InfoAut

Relazioni meeting “Contropotere nella crisi”

Relazioni del meeting “Contropotere nella crisi” tenuto a Bologna il 13 – 14 Ottobre.

“Presentiamo gli abstract e le trascrizioni, appena aggiustate e sintetizzate, delle relazioni discusse durante il meeting. Abbiamo scelto di mantenere questa forma perché ci sembra che restituisca meglio i nodi politici a cui si rimanda. Ci sembrava anche il modo migliore per restituire il tono di riflessioni fatte in contesto collettivo.”


Movimenti trans-nazionali nella crisi capitalistica. La provincializzazione dell’euro-crisi nella geopolitica antagonista, tra insurrezioni e prime istituzioni autonome. A cura di Laboratorio Crash!

 

Il declino dello smart /soft power della Casa Bianca: quando a crollare è l’ideologia liberale della rete. A cura di Info free flow

 

NO! senza mediazioni. Resistenze e contrattacchi sociali alle politiche di austerità del governo dei tecnici. A cura di Csoa Askatasuna

 

La condizione precaria nell’Italia della crisi. Attualità militante della conricerca e pratiche di riappropriazione. A cura di Csoa Newroz

 

La dismissione neoliberista della formazione, dei saperi e dell’arte come spazio di organizzazione e lotta nella metropoli in Italia. A cura di Assemblea Autonoma Palermitana

 

Terremoto nella crisi: limiti e contraddizioni della gestione statale, ed esperienze di autorganizzazione e autogestione. A cura di Sao Guernica

 

Documento di presentazione del meeting:

La crisi avanza nei territori globali presentando uno scenario concreto in cui la ripartizione capitalistica del potere nel “nuovo ordine multipolare” in termini di produzione, profitti e rendite non trova ancora una soluzione. All’impossibilità e all’indisponibilità di pensare e praticare un New Deal da parte delle élites capitalistiche, corrisponde la violenta distruzione di quanto resta in Europa del Welfare State della classe operaia industriale e un attacco radicale alla riproduzione sociale. Una tendenza distruttiva che si accompagna a strategie di governo globali quanto mai deboli ed esposte al crollo, come mostra il fallimento del soft power obamiano e la recente crisi delle transizioni democratiche in alcuni paesi arabi.

 

Nella Fortezza Europa la crescita promessa dalle élites non ha all’orizzonte nessun keynesismo sociale, al contrario si realizza nelle forme brutali di sviluppo neoliberista, utilizzando il ricatto del default imposto dall’alto e dell’uscita dall’Euro dei Pigs come sistema di governance finanziaria, mediale, morale e non in ultimo politica. In questo quadro il “chi paga?” è immediato terreno di scontro tra le parti sociali e misura della capacità del conflitto di farsi antagonismo sociale. Dove la misura sembra raggiungere quote consistenti, ad affacciarsi c’è anche l’ipotesi nazional-popolare e nazional-socialista (nelle sue versioni più liquide o solide a seconda dei casi) a controbilanciare nella direzione degli interessi capitalistici i rapporti di forza esistenti.

 

Nella profonda destabilizzazione del sistema dei partiti italiano, il Governo dei Tecnici, le parti politiche e sindacali della coesione sociale continuano ad inseguire unitariamente il dogma del pareggio in bilancio e del pagamento del debito, scaricando i costi della scellerata rincorsa nella forma della precarietà. Monti continua nella sua missione di taglio di parte dell’apparato produttivo a favore del grande capitale internazionale, messa a disposizione del lavoro restante di una popolazione sotto ricatto default (attacco all’articolo 18), e cura di interessi di parte capitalistici precisi e definiti (Tav, Ilva, Fiat, etc).

 

Questa accelerazione di parte capitalistica in direzione della crisi, in Italia non ha trovato lo scorso anno un “freno” o un acceleratore antagonista all’altezza dello scontro. Eppure ci sembra che a partire dalla costellazione delle lotte attuali sia possibile almeno scorgere un potenziale “NO!” all’austerità e alla crisi su e intorno cui orientare gli sforzi di generalizzazione del rifiuto e dell’antagonismo sociale. Dove la tendenza distruttiva del neoliberismo in Italia va all’attacco della produzione e riproduzione sociale la possibilità di un “NO!” senza mediazioni di farsi un “NOI!” antagonista va pensata come reale.

 

D’altronde oltre ad essere una preziosa indicazione che viene da alcune esperienze di lotta e organizzazione in Italia, ci sembra essere anche la tendenza attuale di quei movimenti che provincializzando l’Euro-Crisi in una ricca geo-politica antagonista fanno emergere una zona mediterranea che agli slogan e alle pratiche più tenacemente destituenti iniziano ad aggiungere primi esperimenti di istituzioni autonome. E’ quell’organizzarsi oltre lo Stato che nelle lotte contro i regimi dell’austerità tra una sponda e l’altra del mare di mezzo consolida il contropotere nella crisi in termini di appropriazione dei servizi e della produzione, di autogoverno e mutualità, tentando di farsi largo anche verso le sponde atlantiche. Certo ad oggi non si può parlare che di prime esperienze e prime allusioni, eppure mentre lo Stato nella forma del welfare abbandona i territori lasciandovi a presidio paura, risentimenti nazionalistici e soprattutto le sue polizie, forme di contro-potere iniziano a farsi largo dentro, contro e oltre la crisi.

 

Discutere e proporre iniziativa su questo livello, segnando insieme quel percorso militante che chiamiamo conricerca nei nostri territori ed oltre, ci sembra all’altezza della sfida che la costellazione, ancora fioca ma presente, delle lotte in Italia ci pone. Forti dell’esperienza di quello straordinario 2011 di insurrezioni e processi rivoluzionari che dura ancora oggi come possibilità reale dell’abolizione dello stato di cose presenti.

 

Il documento conclusivo della due giorni: Contropotere nella crisi: conflitto, organizzazione, riproduzione delle lotte.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Perché la Silicon Valley sostiene Trump

Nei racconti della Silicon Valley scritti da sé medesima, tutti disponibili in rete o in libreria, si legge di un capitalismo eccezionale, guidato da uomini fuori dal comune.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Lo storico israeliano Avi Shlaim ha abbandonato il sionismo molto tempo fa. Ora è al fianco di Hamas

Shlaim, dell’Università di Oxford, sostiene che Hamas incarna la resistenza palestinese e si allontana persino dai suoi colleghi più radicali.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Gli Stati Uniti e il «capitalismo fascista»

Siamo dentro a una nuova accumulazione primitiva, a un nuovo ciclo strategico innescato da Trump.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Israele sta perpetrando un olocausto a Gaza. La denazificazione è l’unica soluzione possibile

Il micidiale etno-suprematismo insito nella società israeliana è più radicato di Netanyahu, Ben Gvir e Smotrich. Deve essere affrontato alla radice.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn.  Prefazione a cura di Chuang.  Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La questione della Palestina nel mondo di lingua cinese

Nell’ottobre 2023, con l’operazione “Diluvio di al-Aqsa” lanciata da Hamas e la brutale risposta di Israele, il movimento di solidarietà con la Palestina è ricomparso in Cina.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

La società della resistenza e la liberazione degli oppressi. La lunga storia di Hezbollah

Appena il governo di Beirut ha deciso il disarmo di Hezbollah, immediatamente nella capitale sono scoppiate proteste e cortei, non solo opera del partito sciita, ma di molti altri partiti e semplici cittadini.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I signori della terra: i latifondisti transnazionali e l’urgenza di una redistribuzione

Troppa terra in poche mani: le dieci multinazionali che controllano milioni di ettari

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

‘Nessun paradiso senza Gaza’: intervista esclusiva di Palestine Chronicle al rivoluzionario libanese Georges Abdallah

Traduciamo da The Palestine Chronicole questa lucida e approfondita intervista del 13 agosto 2025, a Georges Abdallah.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

E’ uno sporco lavoro / 3: Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Sono ancora una volta delle parole, in parte esplicite e in parte giustificatorie, quelle da cui partire per una riflessione sul presente e sul passato di un modo di produzione e della sua espressione politico-militare.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Comunicato delle realtà palestinesi italiane

Roma, 4 ottobre 2025, un milione in piazza per la Palestina libera e la sua Resistenza.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Alcune riflessioni a caldo su “Blocchiamo tutto”

E’ quasi impossibile fare un bilancio organico di queste giornate incredibili. Il movimento “Blocchiamo tutto” ha rappresentato una vera discontinuità politica e sociale nella storia italiana.

Immagine di copertina per il post
Culture

Al mio popolo

Lo scorso 25 settembre è deceduta a Cuba Assata Shakur, importante membro delle Pantere Nere prima, della Black Liberation Army poi.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco

Hamas ha risposto al piano del presidente Usa Donald Trump sul futuro di Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Palestina: 473 i componenti della Global Sumud Flotilla rapiti. Continua il viaggio della Thousand Madleens to Gaza

Sono 473 i componenti degli equipaggi della Global Sumud Flotilla rapiti in acque internazionali dalle forze occupanti dell’esercito israeliano dopo l’assalto alle imbarcazioni iniziato la sera di mercoledì 1 ottobre 2025 a meno di 70 miglia da Gaza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Argentina: Feroce repressione sui pensionati davanti al Congresso ha fatto 20 feriti

I manifestanti stavano sul marciapiede quando le forze di sicurezza federali sono passate all’attacco. Denunciano l’uso di un nuovo gas irritante, più potente di quelli precedenti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccando tutto – E’ sciopero generale

Oltre 100 manifestazioni in tutta Italia. Nonostante le intimidazioni del governo le piazze si sono riempite ovunque. Superati ampiamente i numeri del 22 ottobre in molte città.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Giorni di protesta in Marocco

Dal 25 settembre sono in corso una serie di mobilitazioni nelle città più grandi del Marocco, da Tangeri fino ad Agadir.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Comunicato di solidarietà all3 compagn3 fermate il 22 settembre a Milano: Ettore e Mina liber3 subito!

Ripubblichiamo il comunicato di solidarietà nei confronti di Ettore e Mina, ora agli arresti domiciliari a Milano scritto e pubblicato dal coordinamento cittadino Torino per Gaza

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Bloccata la Global Sumud Flottila: aggiornamenti dalle piazze di tutta Italia

Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l’abbordaggio da parte delle navi militari dell’IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.