Reddito di cittadinanza e nuove prospettive di lotta
Introduzione al tavolo REDDITO, RIPRODUZIONE E WELFARE all’interno della 2 giorni TRACCE. Territorio – Autonomie – Conflitti che si svolgerà a Cosenza il 13 e 14 aprile 2019
L’introduzione del reddito di cittadinanza rappresenta un fatto politico. Una novità che svela una grande contraddizione sia in seno alle forze capitalistiche sia per chi è a caccia di reddito. La corda tesa tra l’ingiunzione a pagare e il restare a galla si è sfibrata, consumata. La strategia dell’indebitamento per sostenere i costi della riproduzione come classe subalterna è collassata davanti alla crisi. L’ingiunzione a pagare si è approssimata a un punto di rottura rivelando la tensione tra la diminuzione dei salari, la difficoltà da parte padronale di attivare nuovi cicli di valorizzazione e la necessità sistemica di innovare e macchinizzare il lavoro produttivo.
Cos’è allora produttivo in questa società? Come riattrezzare un nuovo mercato su chi non poteva più pagare, lavorare, stare a questo mondo alle sue condizioni ufficiali? Il reddito di cittadinanza dona un nuovo valore alle attività quotidiane necessarie a sfangarla. Se dunque questa nuova misura rappresenta una strategia di uscita a queste contraddizioni capitalistiche, per la nostra parte la stessa misura apre a un campo potenziale di conflitto su come, quanto, cosa consumare e a quale prezzo.
La domanda di reddito riaggrega bisogni, ambizioni, informazioni di coloro i quali erano i falliti del neoliberismo, i furbetti, i bamboccioni, gli scrocconi e che ora diventano il nuovo capitale umano su cui sviluppare l’accumulazione capitalistica. Il reddito di cittadinanza, solo in teoria, mira a liberare spazi e tempi, ma, in realtà, ripropone, neanche poi tanto velatamente, la logica dello sfruttamento e della precarietà. Ad esempio, specialmente al Sud, in moltissimi saranno costretti a sobbarcarsi lavori a centinaia di km da casa. La fiducia tributata dalle regioni meridionali al M5S, sul banco di prova elettorale, non ha sancito una vittoria politica dei pentastellati, in quanto frutto, essenzialmente, del sentimento anti-casta che, come sappiamo, domina soprattutto nelle zone dove la malapolitica e la corruzione l’hanno sempre fatta da padrone. Serve intercettare questo disagio per giocarlo a vantaggio di una lotta per un reddito universale.
Cosa significa dunque non essere ostaggio di questo dispositivo ma ribaltarlo per guadagnare una forza?
Quali sono i meccanismi che pure dentro una nuova promessa occultano in realtà la riproduzione di un’ineguaglianza strutturale e un nuovo progetto di predazione, nuovi furti, nuove ingiustizie?
Quali sono le ipotesi e gli strumenti da approntare per sviluppare una prospettiva di lotta all’interno di questo nuovo grande impiego di massa?
Quali nuovi campi si aprono sul terreno del diritto a non pagare con l’introduzione delle misure di sostegno all’affitto che comunque garantiscono la rendita e impongono di pagare troppo per avere un tetto sulla testa?
Sul terreno della lotta per il diritto all’abitare quale ricaduta avrà in termini di aggregazione e quindi di disponibilità alla riappropriazione?
Come realtà che in questi anni hanno animato il percorso sul diritto all’abitare, riusciamo a ricalibrare un processo di lotta sul tema della casa, considerate le nuove misure di workfare e tenendo presente la questione della composizione che ha animato questo percorso?
Gli sportelli sul diritto all’abitare possono diventare uno strumento ampio di risposta alle nuove esigenze che arrivano dalla svariata composizione che attraversa le nostre città?
Ci vorremmo porre queste e altre domande per costruire una discussione che affronti nel merito le istanze che ogni giorno rintracciamo sui nostri territori e nei nostri percorsi di lotta.
14 APRILE Ore 10 Cinema Italia “A.Tieri” Piazza G.Amendola, Cosenza
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