Tunisia ed Egitto: dalla dittatura alla schiavitù?
Tunisia ed Egitto: dalla dittatura alla schiavitù?
Il 14 gennaio Ben Ali si è visto costretto a lasciare la Tunisia per scappare verso l’Arabia Saudita, in seguito alle pressioni del movimento popolare giovanile sviluppatosi poche settimane prima a Sidi Bouzid. Quella rivoluzione è stata presto seguita da un’altra, in Egitto, che ha ottenuto lo stesso successo.
I giovani tunisini ed egiziani hanno avuto qualche ora per celebrare la storica conquista prima di scoprire che, in realtà, la vera battaglia era appena cominciata: la lotta contro il regime e contro tutte le forze che vorrebbero arrestare il processo democratico.
A pochi mesi dalla cacciata di Ben Ali e Mubarak stiamo attraversando oggi un processo difficile, delicato e complesso. Esso ci richiede, ogni volta che sia necessario, la capacità di svelare l’identità dei nostri reali nemici, per giocare d’anticipo rispetto ai piani che vorrebbero sabotare ogni processo rivoluzionario.
Fra i componenti della lunga lista di organizzazioni e individui controrivoluzionari sono i governi provvisori, con le loro colpe e le implicazioni con i vecchi regimi; alcuni partiti politici, incapaci all’attuale di rinnovare la propria ideologia per adattarsi alla realtà in trasformazione; i grandi “guru” dei regimi passati che godono tuttora di una serie di privilegi e di un potere enorme, che stanno utilizzando per fare in modo che la situazione non sfugga al loro controllo.
Finora siamo stati così impegnati da tutto questo, così occupati e distratti che non ci siamo resi conto della cosa peggiore in arrivo: il G8.
La caduta di Ben Ali e di Mubarak è stata una sorpresa enorme per tutti noi, ma mentre ci dividevamo fra i festeggiamenti del caso e la continuazione delle proteste, i padroni della terra si ingegnavano nel concepire un piano per riprendersi dal colpo messo a segno dai giovani egiziani e tunisini.
Pensateci…
Vogliamo davvero credere al bel discorso di Obama sulla rivoluzione tunisina?
Crediamo davvero che siano contenti del fatto che l’Egitto sarà governato dal suo popolo?
Vogliamo credere alle loro promesse di non interferire con i nostri processi?
Crediamo veramente che accetteranno un cambiamento, profondo e radicale, messo in atto in Medioriente senza la loro approvazione?
G8: la realtà sta cambiando, adattiamoci
Non sentirete mai uno dei nostri cari politici dire una frase del genere: scordatevelo, perché sono troppo occupati con le loro misere battaglie…
Islamismo contro secolarismo, quale partito rappresenta la minaccia alla democrazia e bla, bla, bla: sono alcuni esempi che riguardano l’attuale dibattito politico in Tunisia. Se sei egiziano, non c’è bisogno di ripeterlo, scommetto che questo riguardi anche il tuo paese. Mash’allah, la solita stupida classe di perdenti!
Coloro che si stanno adattando non sono i nostri politici, ma l’eccezionale cricca di imbroglioni del G8. Ci hanno controllato a lungo muovendo i nostri dittatori come burattini… Aiutandoli a mantenere il potere all’interno dei propri regimi, e allo stesso tempo tenendo in scacco noi con il controllo esercitato mediante lo strumento della paura: paura di loro e paura del terrorismo, convincendoci dell’imprescindibilità del loro ruolo per sconfiggerlo!
“E ora??” – questo devono aver pensato! La paura se n’é andata, e il terrorismo non convince più nessuno…
“Signore e signori, sapete una cosa? Abbiamo dimenticato di dirlo prima, ma noi amiamo l’Egitto, così come amiamo la Tunisia… E che ci crediate o meno, siamo davvero molto impressionati dal coraggio, dalla dignità, dal pacifismo e dalla determinazione dei giovani che hanno lottato in entrambi i paesi: sono stati grandiosi!! E noi li supportiamo, ora come nel futuro: siamo o non siamo coloro che difendono i diritti umani? Sì che lo siamo!!”
“Per questo daremo loro un buon sostegno… Un supporto importante, diciamo, il supporto di un’infinità di dollari! Perché se lo meritano: guardate come sono belli, giovani, e grandiosi; da piazza Tahrir in Egitto a Sidi Bouzid in Tunisia, siamo con voi… e vi copriremo letteralmente di dollari”.
Pensateci ancora, per favore: è tempo di accedere la mente e vedere
Personalmente non sono un amante delle “teorie cospirazioniste”, ma prima di gettarmi addosso le solite accuse, prendetevi tempo per riflettere su quanto segue:
Mubarak e Ben Ali erano entrambi buoni alleati di USA e Israele, e li hanno aiutati molto nel mettere in atto i propri progetti in tutta la regione. Ma coloro che saranno eletti per stare al governo non potranno seguire lo stesso cammino.
La corruzione dei vecchi regimi ha permesso a molte organizzazioni straniere, comprese le multinazionali globali, di realizzare comodamente i loro sporchi affari nella regione. Questo non sarà più possibile in una democrazia controllata dal popolo.
Il regime egiziano, in contraddizione con la volontà del popolo, appoggiava apertamente la politica di Israele e vi era coinvolto in molti casi: il valico di Rafah ne è un esempio. Il prossimo governo egiziano non potrà mettere in atto la stessa politica con i palestinesi.
Non è ancora evidente l’importanza che avranno i movimenti islamici tunisini o egiziani all’interno dei nuovi parlamenti, ma la loro influenza è già una realtà. In Tunisia (non sono molto ben informato sull’Egitto, ma credo si tratti un caso analogo) si sta presentando l’opportunità di realizzare una democrazia che non sia secolare, e questo sarebbe un grosso schiaffo a tutta la visione occidentale di democrazia!
Un enorme debito, pagato con la nostra libertà!
Dovremo pagare un debito che non abbiamo scelto, e saremo costretti ad obbedire a questi piani persino più di quanto i nostri dittatori destituiti hanno fatto prima.
Ci costringerebbero anche a “mangiare” dai nostri futuri piani per lo sviluppo sociale, dai fondi per il sostegno a livello locale… Dimenticate tutto ciò che vorremmo conquistare, dimenticate i progetti per cui abbiamo fatto la rivoluzione!
Non sono libero, se non posso decidere per me stesso.
Non sono libero se devo miliardi di dollari a qualcuno.
La libertà conquistata con il sangue dei nostri martiri coraggiosi non durerà se non lotteremo contro i piani del G8 su entrambi i paesi!
Salviamo Tunisia ed Egitto dalla schiavitù: No al G8!
G8… Dégage!!
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