InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sgombero al Gran Ghetto di Rignano. Dopo il corteo, i morti di stato

Due morti che arrivano in un silenzio assordante, dove ormai non fa più notizia la morte del migrante e dove sulle vite di questi uomini e donne è iniziata la propaganda e la campagna elettorale, che va da un Emiliano per le primarie del PD che parla di “lotta al caporalato” nella sua Puglia a un Salvini che si scaglia contro clandestini e baraccopoli nel suo infame razzismo senza mediazioni. Quello che rimane è la rabbia e una sensazione di impotenza che va sconfitta attraverso l’ulteriore approfondimento e radicamento dei percorsi di lotta anche in terreni duri come quelli del settore agricolo, i quali sono specchio anch’essi della miseria e della povertà della nostra attuale situazione.

Questa notte un nuovo gravissimo episodio è accaduto al Ghetto di Rignano. Due persone sono morte in un incendio. Dalla notte del 28 Febbraio è in atto una maxioperazione di sgombero che sta coinvolgendo più di 700 persone. Dopo la prima giornata, in cui 100 persone sono state deportate in due strutture site nel territorio del comune di San Severo, la polizia ha avuto difficoltà a procedere con lo sgombero.

Nonostante i tentativi di deportazione forzata, e le false promesse di documenti e lavoro a chi avesse lasciato volontariamente il Ghetto, i lavoratori e le lavoratrici lì presenti non hanno accettato di lasciare le loro case senza una reale alternativa immediata e praticabile. Intanto perché i posti disponibili nelle due strutture non sono sufficienti per tutte e tutti, e poi perché senza un sistema di trasporto da e per i luoghi di lavoro abbandonare il ghetto significa perdere qualsiasi possibilità di sostentamento, per quanto misera. Per non parlare della condizione delle donne, che hanno ancora meno opportunità di reddito al di fuori del sistema dei ghetti.

Ma a tutti coloro che sono rimasti è stato impedito di accedere alle loro case, anche solo per recuperare gli effetti personali, ed hanno passato notti all’addiaccio. Per questo nella giornata di ieri, 2 marzo, si è mosso un corteo spontaneo che dal Ghetto ha raggiunto la Prefettura al centro di Foggia. I manifestanti hanno ottenuto che una delegazione fosse ricevuta dai rappresentanti del governo e della polizia, ma l’esito dell’incontro è stato negativo, e la Prefettura ha confermato la volontà di procedere allo sgombero. Stanotte ci sono state nuove tensioni, fino ad arrivare allo scoppio di alcuni incendi. In uno di questi sono morte carbonizzate due persone, ancora da identificare.

 

 

L’incendio, secondo i tanti lavoratori lì presenti che ce l’hanno testimoniato, è stato appiccato dalle forze dell’ordine, con la finalità di intimorire ulteriormente i presenti a lasciare quel posto. E’ praticamente impossibile in queste ore documentare quanto sta accadendo, perché è impossibile a chiunque superare i cordoni di sicurezza della polizia. Nemmeno la stampa ha facoltà di esercitare il diritto/dovere di cronaca. Ma gli abitanti del ghetto si rifiutano di consegnare i loro morti alle autorità fino a quando non emergerà la loro versione dei fatti.

Si continua poi a sostenere, in malafede, che ci sono sistemazioni alternative per tutti. E non riusciamo a toglierci dalla testa che dopo un inverno in cui le persone sono state abbandonate a loro stesse, in balia delle intemperie e degli incendi, a primavera e in concomitanza con la campagna elettorale di Michele Emiliano per la scalata a quel che resta del PD si proceda con un’operazione che ha sapore di propaganda, ma che evidentemente è sfuggita di mano. A pagarne le conseguenze, però, sono sempre coloro che il sistema vorrebbe deboli e muti.

Questi morti, gli ennesimi che siamo costrett* a piangere, sono sulle coscienze di chi sfrutta le persone a fini politici, di chi le sfrutta sul lavoro, di chi ne fa un fenomeno da baraccone, di chi con leggi criminali crea marginalità, segregazione, ricatto. Nessuno si azzardi a dire che è colpa loro, che l’incendio è stato appiccato da qualche abitante del ghetto, che le persone si sono rifiutate di andarsene nonostante gli sia stata offerta un’alternativa. Quell’alternativa è un’invenzione, qui si gioca con la vita delle persone, una vita che evidentemente non conta nulla. I responsabili hanno nomi e cognomi – e la lista è lunga. Siedono alla presidenza della Regione Puglia, al Ministero dell’Interno, nelle Questure e in tutti i palazzi del potere, ma anche nei posti di comando delle loro aziende, con sede in mezzo mondo.

Il vostro Made in Italy è sporco del nostro sangue!

Questi morti gridano giustizia. E finché giustizia non sarà, non potrà esserci pace.

 

Comitato Lavoratori delle Campagne

 

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Nuova strategia Usa e chi non vuol capire

A proposito della nuova strategia degli Stati Uniti e le reazioni che ha suscitato

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Bulgaria: cade il governo dopo le proteste. Quali scenari?

Giovedì il primo ministro della Bulgaria Rosen Zhelyazkov ha annunciato le sue dimissioni.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’importante non è partecipare

Penso tuttavia che il punto cruciale, l’oggetto della nostra critica, debba essere la democrazia nel suo pieno sviluppo: la democrazia politica moderna.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ecomarxismo e Prometeo liberato

Nel Prometeo incatenato di Eschilo, Prometeo è una figura rivoluzionaria.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

I tatuaggi di Pete Hegseth, l’America Latina e la guerra che viene

Mentre scriviamo queste righe il Presidente degli Stati Uniti dichiara unilateralmente chiuso lo spazio aereo sopra il Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ex Ilva: il riarmo divora la politica industriale (e la transizione ecologica)

Tutti i nodi vengono al pettine. Il governo sovranista con la sua manovrina accantona risorse per acquistare armi e manda alle ortiche quasiasi politica industriale.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Restare a galla insieme in un mondo difficile: Bilancio 2024 delle questioni del lavoro in Cina (Parte 2). 

Proseguiamo la traduzione in lingua italiana di questi preziosi contributi sul contesto delle lotte in Cina nel 2024, tradotti in inglese dal collettivo Chuang.  Consapevoli delle profonde differenze tra il nostro contesto e quello cinese, a sua volta molto difficile da restituire come un intero, alcuni dati e considerazioni che vengono avanzati nel testo sembrano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Rompere la pace dentro territori, fabbrica e università della guerra

Partiamo da qui, da questa inquietudine mai risolta e sempre irriducibile che accompagna la forma di vita militante, l’unica postura da cui tentare di agguantare Kairòs, il tempo delle opportunità che possiamo cogliere solo se ci mettiamo in gioco. 

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Teoria del partito

I prezzi sono più alti. Le estati sono più calde. Il vento è più forte, i salari più bassi, e gli incendi divampano più facilmente.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Mohamed Shahin è libero!

Di seguito ripubblichiamo il comunicato della campagna Free Mohamed Shahin che annuncia la felice notizia della sua liberazione e un contributo dell’avvocato Gianluca Vitale.

Immagine di copertina per il post
Antifascismo & Nuove Destre

“Brescia schifa i fascisti”: in migliaia alla manifestazione antifascista. Corteo da Piazza Loggia

“Brescia schifa i fascisti”. Sabato 13 dicembre 2025 mobilitazione antifascista e antirazzista con almeno 3.500 persone scese in piazza contro la calata dell’estrema destra fascista e xenofoba

Immagine di copertina per il post
Bisogni

Nasce il Presidio Permanente per la Tutela e il Rilancio della Sanità Lametina

Negli ultimi anni le criticità del sistema sanitario calabrese – e in particolare dell’area lametina – hanno raggiunto livelli non più tollerabili per una comunità che ha pieno diritto a servizi efficienti, sicuri e dignitosi.

Immagine di copertina per il post
Crisi Climatica

L’inutilità delle mega opere per i popoli

Quando si svolsero i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, nel 2016, lo stato intraprese la costruzione di varie grandi opere infrastrutturali, tra le quali spiccarono le funivie in alcune favelas, oltre all’ampliamento di aeroporti e autostrade, tutto con fondi pubblici.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Ci stanno preparando alla guerra. E lo fanno contro di noi

Se militarizzano la società e ci chiamano nemici, la risposta è una sola: disertare la loro guerra, sottrarsi alla paura, spezzare il linguaggio che la legittima, difendere lo spazio vivo del dissenso.

Immagine di copertina per il post
Sfruttamento

Lo sfruttamento (non) è un gioco

La campagna contro Rockstar Games per la reintegrazione dei lavoratori licenziati continua

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Venezuela: gli Stati Uniti rivendicano un atto di pirateria nei Caraibi

“Bene, lo teniamo, suppongo”, ha affermato Donald Trump dopo essere stato consultato dai giornalisti sull’uso del greggio della petroliera sequestrata di fronte alle coste del Venezuela.

Immagine di copertina per il post
Culture

Emilio Quadrelli, un comunista eretico contro la guerra

Non vi può essere alcun dubbio che tutto il percorso intellettuale e politico di Emilio Quadrelli, scomparso nel 2024, si situi interamente nella scia dell’eresia.