Sciopero alla Mirror di Ferrara: cariche e propaganda razzista non scalfiscono la lotta dei facchini!
A quanto pare le sacrosante ragioni che hanno portato nuovamente alla lotta i facchini non solo sono state celate, ma addirittura tra disinformazione leghista e una pessima copertura dei media mainstream gli stessi facchini sono stati fatti passare per “criminali”.
Questa mattina i facchini e i solidali in presidio si sono ritrovati la fabbrica completamente cinta da inferriate messe dal titolare della Mirror il giorno dopo il primo sciopero, cosicché il gruppo si è dovuto assestare distante dai cancelli, sul ciglio della strada.
Nonostante ciò, alle sette sono giunti i blindati di celere e carabinieri in assetto antisommossa, tre in totale, che si sono messi a rimuovere le inferriate messe dal titolare!
Questa scena surreale ha poco dopo assunto toni a dir poco cupi e grotteschi, tanto che il presidio è stato caricato. Necessariamente i facchini si sono trovati costretti a ripiegare lungo la strada, e da lì si è deciso di effettuare il blocco dei Tir in entrata direttamente lungo le carreggiate.
Ma la celere, sempre solerte quando si tratta di lavoratori dapprima sfruttati e poi umiliati, ha effettuato un prelievo vero e proprio dei manifestanti, cinturandoli con un cordone.
Una parte dei facchini sfuggiti alle mosse della celere e in risposta all’arbitrarietà dell’operato poliziesco- che è andato ben oltre la difesa dei soprusi dell’azienda – ha preso la decisione di partire in corteo lungo la statale, bloccando il traffico e giungendo fino alla sede della Ceramiche Sant’Agostino a cui la Mirror rifornisce il lavoro: con questa mossa i facchini hanno richiesto la libertà immediata dei loro colleghi e dei solidali tenuti in stato di fermo temporaneo e alla mercè di bestie.
Ceramiche di Sant’Agostino che è rimasta tristemente famosa per la morte di due operai al suo interno a seguito del crollo causato dal terremoto che colpì la bassa emiliana nel Maggio del 2012.. il terzo morto sul lavoro a causa del terremoto nella zona si era registrato in una frazione di Bondeno, paese il cui sindaco leghista si era reso protagonista martedì della provocazione razzista ai danni del picchetto..
Dopo mezz’ora dalla fine del corteo c’è stato il rilascio dei lavoratori, chiudendo questa mattinata di ordinaria follia in cui protagonista in negativo è stata anche l’ ANSA regionale, capace addirittura dichiarare che dipendenti all’interno dell’azienda sono stati presi “in ostaggio” dal presidio, tanto che dopo qualche ora su pressione dei partecipanti alla giornata l’agenzia, ripresa con leggerezza da tutte le testate locali e non, ha ammesso la disinformazione e rettificato, a smentire anche la campagna razzista e diffamatoria della Lega che riprende queste false informazioni per farne propaganda xenofoba.
Una giornata che ha messo in luce quanta ostilità e al contempo quanto timore provochino le lotte per la dignità in un fronte che, al contrario di quanto millanta Matteo Salvini, vede il numero di facchini di origine italiana crescere sempre più, a riprova che né le provocazioni razziste né l’operato poliziesco a difesa degli interessi padronali siano capaci di ostacolare la sete di giustizia dei facchini, alla Mirror come altrove.
Presenti molti delegati SiCobas da altri magazzini come Arcese e Camst che hanno preso parola durante la conferenza stampa tenuta a fine mattinata di fronte alla Mirror;tra di loro molti italiani che hanno ribadito come la vera divisione nei magazzini non sia tra tra italiani e migranti ma tra sfruttati e sfruttatori!
Di seguito proponiamo alcuni link di estratti della conferenza stampa:
e i filmati che documentano l’accanimento poliziesco:
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