di casa a suon di manganelli da parte delle forze di polizia.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla

Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”.

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Bologna: cariche della polizia contro il picchetto antisfratto a difesa di una famiglia con minori

Manganellate di polizia contro attiviste e attivisti di Plat – Piattaforma di intervento sociale, stamane in occasione di un picchetto antisfratto in via Cherubini a Bologna.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Pensare l’Europa oggi: spazi e soggetti delle lotte in tempo di guerra

Come agiamo dentro questo quadro e che cosa vuol dire opporsi alla guerra e al riarmo in questa situazione?

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

«Denunciateci tutti». I metalmeccanici sfidano il decreto sicurezza

A Bologna al corteo dei metalmeccanici i lavoratori bloccano la tangenziale violando il dl Sicurezza. In diecimila rischiano la denuncia

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

Bologna: migliaia di antifascisti/e in piazza contro Casapound e la Rete dei Patrioti

AGGIORNAMENTO LUNEDì 11 POMERIGGIO – Una ricostruzione delle manifestazioni di sabato 10 novembre, le valutazioni politiche e le mobilitazioni in programma per questa ultima settimana di campagna elettorale in Emilia Romagna, dove domenica 17 e lunedì 18 novembre si voterà per rinnovare Presidente e Consiglio regionale, con Federico della redazione emiliano-romagnola di Radio Onda d’Urto. Ascolta o […]