InfoAut
Immagine di copertina per il post

Marx ad Algeri

“Qual è la legge ultima dell’essere?”

“La lotta!”

(Risposta di Marx a John Swinton)

Un bel testo il libro di Marcello Musto “L’ultimo Marx” (Donzelli Editore, 2016), che intreccia un piano biografico con uno più strettamente politico di quelli che furono gli ultimi anni di vita del Moro di Treviri. In questi ultimi anni gli studi di Marx furono diretti principalmente all’antropologia e alla storia, ma anche al colonialismo inglese e alle questioni legate allo sviluppo capitalistico fuori dall’Europa occidentale. Un testo che fin da subito mette in evidenza la rottura marxiana con il determinismo storico, o meglio, con quelle “teorie del Progresso” egemoni nell’Ottocento, che postulavano che il corso degli eventi segua un percorso già dato, cosa che contribuì non poco a produrre una passività fatalistica in alcuni pezzi del movimento operaio.

Ad esempio alla domanda di Vera Zasulič se la comune rurale russa (obščina) era destinata a seguire lo stesso esito di realtà simili esistite in Europa nei secoli precedenti, dove era avvenuta la transizione dalla società basata sulla proprietà comune alla società basata sulla proprietà privata, la risposta di Marx fu “assolutamente no”. Ovviamente qui la questione era molto più grande della comune rurale russa, e aveva a che fare con il fatto che interi paesi come la Russia (ma per estensione anche l’India o la Cina) dovessero seguire pedissequamente quelle che erano state le tappe dello sviluppo dell’Europa occidentale nel passaggio dal feudalesimo al capitalismo: anche a questa domanda Marx rispose negando il determinismo di questo passaggio, dicendo che “eventi di un’analogia sorprendente ma verificatosi in ambienti storici diversi producono risultati del tutto disparati”, e che dunque la Russia poteva prendere oppure no la direzione di una nazione capitalistica sul modello delle nazioni dell’Europa occidentale.

Dunque l’ultimo Marx prese a considerare la possibilità che le comuni russe avrebbero potuto essere rivoluzionate non dal capitalismo ma dal socialismo, aggiungendo che “se la rivoluzione sopraggiungerà al momento opportuno e se concentrerà tutte le sue forze per garantire il libero sviluppo della comune rurale russa, quest’ultima presto si svilupperà come elemento rigeneratore della società russa e come elemento di superiorità sui paesi asserviti dal regime capitalista”. Traducendo:non è l’obščina in sé ad avere i germi di cosa diventerà, ma è il contesto sociale (la rivoluzione) che potrà dare una spinta in una direzione oppure in un’altra.

Molto interessanti sono anche i suoi ragionamenti sul colonialismo, in particolare su quello inglese, che secondo una visione escatologica e deterministica della storia avrebbe dovuto avere sì da un lato una forza distruttrice, ma dall’altro sempre anche una forza “rigeneratrice” nel trasportare quella nazione all’interno del capitalismo globale; anche qui Marx ci dice che ad esempio la distruzione inglese dell’agricoltura indiana fu soltanto una pura distruzione senza generare alcunché, anzi raddoppiando il numero e l’intensità delle carestie.

Dunque Marx criticando il populista russo Mikhailovsky dice che “egli vuole trasformare a ogni costo il suo schizzo storico della genesi del capitalismo nell’Europa occidentale in una teoria storico-filosofica del percorso universale fatalmente imposto tutti i popoli, indipendentemente dalle circostanze storiche in cui si trovano posti”. Infatti Marx sostiene che “ciò che si dovrà fare in un particolare momento del futuro dipenderà in tutto e per tutto dalle reali condizioni storiche in cui si dovrà agire”, allontanandosi già in vita da quanti avevano letto principalmente Il capitale, ma anche le sue altre opere di critica dell’economia politica, come uno studio che avesse trovato delle leggi universali per la storia. Una esemplificazione storica di ciò, prosegue il Moro, si può vedere nei contadini dell’antica Roma che dopo la loro separazione dei mezzi di produzione non divennero lavoratori salariati ma un “plebaglia nullafacente”, nello sviluppo di un nuovo modello di produzione schiavista e non capitalista.

Questo lavoro sugli ultimi anni di Marx mette ancora più in luce quella che è la questione del suo metodo d’analisi, ovvero dell’astrazione determinata, che parte dal reale, astrae e ritorna al reale, senza alcun elemento di una possibile ontologia a-temporale, ma lasciando da parte qualunque visione fatalistica e quindi lasciando lo spazio alle soggettività organizzate per rivoluzionare e cambiare il corso della storia, anche usando l’astrazione filosofica messa al servizio della lotta di classe.

da: commoware.org

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.