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Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (pt.1)

Traduciamo questo contributo da Chuangcn. 

Prefazione a cura di Chuang. 

Dal 2020, un gruppo anonimo di netizen si riunisce per redigere una rassegna annuale delle lotte del lavoro (o, nella loro terminologia, “incidenti nel diritto del lavoro”) e delle tendenze sociali ad esse collegate in Cina. L’iniziativa è guidata dall’utente WeChat “Chiapas Eastern Wind TV” (恰帕斯东风电视机), che lancia un appello a inviare contributi all’interno di circoli che si autodefiniscono “pan-sinistra” (泛左翼). Ogni anno si forma così un collettivo ad hoc, che adotta un nome ironico e diverso per sfuggire meglio alla censura: per il rapporto del 2024 si è chiamato “Pollo stufato con funghi di paglia” (草菇炖鸡); per il 2023 “Pesce gatto giallo brasato nella pentola di ferro” (铁锅炖嘎鱼); per il 2022 “Bancarella di menzi ai tre freschi” (三鲜焖子大排档). A volte vengono indicati i nomi degli editori, a volte no. Sebbene sembri esserci un nucleo di collaboratori regolari, la natura anonima e collettiva del progetto rende difficile stabilirlo con certezza. Il collettivo è dunque una sorta di team “crowdsourced”, ricomposto ogni anno da persone con retroterra molto diversi, accomunate da una preoccupazione condivisa per la condizione dei lavoratori comuni. Il gruppo distribuisce il lavoro, cura i materiali prodotti in un rapporto coerente e ne promuove la diffusione sui social media.

Rivolto a un pubblico ampio, che comprende liberali e progressisti cinesi la cui comprensione è spesso incorniciata nel linguaggio dell’identità e dei “diritti del lavoro”, il rapporto finale cerca di bilanciare punti di vista diversi. Tuttavia, come spiegato dall’organizzatore principale, gli autori condividono un consenso di fondo attorno ad alcuni obiettivi chiave:

  • In primo luogo, convincere liberali e progressisti, spesso poco sensibili alle questioni del lavoro, dell’importanza invariabile della lotta di classe per il cambiamento sociale.
  • In secondo luogo, incoraggiare la sinistra tradizionale del lavoro a cogliere con maggiore precisione la complessità intersezionale dell’esperienza della classe lavoratrice.
  • In terzo luogo, rispondere a una sinistra prevalentemente online, incline a speculazioni filosofiche e dibattiti dottrinari, sostenendo che le aspirazioni a un cambiamento radicale devono fondarsi su una comprensione e un’analisi dettagliata del sistema esistente.
  • Infine, integrare intenzionalmente teorie e pratiche legate alla “riforma del sistema del lavoro” (工作体制变革) come contrappunto a varie ideologie mainstream che idealizzano soltanto l’etica del lavoro.

Benché il documento che ne risulta sia in parte incoerente nello stile di scrittura e nell’analisi politica, data la sua natura collettiva e “crowdsourced”, questi rapporti annuali rappresentano comunque la rassegna più completa delle questioni del lavoro in Cina dall’inizio della pandemia. A nostra conoscenza, nessuno di essi è stato finora tradotto in inglese. Offriamo dunque qui la prima parte di una traduzione integrale in lingua inglese dell’ultimo rapporto annuale, pubblicato alla fine del 2024: “Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio delle lotte del lavoro nel 2024”. La versione originale in cinese, comprensiva di tutti i link ai casi citati, è reperibile qui. Poiché il rapporto conta circa 100 pagine e richiede molte ore di lavoro di traduzione, ne pubblicheremo l’uscita in più puntate. Le singole sezioni saranno lanciate sul nostro blog ogni poche settimane, probabilmente fino alla fine dell’anno (quando uscirà in cinese l’edizione 2025). Se i lettori troveranno utile la rassegna, speriamo di poter mobilitare risorse per tradurre più rapidamente anche il prossimo rapporto.

Prefazione a cura degli autori cinesi.  

Per la maggioranza dei lavoratori, il 2024 forse non avrebbe potuto essere un anno peggiore. Allo stesso tempo, come scrisse il poeta Bertolt Brecht: “Chi è sazio parla agli affamati / di meravigliosi tempi a venire”[1].
Sotto i nostri piedi, “la terra non produce più, divora”. Al confine tra i nostri occhi e l’orizzonte, “il cielo non scaglia più pioggia, ma solo ferro”[2]. Forse la vera disperazione non consiste nel peggiorare delle cose, ma nella nostra completa incapacità di preoccuparci di tutto ciò che è già andato storto. Apatia e indifferenza rappresentano la fine ultima di ogni cosa.

Abbiamo visto, passo dopo passo, il percorso che ci ha condotti fin qui. Il mondo è intrappolato in un circolo vizioso in cui ci dilaniamo a vicenda mentre corriamo verso il fondo. Le nostre sofferenze si accumulano a tal punto da sembrare senza via d’uscita, e i lavoratori non dispongono ancora di mezzi sufficienti per arrestare il declino. Sebbene nuovi fattori stiano emergendo con crescente rapidità, all’interno della struttura sociale esistente il punto di svolta viene continuamente rimandato a un futuro imprevedibile.

Naturalmente continueremo a usare parole alla moda: “tendenze”, “correnti”, “orientamenti”. Ma, con l’aiuto di questo bilancio, speriamo di ricordare ai lettori che dietro tutte le statistiche e gli indicatori di politica economica ci sono persone reali che lavorano, respirano e soffrono. Per loro, i termini chiave sono “disoccupazione”, “debito”, “affitto”, “povertà”, “malattia”, “sfinimento”, “perdita”, “infortunio”, “instabilità”, e perfino “omicidio” e “morte”.

Chiamiamo a una solidarietà autentica, capace di oltrepassare la fitta rete di divisioni che ci separa gli uni dagli altri. Una solidarietà che ci consenta di provare vergogna per le difficoltà affrontate dagli altri e che quindi ci spinga ad agire concretamente. Chiediamo anche pazienza e determinazione. In mezzo alle avversità, possiamo utilizzare i nostri stessi strumenti e materiali per intrecciare nuovi metodi comuni.

Non invochiamo un salvatore che porti bel tempo. Il futuro del mondo continua a dipendere da ciò che desideriamo e da ciò che scegliamo di fare.

L’inverno è arrivato: stagnazione economica diffusa

Nel 2024, il rallentamento economico post-pandemico della Cina non ha mostrato segni di inversione, mentre la recessione si è diffusa su tutti i fronti.
Dal punto di vista macroeconomico, indicatori chiave come il deflatore del PIL, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) e l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) hanno continuato a registrare valori negativi, l’indice di fiducia dei consumatori ha toccato un minimo storico e le esportazioni hanno continuato a subire crescenti pressioni dovute ai dazi. Nel frattempo, la contraddizione tra sovraccapacità produttiva e domanda insufficiente si è ulteriormente intensificata, fino a generare una spirale discendente. La struttura socioeconomica mostra segnali evidenti di cambiamento.

Le pressioni della crisi economica si avvertono in tutti i settori. Quelli tradizionalmente più vulnerabili, come la manifattura, il commercio al dettaglio e i servizi, hanno subito finora il colpo più duro. Anche settori ad alta remunerazione, come l’IT, il mercato immobiliare e la finanza, mostrano segni di affaticamento. “Ridurre i costi e aumentare l’efficienza” è stato il mantra aziendale per tutto il 2024, con conseguenti ondate ricorrenti di licenziamenti e tagli salariali. Non sono mancati i casi di sospensione delle attività, interruzione della produzione e fallimenti aziendali, che hanno lasciato un gran numero di lavoratori senza un’occupazione stabile né una fonte di reddito.

Inoltre, la riduzione delle entrate fiscali dovuta al rallentamento, aggravata dalla crisi del debito degli enti locali, ha avuto un impatto significativo anche su posti di lavoro tradizionalmente sicuri, i cosiddetti “piatti d’oro di riso” (golden rice bowl), come l’impiego pubblico e nel settore statale.

L’aumento del tasso di disoccupazione e il deterioramento delle aspettative di reddito hanno determinato un calo complessivo dei consumi nella società, soffocando ulteriormente la domanda effettiva. Sia in Cina che all’estero, numerose istituzioni e molti economisti mainstream riconoscono che la società cinese si trova di fronte a un autentico dilemma deflazionistico che richiede un’attenzione urgente.

Nel cuore di questo inverno economico, i settori manifatturiero e dei servizi hanno subito perdite significative, con molte piccole e medie imprese finite in difficoltà o costrette a cessare del tutto le attività. Le testimonianze dal settore manifatturiero mostrano che le fabbriche sono costrette a tagliare i prezzi e ridurre aggressivamente i costi per aggiudicarsi i contratti, a conferma dell’assenza di cicli virtuosi e di meccanismi economici sostenibili.

Sebbene il governo abbia sottolineato la necessità di creare nuovi posti di lavoro, nel complesso la maggior parte delle nuove occupazioni si è concentrata in impieghi a basso reddito e precari (si veda il Capitolo 3 per i dettagli). Nel 2024, il numero di lavoratori migranti ha raggiunto un massimo storico di 299,73 milioni. L’aumento di questa forza lavoro può essere attribuito anche al calo dei prezzi di verdure e altre colture e al peggioramento ulteriore dell’economia rurale. La questione di come aumentare i redditi e migliorare la qualità della vita dei lavoratori migranti resta quindi un problema urgente.

Anche nel comparto della produzione automobilistica di fascia alta, solitamente considerato un’area chiave per l’upgrading industriale, i dipendenti delle aziende tradizionali e di quelle legate ai veicoli a nuova energia (NEV) si trovano in gravi difficoltà.

Nel corso dell’anno, produttori emergenti come HiPhi, Hengchi, Hycan e Jiyue hanno annunciato uno dopo l’altro la sospensione della produzione. Il 18 febbraio, primo giorno di ripresa delle attività dopo il Capodanno del Drago, HiPhi ha tenuto un’assemblea generale in cui ha comunicato che avrebbe fermato la produzione per sei mesi. Anche Hengchi ha interrotto le attività all’inizio dell’anno: “a parte 13 guardie di sicurezza, restano solo 40 dipendenti in servizio presso Hengchi” e “a questi viene corrisposto soltanto l’80% dello stipendio mensile”[4].

A marzo, nel tentativo di arginare una situazione di vendite stagnanti, Hycan ha imposto a tutti i dipendenti (compresi quelli non addetti al marketing) di partecipare ad attività di vendita. A giugno, i lavoratori di Hycan hanno organizzato una protesta, esponendo striscioni per reclamare il rimborso delle loro quote azionarie nella società, come precedentemente promesso. A novembre, il peggioramento della produzione e delle vendite ha costretto l’azienda a congelare parte del capitale sociale, chiudere la filiale di Shanghai, avviare licenziamenti e ritardare il pagamento delle indennità di licenziamento.

All’inizio di dicembre, Jiyue — una joint venture tra Geely e Baidu — è improvvisamente crollata. Senza preavviso, l’azienda ha annunciato di trovarsi in difficoltà operative e che sarebbe stata sciolta sul momento, lasciando attoniti oltre 4.000 dipendenti. In seguito, si è verificato uno scontro con l’amministratore delegato Xia Yiping: i lavoratori lo hanno circondato urlando, chiedendogli di consegnare il passaporto per impedirgli di fuggire all’estero. Quindi hanno presentato quattro richieste: pagamento retroattivo dei contributi previdenziali e del fondo abitativo da ottobre a dicembre, corresponsione degli stipendi di dicembre, indennità di licenziamento secondo il modello “N+1” e completamento dei trasferimenti di hukou in sospeso[5]. Secondo un rapporto del National Business Daily, il 19 dicembre Jiyue ha infine annunciato un piano di compensazioni che prevedeva effettivamente pagamenti “N+1” per tutti i dipendenti, da erogare integralmente entro il 20 gennaio dell’anno successivo.

Anche le imprese di veicoli a nuova energia (NEV) che hanno evitato sospensioni della produzione e interruzioni delle attività hanno comunque attuato licenziamenti su larga scala e tagli salariali.

Il 15 aprile, Elon Musk ha annunciato che Tesla avrebbe ridotto di oltre il 10% la propria forza lavoro globale per tagliare i costi e migliorare la produttività. Anche la divisione cinese è stata coinvolta, con un tasso di licenziamenti superiore al 10%. I tagli sono stati ancora più drastici nei reparti delle stazioni di ricarica, delle vendite e del marketing, dove hanno raggiunto il 40-50%.

Il principale produttore domestico di NEV, Li Auto, ha effettuato a sua volta licenziamenti di massa nel maggio 2024, riducendo ufficialmente la propria forza lavoro del 18%, pari a circa 5.600 dipendenti. Tuttavia, molti ex lavoratori hanno sostenuto che la cifra reale fosse più vicina a 10.000. Inoltre, alcuni tra i dipendenti licenziati hanno scoperto che, dichiarando il licenziamento quando si candidavano presso altre imprese NEV, i salari offerti venivano ridotti del 20%. Per evitare questa penalizzazione, alcuni hanno scelto di dimettersi volontariamente, rinunciando così all’indennità di licenziamento. Sono stati anche riportati casi in cui le buonuscite corrisposte ai licenziati risultavano inferiori al dovuto. Di fronte al diffuso malcontento, Li Auto ha semplicemente deciso di rafforzare le misure di sicurezza.

Se i fallimenti e i licenziamenti nelle aziende di veicoli elettrici possono essere attribuiti alla concorrenza spietata interna al settore, molte case automobilistiche tradizionali si sono trovate ad affrontare sfide senza precedenti a causa della loro incapacità di adattarsi al rapido passaggio verso i NEV. A maggio, Dongfeng Honda ha licenziato 2.000 lavoratori, offrendo pacchetti di indennizzo secondo il modello “N+2+1”[6]. Un altro giro di licenziamenti è stato riportato in agosto. Entrambe le ondate sono avvenute sullo sfondo di un calo persistente delle vendite: tra gennaio e agosto 2023, ad esempio, le vendite di auto nuove sono diminuite del 19%. Sotto la pressione crescente dei marchi domestici e delle conseguenti difficoltà di mercato, Dongfeng Motor Group ha registrato nel 2023 la sua prima perdita di bilancio, pari a 3,996 miliardi di yuan.

Anche un’altra joint venture automobilistica, Volkswagen China, ha effettuato licenziamenti, soprattutto nella divisione importazioni, che hanno colpito quasi 100 dipendenti. Durante questa fase, l’azienda ha offerto ai lavoratori due possibilità: trasferirsi da Pechino a Hefei oppure accettare un pacchetto di uscita con indennizzi fino a “N+6”. A sua volta, Porsche China ha ridotto del 30% la propria forza lavoro, inclusi sia dipendenti diretti sia personale in outsourcing, con pacchetti di buonuscita che, secondo le notizie, seguivano anch’essi il modello “N+6”.

L’ondata di riduzioni salariali si è estesa persino a settori tradizionalmente a medio-alto reddito come immobiliare, finanza, tecnologia, internet, gaming e media e cultura.

Secondo un rapporto di Caixin Weekly, la grave crisi del mercato immobiliare degli ultimi anni ha avuto un impatto devastante sull’industria delle costruzioni, causando diffusi ritardi nei pagamenti dei progetti e mettendo così numerose imprese di fronte a problemi di liquidità e di rimborso del debito. Molte grandi imprese statali centrali hanno attuato licenziamenti e tagli di stipendio, mentre numerose piccole e medie imprese private sono fallite. Di conseguenza, molti lavoratori edili hanno visto peggiorare le proprie condizioni di reddito. Il 3 gennaio, l’Accademia Provinciale di Ricerca Edilizia dell’Henan ha emesso un avviso in cui annunciava, a causa della depressione del mercato e del crollo dei volumi di attività, l’intenzione di “snellire” il proprio organico. Ha inoltre invitato i dipendenti a prendere atto della situazione e a fare domanda volontaria di congedo prolungato, offrendo in cambio la copertura dei contributi sociali di base.

Secondo diversi resoconti dei media, nel 2024 il numero di dipendenti del settore dei titoli è diminuito del 5%. Tra le 42 banche quotate che hanno reso noti i propri dati, solo 11 hanno riportato un aumento del salario medio dei dipendenti, mentre nel 70% dei casi gli stipendi sono diminuiti. Voci di corridoio suggerivano che in alcune posizioni della principale società finanziaria China International Capital Corporation (CICC) gli stipendi fossero stati tagliati fino al 70%, fatto che potrebbe aver contribuito indirettamente a un decesso sul posto di lavoro. Tuttavia, CICC ha dichiarato al Red Star Capital Bureau che le notizie di licenziamenti, tagli salariali e suicidi erano false. Resta però il fatto che CICC, un tempo prima nel settore per salari medi, ha visto un forte calo della retribuzione dei propri dipendenti: i dati mostrano che la retribuzione annua media era di 1,1643 milioni di yuan nel 2021, scesa a 700.400 yuan nel 2023, con un calo cumulativo del 39,84%.

Secondo Bloomberg, la LONGi Silicon Materials, azienda leader nel fotovoltaico, pianificava di licenziare quasi un terzo della propria forza lavoro per ridurre i costi, in un contesto di sovraccapacità e forte concorrenza. In risposta, LONGi ha ammesso che il settore fotovoltaico affronta un ambiente competitivo complesso, sia sul mercato interno sia internazionale, e ha confermato di aver messo in atto “ottimizzazioni strutturali” dell’occupazione, pur stimando che solo circa il 5% delle posizioni sarebbe stato effettivamente toccato. LONGi è la più grande impresa fotovoltaica al mondo, ma l’intero settore è oggi colpito da sovraccapacità e calo dei profitti. Dal 2023, i tagli alla produzione e i licenziamenti sono diventati comuni, e nel 2024 diverse aziende hanno sospeso le proprie linee produttive.

Anche Hikvision, secondo i suoi dipendenti, da ottobre ha intrapreso un ampio processo di riorganizzazione interna, riducendo le sezioni di R&S da 32 a 12 ed “ottimizzando” oltre 1.000 posti di lavoro, secondo le stime. L’azienda ha però negato di aver attuato licenziamenti di massa, definendo le operazioni semplici aggiustamenti della strategia gestionale.

I settori di internet e gaming non sono stati risparmiati, con numerosi casi di lavoratori sostituiti da tecnologie di intelligenza artificiale. Il 24 giugno hanno iniziato a circolare voci secondo cui la storica compagnia di videogiochi Perfect World stesse pianificando il più ampio licenziamento della sua storia, con oltre 1.000 esuberi. Dipendenti e osservatori hanno attribuito la decisione alle persistenti scarse performance dell’azienda.

Di fronte alla recessione e alla pressione del nuovo settore dei media, anche i media tradizionali hanno visto calare drasticamente i propri ricavi. Riduzione delle pagine pubblicate e contrazione della pubblicità hanno inciso direttamente su stipendi e benefit dei dipendenti. Dal 2023, lo Shenzhen Press Group ha introdotto un sistema di trattenute salariali e criteri particolarmente rigidi per le valutazioni annuali delle performance. Di conseguenza, la maggior parte dei dipendenti ha visto ridursi i bonus di fine anno, e solo una piccola minoranza di lavoratori altamente performanti è riuscita a recuperare l’intero salario trattenuto. Recentemente, lo Shenzhen Special Zone Daily ha addirittura introdotto un sistema di decurtazioni salariali legato al raggiungimento di un contingente mensile di articoli particolarmente oneroso. Tuttavia, lo spazio ridotto e i limiti sui temi trattabili hanno reso difficile per molti giornalisti rispettare gli obiettivi, portando a forti riduzioni di stipendio. Una volta conteggiati anche i contributi sociali e del fondo abitativo, insieme alle decurtazioni per performance, molti si sono ritrovati con un reddito mensile effettivo di appena 2.000 yuan.

Nel corso dell’anno sono inoltre circolate notizie di tagli salariali anche per professionisti come funzionari pubblici, insegnanti e medici, a dimostrazione del fatto che persino i tradizionali “piatti d’oro di riso” — gli impieghi stabili nel settore pubblico — non garantiscono più la stessa sicurezza economica e prospettiva di reddito. Le difficoltà finanziarie degli enti locali hanno colpito stipendi e benefit dei lavoratori del pubblico impiego. Diverse province e città hanno segnalato decurtazioni salariali per i funzionari. La Commissione per lo Sviluppo e le Riforme della Provincia di Henan ha persino pubblicato sul proprio sito l’avvio di riforme per ridurre l’organico[7].

L’8 gennaio, l’Harbin Institute of Technology ha diffuso un avviso che stabiliva per gli associati un periodo di valutazione di sei anni “up or out”, durante il quale i progressi nel campo sarebbero stati strettamente monitorati. La decisione ha acceso un ampio dibattito nel mondo accademico. Nel frattempo, anche a Pechino, Guizhou e Zhejiang sono iniziate sperimentazioni per introdurre meccanismi di uscita dei docenti, al fine di prevenire casi di “sdraiati” (tang ping). Non sono mancati inoltre casi di stipendi non pagati nelle scuole primarie e secondarie di varie regioni. A Kaifeng, Henan, una scuola primaria ha sospeso le lezioni per mancanza di pagamenti; a Nangong, Hebei, gli insegnanti della Experimental Primary School hanno protestato presso il governo municipale per reclamare gli arretrati.

In un contesto di calo delle aspettative di reddito, aumento dei costi di cura dei figli e diminuzione delle nascite, anche il settore dell’educazione prescolare affronta gravi difficoltà. L’8 maggio, un utente ha denunciato che un asilo a Langfang (Hebei) aveva chiuso improvvisamente; nei giorni successivi, genitori e personale chiedevano rimborsi e stipendi arretrati. Secondo un rapporto di Sohu, molti educatori dell’infanzia, trovandosi in simili circostanze, hanno scelto di “auto-salvarsi”, integrando il reddito con lavori secondari oppure cambiando settore — ad esempio nel customer service o nei centri estetici — ricorrendo a riqualificazione e adattamento.

Nel settore sanitario, tra il 24 e il 26 ottobre, i dipendenti dell’ospedale affiliato alla Jiaying University Medical School di Meizhou (Guangdong) hanno denunciato online che, dopo 10 mesi di stipendi non pagati, la struttura avrebbe sospeso i servizi e dichiarato bancarotta. I lavoratori si sono così trovati improvvisamente disoccupati e in difficoltà economica. Sebbene l’ospedale avesse promesso il pagamento degli arretrati e di altri compensi dovuti, restava incerto se sarebbe stato in grado di mantenere tale impegno. Alcuni dipendenti hanno lamentato che nemmeno il settore pubblico garantisse più stabilità. Particolarmente colpiti i lavoratori a contratto e quelli di mezza età.

Il 30 ottobre, un utente ha postato un video online affermando che la clinica municipale di Baisha, nella contea di Zhongmu (Zhengzhou, Henan), non pagava gli stipendi da otto mesi. I lavoratori si sono riuniti davanti alla clinica per protestare, accerchiando un’auto nera per manifestare la propria rabbia. Secondo funzionari locali, erano in corso negoziazioni sugli stipendi e si attendeva a breve una soluzione.

Neppure gli ospedali delle grandi città di prima fascia sono stati risparmiati dalle difficoltà finanziarie. Secondo un rapporto di Caixin dell’11 dicembre, diversi ospedali di Guangzhou e Shenzhen hanno introdotto tagli salariali, principalmente legati alla parte variabile della retribuzione. La misura si è diffusa anche in strutture ospedaliere di primo piano. Una delle cause è stata la promozione del cosiddetto “modello di Sanming” per i pagamenti integrati della sanità pubblica, che ha scollegato i salari dei medici sia dai ricavi dipartimentali sia dalla vendita di farmaci e trattamenti, senza però fornire adeguate alternative di finanziamento alle strutture[8]. A questo si sono aggiunti il rallentamento della crescita economica e la contrazione dei bilanci locali, che hanno aggravato le difficoltà finanziarie degli ospedali, insieme alle riforme in corso per il contenimento dei costi nell’assicurazione sanitaria.

Quando gli individui vengono spinti in circostanze estreme dalle maree della storia, diventa difficile prevenire eventi sociali di natura maligna.

La sera del 30 settembre, un brutale accoltellamento di massa in un supermercato Walmart nel distretto di Songjiang, a Shanghai, ha provocato 3 morti e 15 feriti. Secondo resoconti non verificati diffusi online, l’aggressore, di cognome Lin, aveva lavorato in cantieri edili sotto la direzione di un imprenditore di cognome Chen, dal quale vantava crediti per salari non pagati compresi tra 30.000 e 40.000 RMB. Ad agosto, Lin aveva scoperto che l’impresa di Chen era registrata a Shanghai e si era recato lì per cercarlo. Non avendolo trovato, aveva finito per vivere in strada. Il giorno dell’attacco, convinto di non avere più alcuna via d’uscita, Lin decise di colpire indiscriminatamente i clienti del supermercato.

Il 16 novembre si è verificato un altro accoltellamento indiscriminato presso il Wuxi Vocational Institute of Art and Technology a Yixing, nello Jiangsu, con un bilancio di 8 morti e 17 feriti. Il sospettato, un 21enne di cognome Xu, si era diplomato all’Istituto nel 2024. In una presunta lettera di addio circolata online, Xu sosteneva di essere stato costretto a turni di lavoro di 16 ore al giorno, di aver subito il mancato pagamento dei salari da parte della fabbrica e di essere stato privato del diploma dalla scuola[9].

Il rigido inverno è ormai arrivato. I lavoratori affrontano condizioni in rapido deterioramento. Le cause minime di tale peggioramento includono le seguenti:

Primo, molte imprese hanno scelto di rispondere alle crisi generali dell’economia e dei singoli settori riducendo i costi del lavoro e comprimendo i benefit per i dipendenti, esercitando così una pressione enorme sui lavoratori e trattandoli in modo ingiusto.

Secondo, nel tentativo di tagliare i costi il più possibile, singoli dipartimenti aziendali hanno effettuato licenziamenti illegali e “licenziamenti mascherati” sotto la copertura della formula “ridurre i costi e aumentare l’efficienza”. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Risorse Umane e della Sicurezza Sociale, ciò ha portato a un aumento sostanziale dei casi di arbitrato del lavoro in tutto il Paese.

Terzo, lo squilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro è diventato sempre più grave. Chi cerca un impiego affronta una concorrenza più dura, riceve salari ben al di sotto delle proprie aspettative e constata che i compensi non sono proporzionati all’intensità del lavoro.

Quarto, il ricorso a forme di occupazione flessibile e a contratti a breve termine come strategia di riduzione dei costi ha determinato significative riduzioni della sicurezza sociale e dei benefit per una parte dei lavoratori, aggravandone le difficoltà economiche.

Di fronte a queste circostanze drammatiche, la questione di come tutelare i diritti e gli interessi fondamentali dei lavoratori rappresenta un problema urgente che sia il governo sia la società devono affrontare.

Note alla prima parte:

[1] Bertold Brecht, “From a German War Primer,” translated by Sammy McLean, Poems, 1913-1956(Methuen, 1976), 287.

[2] Bertold Brecht, “Finland 1940,”350.

[3] Translator’s note: This is our correction to an unclear statistic cited in the original. The new number is drawn from the 2024 Migrant Worker Monitoring Survey, available here:  <https://www.stats.gov.cn/xxgk/sjfb/zxfb2020/202504/t20250430_1959523.html>

[4] 李星,“员工骤减至40余人,恒大汽车天津工厂:年初停产至今,工资发放80%”, 每日经济新闻, 2024-08-13.<https://news.qq.com/rain/a/20240812A04XU300>

[5] Translators’ note: The “N+1” model refers to a standard method of calculating severance pay in China, referring to the standard severance pay according to the number of years the employee has been with the company (the “N”) plus one month’s average salary. Also note that companies in China are legally mandated to pay into workers’ social benefit schemes alongside the workers themselves, usually in matching payments. The most important of these payments are to the social security system, which covers pensions, unemployment, medical, injury insurance, and maternity, and to the housing provident fund, which can be drawn on to assist in purchasing homes, renovating homes, making mortgage payments, and in some locales even making rent payments. Non-payment on the part of the employer is a common cause of workers’ protests. 

[6] Translators’ note: The “N+2+1” model is similar to the “N+1” model, but with 2 months pay. The additional 1 refers to a bonus.

[7] Translators’ note: The announced streamlining plan includes extreme cuts of 50% of all staffing at various public institutions, excluding schools and hospitals. Notably, the cuts will include at least 30% cut of the coveted “bianzhi” or “establishment” quotas of employees on public payroll, and 10% decrease of “bianzhi” positions fully funded by the state budget.

[8] Translators’ note: For more information on the “Sanming Model” reforms, see: Zhong Zhengdong, Yao Qiang, Chen Shanquan, Jiang Junnan, Lin Kunhe, Yao Yifan, Xiang Li, “China Promotes Sanming’s Model: A National Template for Integrated Medicare Payment Methods,” International Journal of Integrated Care, 23(2), May 11, 2023. https://doi.org/10.5334/ijic.7011

[9] Translators’ note: In China, some lower-level colleges (usually referred to as “technical schools,” sometimes translated as “community colleges”) and even certain high schools send students to work long shifts in factories as “interns,” justified as a form of “vocational” training. The practice became more common over the course of the 2010s as a form of “flexible’ labor deployment that could mute the impact of rising labor costs. For an overview of the practice, see: Earl V. Brown Jr. and Kyle A. decant, “Exploiting Chinese Interns as Unprotected Industrial Labor”, Asian-Pacific Law & Policy Journal, Vol. 15(2), pp. 149 – 195

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Se Israele deciderà di fermare con la forza la Global Sumud Flottilla, impedendo ancora una volta l’arrivo di aiuti umanitari e provando a spegnere un atto di resistenza collettiva, noi non resteremo a guardare.

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Global Sumud Flotilla: le barche italiane lasciano la costa siciliana alla volta di Gaza, “Buon vento”

Sono salpate, alla volta di Gaza, le imbarcazioni italiane della Global Sumud Flotilla dal porto siciliano di Augusta.

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Conflitti Globali

Gaza Inc: dove il Genocidio è testato in battaglia e pronto per il mercato

Gaza è diventata la vetrina di Tel Aviv per lo Sterminio privatizzato, dove aziende tecnologiche, mercenari e fornitori di aiuti umanitari collaborano in un modello scalabile di Genocidio Industriale venduto agli alleati in tutto il mondo.

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Conflitti Globali

America Latina, “la guerra secondaria”

Nel 2025, la competizione globale per i minerali essenziali – terre rare, litio, cobalto – e per le fonti energetiche – petrolio, gas, energie rinnovabili – sta riconfigurando il potere globale.

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Formazione

Assemblea geografa per la Palestina: quanto successo in parallelo al Congresso Geografico Italiano 2025 di Torino

Dal 3 al 5 settembre 2025, presso il Campus Einaudi e il Castello del Valentino di Torino, si è svolto il 34° Congresso Geografico Italiano. 

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Culture

“The Ashes of Moria”: che cosa rimane del campo profughi più grande d’Europa?

A cinque dall’incendio che lo ha distrutto, il documentario porta nel cuore del campo, tra odori, rumori, paure e violenze. Allo stesso tempo offre le coordinate per capire i meccanismi attuali delle brutali politiche europee.

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Conflitti Globali

“Guerra alla guerra” nelle università: a Pisa il 13 e 14 settembre, due giorni di assemblea nazionale

Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia.

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Conflitti Globali

Roma: attacco sionista al csoa La Strada

Nella notte tra giovedì e venerdì, poco dopo le 4, ignoti hanno lanciato una bomba carta contro l’ingresso del Centro Sociale “La Strada” in via Passino.