InfoAut
Immagine di copertina per il post

Sicurezza è libertà. Quando un ex-PCI è Ministro degli Interni

Pubblichiamo una analisi politico-giuridica del Decreto Minniti, a pochi giorni dalla prima applicazione del cosiddetto “Daspo urbano”. Nel testo si analizza nel dettaglio il decreto, ragionando sul senso politico delle sue prescrizioni e prefigurando le possibili applicazioni e ricadute sulla società. Buona lettura.

 

 «Libertà è sicurezza», questa la chiosa con cui l’attuale ministro dell’interno Marco Minniti dava avvio ad un convegno in tema di sicurezza tenutosi nel 2014 a Perugia[1]. Due semplici parole che tuttavia, nel loro concatenarsi, tracciano alla perfezione il profilo dell’“uomo dei servizi” Minniti. Profilo ex PCI, da quasi 20 anni colleziona incarichi, come sottosegretario, tra la presidenza del consiglio dei ministri e i ministeri di interni e difesa.

Laureato in filosofia e assistente universitario, la sua è stata una carriera notevole. Cresciuto nelle sezioni della FGCI della Piana di Gioia Tauro, diventa poi segretario calabrese dei DS. Fedelissimo di D’Alema prima, del Partito Democratico a trazione Renziana poi, è uno dei pochi membri del PD ad aver superato indenne – anzi è stato premiato con la poltrona di ministro – la parabola funesta del partito della nazione, iniziata con Letta, continuata con Renzi e ora con Gentiloni.

Forse per la propria storia politica, forse per biografia personale, sembra scorgersi dietro la sua idea di «sfatare il tabù che le politiche di sicurezza siano “par excellence” di destra» [2] e alla convinzione «che la sicurezza sia pane per i denti della sinistra»[3] , una sorta di concezione hegeliana sull’oggettivizzazione della libertà garantita dallo Stato.

Malgrado questo “nobile” (ma per noi sciagurato) riferimento culturale, è tuttavia possibile rintracciare altrove la ratio che muove l’ultimo pacchetto sicurezza (DL. n°14/2017 [4]). Un’attività di normazione che si inserisce in una tradizione, quantomeno occidentale, di attacco alla povertà, di gestione della marginalità sociale, di tolleranza zero nei confronti di tutti ciò che non è disciplinato e conforme. Una tradizione che almeno in Italia, tra sindaci sceriffi e ministri reazionari, abbiamo fin dalla seconda metà degli anni ’90, e che è diventata più evidente con il contributo dell’allora ministro Maroni (autore di due decreti sicurezza nel 2008 e nel 2009).

Una securitarizzazione dello spazio e un contrasto all’alterità che ha radici molto profonde, tanto da far assurgere la sicurezza a tema centrale non solo per campagne elettorali, ma anche per veri e propri modi per stabilizzare e accelerare le espropriazioni capitalistiche in atto nelle metropoli (dai processi di gentrification e riqualificazione, alla creazione di tavoli concertativi tra diversi soggetti pubblici e privati, alla proliferazione di dispositivi di sicurezza privati).

 

Principali novità del decreto legge recante «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città».

 

Affrescato il ritratto dell’autore del nuovo testo sulla sicuezza, è interessante vedere quali siano le novità introdotte, sia per la loro attitudine ad incidere sul “livello basso” della composizione sociale (poveri e marginalizzati in genere) sia per la volontà, espressa più volte nel testo, di combattere i fenomeni di occupazione illecita di spazi e di immobili pubblici e privati, nonché «qualsiasi atto che comunque comporti una turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici».

Primo elemento di novità è di natura definitoria, all’art.4 [5] infatti, la sicurezza urbana è definita come il «bene pubblico» collegato, in modo nettamente più esplicito rispetto al passato, al “decoro” e alla “vivibilità” della città. È evidente quindi che siamo di fronte ad un decreto che da un lato pensa di poter intervenire su comportamenti lesivi della persona o del patrimonio, dall’altro si connota per un carattere moralizzante e paternalistico, puntando il dito su comportamenti, attitudini e stili di vita incompatibili. Conseguentemente è normale che, all’interno dello stesso articolo, vengano individuate come soluzioni la «riqualificazione di aree e siti più degradati» e «promozione del rispetto della legalità».

Proprio sotto quest’ultimo profilo l’art. 5, che disciplina i «Patti per la sicurezza urbana»,dispone che prefetto e sindaco, nel rispetto di alcune linee decise dal ministero degli interni, possano prevedere qualsiasi iniziativa di «dissuasione di ogni forma di condotta illecita […] nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici». Particolare accento poi è posto, sempre nell’ambito dei «Patti per la sicurezza urbana», sull’individuazione di aree e zone da sottoporre a maggiore tutela.

Altro elemento chiave nel testo, a cui è dedicata la I° sezione del decreto, è la sicurezza integrata (art.1 ) [6]. Quello che emerge in questo caso è, se pur all’interno di un meccanismo che vede comunque il ministero degli interni definire le linee generali delle politiche pubbliche in materia, un allargamento della gestione securitaria: perché da un lato gli enti locali, i sindaci e le città metropolitane (è istituito anche il comitato metropolitano per la sicurezza) vedono aumentare le proprie responsabilità e i propri poteri; dall’altro è favorito l’ingresso di enti non economici e soggetti privati (art. 7), soggetti non statali che si vanno ad aggiungere alle centinaia di istituti di vigilanza privata che popolano le nostre metropoli.

Le modifiche degli artt. 50 e 54 del TUEL (Testo unico sugli enti locali) invece, garantiscono maggiore potere ai sindaci in termini di ordinanze. Quello che anche qui emerge rispetto alle fumose previsioni del passato (che parlavano genericamente la salute e sicurezza pubblica/ordine pubblico) è la specificazione di soggetti e comportamenti. Infatti, oltre a parlalre genericamente di «degrado» e «incuria» i provvedimenti presi in esame dall’art.8 del DL. n°14/2017 sono diretti a prevenire e contrastare prostituzione, accattonaggi, spaccio/tossicodipendenza, abusivismo, occupazione illecita di spazi pubblici. La ragione che muove tale norma è quella di creare, attraverso il sistema delle ordinanze (a cui sono poi collegate delle sanzioni amministrative), un’asettica città vetrina fatta solo di presenze desiderabili. Gli altri, gli indesiderabili, la racaille, sono individuati, etichettati, sanzionati e espulsi dallo spazio pubblico (o per lo meno da alcune aree di esso).

Proprio all’espulsione dallo spazio pubblico sono dedicati gli artt. 9 e 10. Questi prevedono un rafforzamento del sistema sanzionatorio [7] introducendo una nuova sanzione amministrativa pecuniaria [8] , il cui focus è palesemente l’attivismo politico. A tale sanzione è collegata l’introduzione dell’ordine di allontanamento e del divieto di accesso da determinate aree o luoghi della città: questo vuol dire che vi è una possibilità, in capo al sindaco (con l’ordine di allontanamento) e al questore (con entrambi) di allontanare un determinato soggetto da alcune aree o edifici della città e di proibirgli l’accesso per un periodo che va, in caso di reiterazione della condotta illecita, da 6 mesi a 2 anni. Il decreto prevede inoltre degli effetti anche da un punto di vista processuale, ora la concessione della sospensione condizionale della pena può essere subordinata all’imposizione del divieto di accedere a luoghi o aree specificamente individuati. [9]

Tra gli ultimi elementi che possono interessare, soprattutto una soggettività come la nostra, sono sicuramente quelli previsti dall’art.11 («Disposizioni in materia di occupazioni arbitrarie di immobili»). Il “decreto Minniti” attribuisce al Prefetto il compito scegliere modalità, tempi e priorità degli sgomberi, infatti sarà egli a «impartire, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, disposizioni per prevenire […] il pericolo di possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica e per assicurare il concorso della Forza pubblica all’esecuzione di provvedimenti dell’autorità giudiziaria concernenti i medesimi immobili». La motivazione, secondo il decreto sta nel fatto che il Prefetto si faccia garante dei diversi interessi e conflitti in gioco, tuttavia chi ha esperienza con le lotte sindacali e operaie comprende come questo crei un ulteriore livello di scontro, oltre che un collegamento diretto con il Governo e con Minniti stesso.

 

Sicurezza tra populismo e attacco classista alla povertà

 

Tra le righe del testo vi è quindi una risposta del neoliberismo in salsa italiana, alle ventate di populismo che devono molto del proprio successo alla paura e alla percezione di insicurezza. Tuttavia in questo caso la strategia è più fine – non punta solamente ad un tornaconto elettorale facendo “ammalare di terrore” e pompando odio sociale – ma individua e colpisce precisi soggetti. Ovvero tutti coloro che per l’uno o per l’altro motivo rappresentano sono presenze disarmoniche e incompatibili con lo spazio sociale. Ma a ben vedere, dietro non vi è solo una questione estetica, moralizzante e paternalistica puntata sul decoro. Vi è piuttosto una strategia ben precisa di attacco repressivo contro tutta una grande fascia di composizione sociale a cui non possono essere garantiti diritti, reddito e assistenza. Una volta individuate le classi laboriose a cui possono essere elargite elemosine (sia sul piano dei diritti che del reddito) senza inceppare la “legge del valore”, per tutti gli altri la feccia non c’è più posto, per questo bisogna attivare dei violenti meccanismi di espulsione e neutralizzazione. 

—-

Note:

[1]Quali politiche per la sicurezza? 14 e 15 novembre 2014.

[2]Intervista sul l’Espresso 8 gennaio 2017.

[3]Idem.

[4]http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/02/20/17G00030/sg

[5]Si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle citta’, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione e recupero delle aree o dei siti piu’ degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalita’ e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalita’, in particolare di tipo predatorio, la promozione del rispetto della legalita’ e l’affermazione di piu’ elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile

[6]«Si intende per sicurezza integrata l’insieme degli interventi assicurati dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province autonome di Trento e Bolzano e dagli enti locali, nonche’ da altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilita’, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunita’ territoriali.»

[7]Punto che – insieme alla mancanza delle caratteristiche proprie che la forma decreto richiede per essere adottato (urgenza e necessità) e allostrapotere che il questore ha nei confronti dei comprovati tossicodipendenti o degli spacciatori recidivi – fa gridare all’incostituzionalità i soggetti più sensibili alle questioni giuridiche.

[8]«Da 100 a 300 euro per chi pone in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione delle infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ivi previsti» cui per altro

[9] Anche questo punto solleva dei dubbi circa la propria costituzionalità.

Ti è piaciuto questo articolo? Infoaut è un network indipendente che si basa sul lavoro volontario e militante di molte persone. Puoi darci una mano diffondendo i nostri articoli, approfondimenti e reportage ad un pubblico il più vasto possibile e supportarci iscrivendoti al nostro canale telegram, o seguendo le nostre pagine social di facebook, instagram e youtube.

pubblicato il in Approfondimentidi redazioneTag correlati:

Articoli correlati

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’enigma Wagenknecht

Dopo le elezioni regionali del Brandeburgo, il partito di Sahra Wagenknecht (BSW) ha confermato di essere una presenza consolidata nel panorama politico tedesco. di Giovanni Iozzoli, da Carmilla Il profilo stesso di questa aggregazione non autorizza la sua collocazione nel campo delle performance elettorali effimere o occasionali: le radici sociali sono solide e si collocano […]

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ribellarsi per la Palestina è possibile e necessario più di prima: una riflessione dal casello di Roma Ovest su sabato 5 ottobre e DDL 1660

Con questo articolo vogliamo proporre una riflessione sulla giornata di mobilitazione per la Palestina di sabato 5 ottobre a partire dall’esperienza di lotta e conflitto che abbiamo avuto come studentə e giovani di Pisa partitə con il pullman di Studentə per la Palestina, per arrivare a Roma.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il trattore torna al campo.. e adesso?

I primi mesi del 2024 sono stati segnati in molti paesi d’Europa dall’esplosione del cosiddetto “movimento dei trattori”.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Militarizzazione, guerra contro il popolo e imprese criminali in Messico

Nessuno con un minimo di sensibilità umana può rimanere indifferente alla violenza esorbitante che viviamo in Messico, sono circa 30.000 le persone uccise solamente nel 2023, mentre nel maggio di questo 2024 ne sono state assassinate 2.657.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Abbecedario dei Soulèvements de la Terre – Composizione

Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Abbecedario dei Soulèvements de la Terre. Comporre la resistenza per un mondo comune” in uscita per Orthotes Editrice, curato nella versione italiana da Claudia Terra e Giovanni Fava.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Emilio Quadrelli: tra Lenin, la guerra imperialista e le tute acetate (raccolta di contributi)

Di seguito raccogliamo alcuni degli interventi e contributi di Emilio Quadrelli per InfoAut o che in passato abbiamo ripreso da altri siti.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Il movimento studentesco popolare estromette il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina

Il 5 agosto 2024, dopo settimane di rivolte politiche, violenze della polizia e repressione degli studenti attivisti, il primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina del partito Awami League, si è dimesso dopo 15 anni di governo.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Sapere, potere e controllo della natura: l’intreccio tra tecnologia militare e accademia

Le diramazioni delle scienze e della tecnica sono sottili e articolate, bisogna seguirle e percorrerle per avere evidente il legame tra luoghi del sapere e luoghi di oppressione e guerra.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

Ma quale terra promessa? L’agricoltura offensiva coloniale in Cisgiordania

Il secondo tema che abbiamo affrontato è stato quello dell’agricoltura, dell’appropriazione della terra e dei campi e quindi delle modalità di riproduzione fondamentali da parte di Israele.

Immagine di copertina per il post
Approfondimenti

L’energia come epicentro di colonizzazione, accaparramento e discriminazioni.

Proponiamo quindi il contenuto di uno dei dibattiti organizzati alle Università occupate del Politecnico di Torino e di Palazzo Nuovo, insieme a End Fossil.

Immagine di copertina per il post
Editoriali

Gli Stati Uniti verso le elezioni: guerre e guerra civile

Manca poco più di una settimana alle elezioni negli Stati Uniti e nonostante i pronostici regna l’incertezza.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

KCK: agiremo secondo il processo sviluppato da Rêber Apo

“Il nostro movimento, con tutte le sue componenti, agirà secondo il processo che il Rêber Apo svilupperà”, ha dichiarato la co-presidenza della KCK, sottolineando che per questo devono essere stabilite le condizioni di salute, sicurezza e lavoro del leader.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Lettera di Anan Yaeesh dal carcere di Terni

Lettera di Anan dal carcere di Terni. E’ stata scritta il 24 settembre. Il 10 novembre si terrà un presidio sotto il carcere di Terni, dalle 14 alle 18

Immagine di copertina per il post
Confluenza

Camminata dal parco della Pellerina all’area della ex ThyssenKrupp/Ilva: uno specchio distorto

Diamo spazio a questo dettagliato articolo che racconta la passeggiata al parco della Pellerina di qualche tempo fa, scritto e pubblicato da Un altro piano per Torino.

Immagine di copertina per il post
Culture

Difendiamo Franco Costabile e la sua poetica dallo sciacallaggio politico!

Caroselli, feste, litigate e sciacallaggi. Sono quest’ultime le condizioni in cui la città di Lamezia si è trovata ad “onorare” il centenario della nascita del grande poeta sambiasino Franco Costabile.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Assassinano padre Marcelo crivellandolo di colpi dopo aver officiato la messa: da sempre ha denunciato l’estrema violenza in Chiapas

Pubblichiamo la traduzione di questo del 20.10.2024 articolo a cura della Redazione di Desinformémonos perchè pensiamo sia prezioso per far conoscere la storie e le lotte portate avanti da padre Marcelo Perez Pérez attraverso le sue stesse parole.

Immagine di copertina per il post
Divise & Potere

Governo Meloni: tra propaganda e decreti

La decisione del governo italiano di collaborare con l’Albania per la gestione dei migranti si inserisce in un processo di esternalizzazione delle frontiere, oltre che di chiusura delle frontiere, che da decenni va avanti concorrendo a una vera e propria guerra contro i migranti.

Immagine di copertina per il post
Conflitti Globali

Vertice dei Brics a Kazan: si prospetta la fuoriuscita dal dollaro?

In questi giorni si è tenuto l’incontro internazionale dei Brics+ che ha coinvolto 36 Paesi a Kazan, alla guida la Russia di Putin.