Torino, 28/29/30 ottobre: 1st Feminist Blog Camp
Con grande piacere condividiamo questo post a cura del blog Femminismo a sud e siamo lieti/e di (ri)lanciare questa importante iniziativa la cui nascita, crescita e realizzazione seguiremo di passo passo.
E Feminist Blog Camp fu. Si farà, grazie alle compagne di Sguardi sui Generis che ci credono e lo hanno adottato, grazie all’Askatasuna che ci ospiterà tutt* e che noi attraverseremo potendo usare gratuitamente spazi per dormire, per discutere, ragionare, inventare, progettare, lottare, grazie alle amiche di Me-dea che saremo felici di ritrovare, grazie a qualche disturbante (:)) presenza di Fem a Sud in terra nordica. Lo stiamo preparando, progettando, insieme, con il contributo di quante avranno voglia di partecipare alla sua costruzione, elaborazione, realizzazione. Lo faremo mettendoci braccia, testa, passione, perchè alterneremo i turni di sistemazione, cucina, pulizia, a quelli in cui terremo seminari e workshop.
Come prima cosa abbiamo attivato una mailing list che serve proprio per fare da coordinamento delle blogger femministe, delle attiviste del web, dei disertori del patriarcato. In questo momento ammettiamo solo chi ha un blog, un sito, uno spazio, qualcosa che non sia nato ieri e neppure ieri l’altro e che non sia un fake. Uno spazio web che sarà parte di un network, una rete, quella rete spontanea che già in qualche modo funziona e che è fondamentale per la buona riuscita di campagne antisessiste, di battaglie per i diritti delle donne, degli uomini antisessisti.
e qualche disertore sono arrivat* a proporre e partecipare dal basso alla costruzione di una iniziativa totalmente autogestita e autofinanziata. Con il contributo di tutte e tutti coloro che vorranno partecipare. Che stanno già programmando quanto cucinare, come tenere conto di chi ha intolleranza al glutine, come predisporre uno spazio di accoglienza per i bambini, come attrezzare spazi per dibattiti su come fare cultura antisessista, per fare proiezioni o performance di artiste che ci raccontino un altro modo di fare arte (senza insultare le donne), come inventarsi nuovi strumenti tecnici collettivi per garantire una maggiore circolarità delle informazioni, come parlare di web, di fare blog, di social network, persino di cyberstalking, di autodifesa legale, di comunicazione e di autodeterminazione, antisessismo, sessualità, desiderio, femminismi, nuovi modelli maschili e ancora di lotte delle donne, locali e globali, grazie alla partecipazione di donne che arriveranno da alcuni paesi europei, e di antifascismi, antiautoritarismi, dove l’autoritarismo si esplicita in mille forme di costrizione dei nostri corpi, dalla parte delle migranti che vorranno essere informaticamente alfabetizzate e quelle che potranno insegnare a noi come si usa la rete per fare una rivoluzione reale. Dalla parte di chi lotta per i diritti delle prostitute. Dalla parte delle lavoratrici e delle precarie di ogni genere, parlando di diritto al lavoro e della precarietà intollerabile per ciascun@ di noi. Dalla parte delle donne, delle lesbiche, delle trans e degli uomini, dei gay, di tutte le persone discriminate che lottano per i propri diritti civili.
Una griglia di tre giorni in cui incastreremo tante proposte (numerose già da ora) e tanti workshop tutti all’insegna della “condivisione dei saperi”, perchè le donne siano autonome nelle mille forme di comunicazione che la tecnologia oggi consente, perchè non debbano delegare a nessuno la comunicazione delle loro battaglie, dei loro desideri. Perchè le donne, le persone discriminate, prendano la parola, tutte e tutti, per non subire il monopolio di chi immagina di poter parlare “a nome delle donne” perchè le donne siamo noi e abbiamo voce, cuore, cervello e sappiamo dire da sole quello che vogliamo: peccato che quando noi raccontiamo dei nostri desideri facciano finta di non sentire.
Perchè le donne devono stare in rete nel rispetto delle reciproche differenze, in una modalità che consente a tutte uno spazio di autorappresentazione senza che esse debbano mai rinunciare alle proprie peculiarità per assoggettarsi ad un pensiero unico, un colore unico, una pratica unica.
, tante saranno le voci che sentirete e leggerete su questa iniziativa perchè ciascuna potrà raccontarla e declinarla come vuole, perchè il nostro principale obiettivo è che tutte siano valorizzate e valorizzabili, che tutte siano consapevoli della enorme importanza che rappresenta il lavoro di ciascun@ di loro.
Non rinunceremmo a nessuna delle voci che siamo abituate ad ascoltare, leggere, persino criticare, perchè un mondo a più voci è un mondo fatto di pluralità, ricco, fatto di meraviglia, di crescita reciproca.
Questo è solo un tentativo di sintesi della meravigliosa discussione che scorre nella mailing list che, ripeto, è aperta solo a chi vuole costruire dal basso questa iniziativa e dunque a chi ha un blog o un sito.
Per inviare proposte, idee, per dirci se e come volete partecipare, abbiamo attivato anche un indirizzo mail rivolto alle non-bloggers, le tante donne e gli uomini interessat* a prendere parte alla discussione: feministblogcamp[chiocciola]grrlz[punto]net
(ancora in costruzione). Metteremo in piedi anche una pagina Wiki, un sistema partecipativo di scrittura collettiva, in cui inserire via via le proposte di seminari e workshop che ciascun@ vorrà fare o che desidererebbe ci fossero.
Ricordiamo che se ci sono donne che vogliono semplicemente partecipare ad uno spazio di discussione femminista, a parte i tanti forum e siti (che presto elencheremo e saranno indicati chiaramente nel blog di riferimento) di tutte le donne che assieme a noi stanno organizzando l’evento, c’è la nostra mailing list.
Per chi si fosse perso il primo post sull’argomento potete leggerlo QUI.
A presto con altri aggiornamenti, costruendo la tre giorni torinese.
Da: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/07/13/torino-282930-ottobre-1st-feminist-camp-blog/
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