Renzi e l’operazione Roma2024: un nuovo assist per MafiaCapitale?
Nei giorni di MafiaCapitale che trasversalmente ha coinvolto destri e sinistri, nei giorni neri delle cooperative rosse, mentre a Poletti non resta che la carta “fratello gemello” pur di continuare a negare di conoscere i suoi migliori amici, dopo le dichiarazioni a caldo di punizione certa (in camicia bianca, come con un ultimo residuo di purezza nel Pd) Renzi non poteva che uscire dall’angolo mediatico e politico con un gran progetto, intanto, solo retorico. Quanto basta, per adesso, a far parlare i quotidiani anche di “buona Italia”, di Italia delle mele marce ma anche e soprattutto delle mele sane, sane come atleti.
Renzi rilancia. Ora che agli occhi di molta sinistra-bene dovrebbe essere finalmente chiaro che la corruzione è strutturale, che il mondo di mezzo non conosce bandiere, che la speculazione sui servizi e infrastrutture (e poi sui corpi dei migranti) sono il sale e l’essenza di un capitale al passo dei tempi, che il sistema cooperativo del Ministro Poletti ha l’unico scopo del lucro (per i padroni), ora Renzi rilancia. Un gran progetto che dovrà pur, qualora fosse il caso, prendere forma.
Cosa aspettarci lo sappiamo già. Un discorso pubblico sulla rispettabilità e grandezza del nostro Paese, sulle Olimpiadi come occasione di vanto e insieme di lavoro per migliaia e migliaia di italiani. E soprattutto, per molti “imprenditori onesti“, il momento di dimostrare al mondo che non stavano tutti “cor Libbanese”. Insomma, panacea. Accanto però una ben diversa realtà effettuale. Expo docet. Grandi spostamenti di denaro a vantaggio dei soliti noti e per molti giovani precari e precarie? Lavoro gratuito. E già dal settembre 2024 che ne sarà di tanto nuovo spettacolo e cemento? Probabilmente milioni di metri quadrati destinati all’abbandono.
Mentre avremmo bisogno di case, di servizi a misura di tutte e tutti, che futuro progetta il premier per un bambino di otto anni sfrattato un mese fa? O per un suo amico che si allena, come Renzi stesso ci tiene a ricordare, in una palestra scalcinata di periferia? Non una casa, non la garanzia di un reddito, ma un bello show per quando festeggerà la maggiore età. Vedremo. Intanto non può che venirci il dubbio: chissà che non saranno proprio quelle palestre scalcinate a fare le spese delle nuove infrastrutture olimpiche, chissà che ciò che abbiamo visto quest’estate in Brasile non si riprodurrà proprio in casa nostra, tra dieci anni, qualora Renzi vincesse l’oro.
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